Fusion Roma – La cucina fusion non conosce alcuna sosta: sta crescendo esponenzialmente e ad oggi le offerte presenti a Roma sono sempre più varie ed originali.

I locali di questa selezione non sono semplici ristoranti, ma realtà che propongono alla clientela non solo piatti fusion, ma un’idea contaminata da più punti di vista, collegata da un solo filo conduttore: la qualità. Ecco quattro proposte di Fusion Roma imperdibili!

Mahalo
Mahalo
Mahalo, Lau'uai'ia
Mahalo, Lau'uai'ia
Mahalo, Maui Roll
Mahalo, Maui Roll
Sao Brasilian Bar
Sao Brasilian Bar
Sao Brasilian Bar
Sao Brasilian Bar
Sao Brasilian Bar, Rolls
Sao Brasilian Bar, Rolls
Taki
Taki
Taki, cerimonia del the
Taki, cerimonia del the
Taki, Chirashi
Taki, Chirashi
Yugo
Yugo
Yugo, Ramen
Yugo, Ramen
Yugo, Uovo croccante con spinaci rossi, salsa al sesamo ed alghe
Yugo, Uovo croccante con spinaci rossi, salsa al sesamo ed alghe
Le Asiatique
Le Asiatique
Le Asiatique, Ostriche
Le Asiatique, Ostriche
Le Asiatique, salmone all'acqua d'Oriente
Le Asiatique, salmone all'acqua d'Oriente

Fusion Roma – Hawaii: Mahalo

Mahalo si trova in zona Ponte Milvio, nella gettonata Via Flaminia ed ha aperto il 7 Novembre.
È uno dei primi ristoranti a presentare una cucina nippo-hawaiana. Se amate la frutta tropicale e il sushi, questo è senz’altro il posto che fa per voi. Il ristorante ambientato in una serra ricca di vegetazione, offre all’ interno una trentina di coperti, più i sette sgabelli presenti al bancone con cucina a vista.
Mahalo (letteralmente gratitudine) è riuscito perfettamente nell’intento di portare con se un’ atmosfera rilassata, quasi paradisiaca.

I piatti delle Isole del Pacifico, mettono a contrasto il sapore del pesce con sapori esotici, in grado di esaltarne le qualità creando un sapore unico, come nella zuppa di Crostacei e Cozze, aromatizzata con latte, cocco ed erbe aromatiche.

Non mancano ovviamente i gustosi roll presentati in diversi modi. Innovativi e gustosi sono i sushi burger e sushi donuts. Anche qui si comincia a sperimentare il Food Pairing, i bartender di Voy e Little Jumbo, accostano con attenzione e gusto, le loro miscele a questi piatti meravigliosi.

Fusion Roma – Brasile: Sao Brasilian Bar

Sao Brazilian, su Viale Aventino, è il nuovo ristorante nippo-brasiliano, aperto il 23 Novembre. Questo locale racconta la storia di questa straordinaria cucina, sviluppatasi nel 1908 dopo una forte immigrazione giapponese a S. Paolo in Brasile.

Il locale è diviso in due sale, entrambe dotate di cocktail bar, per un totale di 60 coperti.
L’idea di Aldo Nascimbeni, padrone già di differenti ristoranti di successo, si presenta come un Bistrot dalle influenze sudamericane. Al comando in cucina Ayako Shimizu (chef supervisor) e Paulo R. Souza Aires, che scrupolosamente si occupano di preparare ogni piatto alla perfezione.

Sul menù sono presenti entradas, rolla, tartare proposte come antipasti. Ampia la scelta anche fra i piatti principali. Pezzo forte sono i Sobremesa (dolci) che hanno già conquistato la sempre più esigente clientela romana.

