I fratelli Marco e Andrea Tenaglia sono i proprietari di Contesto Urbano, il nuovo locale che ha aperto da poco più di un mese in via Gallia, nel cuore di Roma.
Passiamo per caso da quelle parti un tardo pomeriggio di gennaio, chiediamo notizie di Marco e ci dicono che sarà qui a momenti. Decidiamo di fare due passi nel quartiere per ingannare l’attesa e quando torniamo lì davanti troviamo Marco intento a parlare con uno chef, fuori dal locale. Ci avviciniamo timidamente e ci presentiamo. Spieghiamo a Marco che siamo rimasti molto colpiti dall’apertura di questo nuovo ristorante in zona San Giovanni. Gli chiediamo di parlarci della sua esperienza e dell’idea che ha portato alla fondazione di Contesto Urbano.
Marco ci racconta che prima lui e suo fratello erano proprietari di un bar-tabaccheria, l’Imperiale, a via del Gazometro, quartiere Ostiense. “A settembre del 2014 decidiamo di chiudere l’attività e di vendere il bar. Gli affari non andavano bene già da tempo. Così abbiamo deciso di riiniziare tutto quanto da zero e siamo andati alla ricerca di un locale che fosse all’altezza delle nostre aspettative. Fu così che un giorno ci imbattemmo per caso in questo locale che, in precedenza, era occupato da un negozio di cucine componibile e ce ne innamorammo a prima vista. Tre mesi dopo, ai primi di dicembre, abbiamo aperto Contesto Urbano qui, a via Gallia” ci spiega Marco.
Il locale è dotato di tre ampie vetrate che sono state sfruttate dagli architetti dello studio GAD e Ittielle, di cui si sono avvalsi i titolari, per creare una cucina che fosse a vista sia su strada che all’interno del ristorante. “Ci piaceva l’idea che le persone potessero vedere sia da dentro che da fuori quello che accade in cucina in tempo reale. Pensiamo che il cliente non debba sentirsi escluso dalla fase di preparazione dei piatti, ma debba, anzi, vedere con i propri occhi quello che avviene in cucina e si senta, in questo modo, partecipe di tutto quanto il procedimento, di cui lui è parte integrante, se non fondamentale.”
Contesto Urbano è distribuito su due livelli e si estende su una superficie di 140 mq complessivi, per un totale di 70 coperti.
Il nome ideato inizialmente da Marco per il locale era stato Contesto – Caffeteria con cucina urbana, in seguito, su suggerimento del fratello Andrea, è stato cambiato nel più accattivante Contesto Urbano – Caffetteria con cucina.
Marco ci confessa di voler dare in futuro un’identità ancora più personale al suo locale, afferma di volerlo plasmare secondo i suoi gusti e le sue preferenze, in modo tale da renderlo unico nel suo genere e riconoscibile subito fra tutti gli altri. Vorrebbe donare, insomma, un’anima al corpo del locale.
“Aprire un locale da zero è veramente impegnativo” ci confida Marco: per trovare accessori adeguati e stoviglie particolari il proprietario è dovuto andare alla ricerca di questi oggetti all’interno di diversi mercatini, negozi specializzati o botteghe artigianali. “È stata dura ma alla fine ce l’ho fatta. Ho creato il locale dei miei sogni, ho fatto sì che una semplice fantasia si tramutasse in una realtà concreta. Mi sento orgoglioso di me stesso.”
Il locale è aperto dalla mattina alla sera, con formula non-stop: si inizia la mattina, alle 7:30, con una vasta scelta di caffetteria, i dolci da credenza (ciambelloni, crostate, biscotti tutti rigorosamente fatti in casa) fino al classico pane, burro e marmellata, proprio come una volta. Si continua con il pranzo, si passa per l’aperitivo e si arriva fino alla cena, tutti pasti caratterizzati da una cucina esclusivamente espressa.
Ai fornelli è presente lo chef Andrea Marconi, mentre la carta dei vini è affidata a Stefano Castellani.
La cucina è quella tipicamente romana, ma, come sottolinea Marco, “con un tocco di zest“: troviamo, ad esempio, le classiche cotolette d’abbacchio panate, esaltate, però, dalla salsa allo zenzero e dalla senape, e, il fiore all’occhiello costituito dal Black Burger: pane al nero di seppia, baccalà alla romana (prima panato, poi fritto, condito con pomodoro, pinoli e spezie), mentuccia e patate al forno.
Una cucina tradizionale, quindi, ma rivisitata in modo originale e fantasioso, attenta all’incontro fra le nuove tendenze con i sapori della cucina locale.
C’è un attenzione particolare verso i vini prodotti principalmente da aziende famigliari e locali, ma vi è anche un’ampia scelta di distillati tradizionali. Ce n’è per tutti i gusti, insomma, non preoccupatevi!
Arriva, infine, il momento dell’ultima domanda, quella che contraddistingue da sempre The Walkman Magazine: chiediamo a Marco di riferirci il consiglio che darebbe a chi, come lui, vorrebbe investire le sue energie e la propria creatività in un’attività come la sua, in Italia.
