Musicisti mascherati – Le maschere. È indubbio il fascino che questo tipo di travestimento ci trasmette. Cosa si cela dietro esse? Quali sono i motivi del rimanere nell’ ”anonimato”?
Le maschere si possono trovare in ambienti artistici come il teatro e il cinema, per svariati motivi come creazione di suspence e mistero. Ma cosa succede quando un’artista musicale decide di crearsi un’immagine (anche) con esse? Nel mese del Carnevale, Febbraio, ecco quindi alcuni dei più famosi musicisti mascherati.
DAFT PUNK
Il duo francese di musica elettronica non ha di certo bisogno di presentazioni. Formatosi negli anni ’90 da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, il gruppo è riuscito in breve tempo a diventare cult grazie alla loro sapiente miscela di dance, elettronica, disco e synth. Ma ciò che veramente rende iconici e immediatamente riconoscibili questi musicisti mascherati sono proprio i loro caschi robotici, diventati iconici nella cultura pop odierna.
GHOST (B.C.)
Il gruppo svedese è forse uno dei più particolari e unici degli ultimi tempi, sia dal punto di vista musicale che quello dell’immagine. Cominciando dal fatto che la band stessa rimane totalmente nell’anonimato usando lo pseudonimo di “Nameless Ghouls” (spettri senza nome) e cambiando costantemente cantante con lo stesso pseudonimo di Papa Emeritus (I, II, III rispettivamente).
I loro travestimenti sembrano degli estremi e dettagliati cosplay di Halloween, per dare un’aria sinistra e teatrale in più alla loro stessa musica, un heavy metal atipico con forti temi esoterici, estremamente pop, accessibile, senza molte distorsioni e in realtà non molto legato agli stereotipi di genere, dovuto anche alle influenze psichedeliche anni ’60 e new wave anni ’80.
THE BLOODY BEETROOTS
Orgoglio italiano all’estero, oltre ad essere dei maggiori rappresentanti dell’electro house e elettronica nel mondo, sono anche alcuni dei musicisti mascherati più riconosciuti al mondo, grazie al loro look iconico, delle maschere che ricordano Vemon, l’arcinemico di Spiderman. La loro fama è così internazionale da potersi permettere di esibirsi da headliners nei maggiori festival, e perfino collaborazioni con gente come Steve Aoki, Paul McCartney e Peter Frampton.