Fusion Roma stellato: Yugo

Yugo, posizionato fra Monti e Via Nazionale, si è presentato sulla scena romana come un Fusion Bar.
Situato all’interno del Roma Luxus Hotel, il progetto ideato da Danilo Maglio ha dato a Yugo un aspetto dove risulta difficile trovare imperfezioni.
Yugo rappresenta il fusion soprattutto per la fusione delle personalità del locale provenienti da settori diversi, ma accomunate dalla passione e da identità complementari. A capo della cucina e socio del progetto, lo chef due stelle Michelin (ristorante il Pagliaccio) Anthony Genovese, affiancato dal Resident Chef Andrea Massari. Ai cocktail troviamo Giulio Mastrelli e Riccardo Nisi.

Il menù è suddiviso in tre categorie: “Fresco” che aspira alla leggerezza dei piatti, non necessariamente crudi. “Vapore” dove protagonisti sono i Dim-Sum, piccoli bocconi tipici della cucina giapponese, paragonabili alle tapas spagnole. “Fuoco” caratterizzato dai piatti espressi realizzati dallo chef doppiamente stellato. Fantastica l’idea di servire le mezze porzioni, rendendo così un occasione accessibile a tutti assaggiare la cucina di Genovese.

Gli imprenditori sono Maddalena Salerno e Marco Del Vescovo (Mèzzi e Colbert Villa Medici), Riccardo Sargeni e Gianluca Sette (CoHouse Pigneto e Terrazza San Pancrazio).

Fusion Roma per la meditazione: Taki

Taki, situato in Via Marianna Dionigi, è caratterizzato dalla cascata che rende unico il locale. Taki infatti significa cascata, ed insieme alla ricca vegetazione, vuole essere un’oasi di pace, dove assaporare il cibo in uno stato di meditazione.

Taki si presenta come una Lounge Room giapponese, riuscita a portare nel cuore di Roma l’atmosfera pacifica e rilassata che caratterizza la cerimonia del tè della cultura giapponese. Ci sono di ogni tipo, anche aromatizzati con frutta, fiori e spezie.
Da mangiare trovare i classici della tradizione giapponese: sashimi di salmone, sushi di tonno, spigola e gamberi. La freschezza dei prodotti vi lascerà stupefatti. Buona anche la carta dei vini.
I secondi offrono la possibilità di spaziare tra carne e pesce, con rivisitazioni in stile giapponese. Croccantezza al punto giusto e le salse che sconvolgono in positivo l’equilibrio dei piatti.
I dolci a base di tè verde, sesamo e fagioli rossi sono la ciliegina sulla torta di una cena che sazia senza appesantire, ma che soprattutto consente di uscire dal locale rilassati.

Fusion Roma come esperienza totale: Le Asiatique

Le Asiatique è la nuova apertura del centro: ha infatti da poco aperto a Largo della Fontanella di Borghese questo ristorante dedicato interamente alla cucina asiatica interpretata in chiave fusion. Le Asiatique nasce da un’idea di Michelle Sermoneta e Stefano Calò, giovani imprenditori italiani che hanno deciso di creare un luogo dedicato al culto dell’Oriente attraverso un linguaggio gastronomico interculturale e contemporaneo.

Il progetto è unico nel panorama romano: Le Asiatique è uno spazio che si presenta come un labirinto di 6 stanze con uno spirito asiatico, all’interno di un palazzo romano del ‘700. Il concept, riuscito magistralmente, è stato sviluppato dall’architetto milanese Matteo Crippa e impreziosito dalle opere d’arte di Chiara Montagner.

Ogni stanza accoglie un simbolo della cultura asiatica ed offre una proposta gastronomica studiata dallo chef Daniel Cavuoto, con l’obiettivo di contaminare la cucina mediterranea. Il bar accoglie nella prima sala il cliente offrendo una dimensione sensoriale che completa il percorso gustativo. Accanto ai cocktail, una selezione di vini, sake, tè, wiskey e shochu che completano un’offerta assolutamente internazionale, pensata per un pubblico cittadino e cosmopolita, curioso ed esigente.