Questa è stata la sua preziosa risposta: “Noi abbiamo rischiato. Ma col senno di poi posso confermare che vale la pena provarci e mettersi in gioco. Io ho viaggiato tantissimo nella mia vita e molte volte mi sono ritrovato a pensare di aprire un’attività all’estero ma, alla fine, ho scelto di restare qui, nel mio Paese, nella mia città natale, in cui ancora, nonostante tutto, credo. Molte persone sono convinte di andare all’estero e trovare la fortuna così, su due piedi, ma la realtà è ben diversa dalle aspettative: nessuno ti regala niente, tanto meno all’estero. Io e mio fratello ci abbiamo messo più di sette mesi per trovare un posto che fosse adatto alle nostre esigenze qui a Roma, abbiamo fatto una vera e propria indagine di mercato per capire se la zona offrisse possibilità di far decollare la nostra attività e alla fine abbiamo scelto proprio questo locale, perché ci sembrava perfetto per il nostro scopo. È stata dura ma ce l’abbiamo fatta e ora siamo qui, a scommettere sul nostro futuro e sulle nostre capacità. È una sfida continua, ma con il giusto polso e la giusta determinazione si può arrivare dovunque. Quando si investe sulle proprie energie e sui propri mezzi, bisogna imparare ad essere severi con se stessi, oltre che con i propri dipendenti, o i sogni rischiano di crollare su stessi come un castello di carte. Questa è la mia personale ricetta per il successo: non ho mai smesso di crederci. Tutto qui.”
[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
The brothers Marco and Andrea Tenaglia are the owners of Contesto Urbano (Urban Context), the new pub that has just opened less than a month ago in Gallia Street, in the heart of Rome.
It was a late afternoon of January, I was walking by those parts, I asked news about Marco and they told me he would be here in some minutes. I decided to take some steps in the neighborhood and when I came back I saw Marco talking with a chef, outside the pub. I got timidly close to him and I introduced myself. I explained Marco why I was so impressed by the opening of this new restaurant in San Giovanni. I asked to talk to me about his experience and the idea behind the creation of Contesto Urbano.
Marco told me that he and his brother were the owners of a coffee bar-tobacco shop, l’Imperiale, in Gazometro Street, in the Ostiense neighborhood. “In September 2014 we decided to close the coffee bar and to sell it. Things weren’t going so well from a long time, so we decided to start all over and we went searching for a space that was equal to my expectations. One day we saw this that was previously a fitted kitchen shop and it was love at first sight. After three months we opened Contesto Urbano here, in Gallia Street”.
The local has 3 big stained glasses that have been realized by the Studio Gad and Ittielle’s architects to create a kitchen that was seen both by the street and inside the restaurant. “We liked the idea that people could see both from outside and inside what is happening in the kitchen. We think the client doesn’t have to feel excluded by the preparation phase of the dishes, but he has to see with his own eyes what is happening so that he feels like he’s participating to it”.
Contesto Urbano has 2 floors and it has a floor space of a total of 140 square meters, for a total of 70 covered.
The initial name, decided by Marco, was Contesto – Caffetteria con cucina urbana and then, it was changed after Andrea’s suggestion in the more captivating Contesto Urbano – Caffetteria con cucina.
Marco tells me he wants to give a still more personal identity to his pub, he wants to shape it according to his taste and what he likes, so that he can make it unique in its style and recognizable by everyone. He would like to give a soul to the body of the pub.
“Opening a pub from zero is really challenging”: the owner had to go in different markets, specialized shops or workshops to find the right accessories and particular tableware: “It was hard but at the end I made it. I created the pub of my dreams. I made a simple fantasy turn into a concrete reality. I feel proud of myself.”
The pub is open from morning to evening, with a non-stop formula: it opens at 7.30, with a vast choice of cafeteria, sweets (ciambellone, crostata, house made cookies),bread, butter and jam, just like it was during the old times.
Then it goes on with the lunch, to the aperitif until dinner.
The chef of the restaurant is Andrea Marconi, the wine list is in the care of Stefano Castellani.
The is typical Roman, but , as Marco underlines, “with a taste of zest”: there are, for examples, the classic breaded lamb cutlets with ginger sauce and mustard, and, the Black Burger: sepia bread, roman stock fish (breaded, fried, seasoned with tomatoes, pine nuts and spices), lemon balm and baked potatoes.
So, it’s a traditional but revised cuisine in an original way, very careful about the mix of new tendencies with the taste of the local cuisine.
There is particular attention towards the family businesses’ wines, but there’s also a vast choice of traditional distilled ones. There’s enough for everyone, don’t worry!
At the end of the interview there is the last question, the one that recognizes The Walkman Magazine from always: I asked Marco to tell me what he would say to those who would like to invest their own energies and their own creativity in an activity like his, in Italy.
This was his precious answer: “We have risked. But I can confirm that it was worth to try it. I have travelled so much in my life and many times I have thought of opening an activity outside Italy but, at the end, I chose to stay here, in my country, in my birthplace, where I still believe. Many people are convinced of going abroad a finding fortune out of the blue, but the reality is so different from the expectation: no one gives you anything, especially abroad. It took seven months to find a place that was good to our needs here in Rome, but we really did a research to understand if the zone had possibilities to make our activity successful and at the end we chose this place because it seemed perfect for our purpose. It was hard but at the end we did it and now we’re here, betting on our future and our abilities. It’s always a challenge, but with the right determination you can go everywhere. When you invest on your own energies, you have to learn to be hard with yourself, not only with your employers, or your dreams will risk to fall down on themselves like a house of cards. This is my personal receipt for success: I have never stopped believing in it. That’s all.
Traduzione a cura di Francesco Campagna