Hiromi Cake – Nel quartiere Prati la perfezione della cucina nipponica passa anche per il dolce. Precisione, leggerezza e bellezza cristallizzate in piccole opere nate per accompagnare la tradizionale cerimonia del tè. Piccole opere d’arte rigorosamente made in Japan.
Hiromi Cake – A Prati, nasce Hiromi Cake, la prima pasticceria tipica giapponese. In un’ambientazione da izakaya, letteralmente “negozio di sakè dove ci si siede”, la pastry chef Hiromi ha aperto un laboratorio dove diffondere la cultura wagashi. Precisione, leggerezza e bellezza cristallizzate in piccole opere nate per accompagnare la tradizionale cerimonia del tè.
A base di farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soia, agar-agar (la gelatina vegetale di alghe) e uso ridotto dello zucchero, la pasticceria nipponica affonda le sue origini nell’antichità e Hiromi Cake tramanda l’amore per le preparazioni che richiedono spesso un’intera giornata di lavoro e fino a quindici passaggi.
Per la maggiore vanno i Mochi, riso bollito e modellato in polpettine con le guarnizioni più fantasiose; i Dorayaki, semplici e appaganti, hanno invece le sembianze di soffici pancake e racchiudono una farcitura di fagioli rossi o l’Oishi.
Un laboratorio in rosa, quello di Hiromi Cake che, oltre alla proprietaria accoglie altre tre ragazze giapponesi a rifinire e comporre i dolci sotto lo sguardo curioso e attento dei clienti, continuamente spettatori di uno show cooking dal vivo.
Tutti i giorni da mattina a sera oltre alle monoporzioni, il cui costo oscilla tra i 2,80 e i 4,80 euro a pezzo, si possono ordinare torte, scegliere di sorseggiare caffè bio 100% Arabica, un cappuccino matcha nella versione in bicchiere a portar via o partecipare alla cerimonia light del tè.
Hiromi Cake, Via Fabio Massimo 31 – Roma
Orari: Dal Lunedì al Sabato dalle h 9 alle 22 – Domenica dalle h 12 alle 21