Indubbiamente musica..ma anche danza, teatro e moda: è il Gaudeamus Muziekweek di Utrecht.

Utrecht, la cittadina universitaria divenuta punto di riferimento internazionale per l’arte, nei giorni del Gaudeamus Muziekweek si riempie di entusiasmo, nell’aria si avverte frenesia, emozione e tanta, tantissima partecipazione da parte degli artisti, degli studenti e di turisti che si ritrovano inconsapevolmente a prendere un caffè nel De Utrechter, dove nel frattempo si è nel pieno di una informal talk con giovani pionieri della musica.

Il festival si è svolto dal 4 all’8 settembre, gli appuntamenti sono stati più di 70 ed hanno preso luogo, tra le 16 location, al Centraal Museum, al Muziekhuis Utrecht, all’iconico brasserie-ristorante De Utrechter, al delizioso Theater Kikker e, naturalmente, nelle sale del Tivoli Vredenburg.

Tivoli Vredenburg

Ad aprire le danze mercoledì sera al Tivoli Vredenburg, sono stati l’ensemble TEMKO & Slagwerk Den Haag, che hanno eseguito in prima mondiale W.A.L.L, composto dal chitarrista Aart Strootman, vincitore del Gaudeamus Award nel 2017. 

W.A.L.L. è una riflessione riguardo il “muro” che oggi viviamo in tempi politicamente così turbolenti.

“Strootman, con campanelle tubolari microtonali, chitarre e marimba di vetro- tutto quasi interamente self-made-, costruisce un muro di oltraggioso e impenetrabile suono, integrato da proiezioni di visual astratti ed un sofisticato piano luminoso”.

Gaudeamus Muziekweek esprime globalità e multidisciplinarità nella figura dell’artista, ed è questo ciò che si evince di più parlando dell’appuntamento del 6 settembre, presso l’Het Huis Utrecht: Senses Working Overtime, una “mostra musicale” in cui il solo “ascoltare” non è più sufficiente, tutti i sensi sono in essa coinvolti, grazie al supporto di installazioni frutto del connubio tra musica e tecnologia. 

Unmute è il progetto di come potrebbe essere la comunicazione futura tra umani e cyborg, essendo, questi ultimi, non dotati di corde vocali- Keren Levi

È proprio su questa così attuale unione che si basa Unmute, un progetto ancora in fase di costruzione che è stato presentato al Theater Kikker dagli artisti stessi: la coreografa Keren Levi e il compositore Yannis Kyriades. Il concetto del lavoro è quello di riuscire a comunicare nonostante l’essere, appunto, “muti”. La musica è infatti eseguita dal suono emesso da braccialetti che i cinque performer presenti sul palco- quattro ballerini e un percussionista- indossano al braccio: ogni braccialetto ha una propria “voce” che cambia a seconda di precisi parametri su cui ognuno di essi è mappato. Inoltre, ogni bracciale è sensibile alle contrazioni muscolari ed al contatto con un’altra persona, modulando, appunto, il suono che ne deriva

La timetable prosegue e il 6 settembre è caratterizzato, oltre che dal Lunchpauzeconcert dei IEMA -International Ensemble Modern Academy, da lecture, tutte al Club 9 del Tivoli Vredenburg, che indagano su diversi aspetti della musica contemporanea. La prima, tenuta dai compositori Elnaz Seyedi e Kaveh Vares, approfondisce le radici e le origini della musica contemporanea siriana. La seconda lecture, tenuta dalla pianista Saskia Lankhoorn e dalla compositrice- cantante Brechtje van Dijk, è interamente dedicata alla musica del XXI secolo e del suo rapporto con i compositori.

Che si tratti di nuovi pezzi per strumenti acustici tradizionali, musica elettronica o persino strumenti interamente fatti in casa, i compositori scoprono sempre nuovi suoni.

A seguire, l’8 settembre, l’atteso concerto del famoso ensemble Asko | Schönberg, che eseguiranno sul palco del Tivoli le musiche di Sebastian Hilli, vincitore del Gaudeamus Award 2018, e di Gerhard Stäbler, membro della giuria del Gaudeamus Award 2019.


Al di là dell’importanza dei nomi presentati durante il Gaudeamus Muziekweek 2019, al di là degli aspetti multidisciplinari, al di là della perfetta scelta delle location in base all’ambizione del progetto artistico, c’è da aggiungere che il Gaudeamus festival è un momento di forte coinvolgimento e specialmente di riflessione. L’artista, che sia stilista o musicista o coreografo, presenta la propria arte ponendosi davanti a se stesso e alla responsabilità scaturita dal ruolo che ricopre nella società.