Berlino. Anno Domini 2019. Un ragazzo Russo, Victor Zabuga tatua disegni costruiti con pochi, esili tratti, colori pieni e soggetti decisamente poco diffusi in questo campo.
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Lo scrolling di questa domenica mattina ha visto il mio pollice atleta in movimento su un campo che è proprio il profilo Instagram di questo signor Zabuga. Immagini di una papera, un fiore in una bottiglia di plastica, un cane che fa pipì. Doppio tap per l’elefante azzurro che sputa materia fucsia dalla proboscide. L’account è saturo di disegni. Non solo marchiati sulla pelle, ma anche tracciati su una tela, su un foglio o per strada.
Victor Zabuga riveste perfettamente il ruolo di artista del suo -e nostro- secolo. I nuovi protagonisti, mezzi e contesti artistici convivono infatti nel suo operato. La pelle rappresenta la nuova tela e i social network, insieme ai contesti urbani più disparati, sono la sua galleria d’arte. I fruitori siamo tutti noi, potenzialmente a tutte le ore.
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Nonostante la gestione attiva dei profili social e i continui disegni realizzati, postati e tatuati, Victor Zabuga è una personaggio quasi misterioso, per certi versi nascosto. Non è facile reperire immagini del suo volto, non ha un sito web personale e non ha rilasciato molte interviste. Il suo rapporto con la realtà e con il pubblico appare così duplice: da una parte la condivisione perpetua con i follower, dall’altra l’essere un’mbra sottile ed evanescente.
Victor Zabuga disegna. Disegna la nostra generazione sapendola scrutare e sintetizzare. Ciò che percepiamo con i cinque sensi e ciò che pensiamo costituiscono i modelli che ritrae senza filtri o gerarchie. I nuovi trend, le nuove abitudini e le nuove piattaforme scandiscono la nostra vita e scandiscono il lavoro del tatuatore. Questa sintesi concettuale, esteticamente si traduce in minimalismo. La pelle si copre di poche linee leggere e armoniche. I tatuaggi dell’artista che opera a Berlino percorrono una strada decisamente lontana dall’estetica figurativa e realistica che il mondo del tatuaggio sembra aver raggiunto lentamente e che a quanto pare ha subito trovato dei competitor che sanno farsi valere.