Bianco protagonista di Sanremo – Il bianco non ha mai smesso di essere la dimensione più stimolante e sfaccettata tra le cromìe, nella sua complessa semplicità.
Nel 2018, la cultura di questo colore viene più che mai rafforzata: un bianco che si conferma nel design, nella moda, nella società. Specchio di questa inclinazione in Italia? Il bianco protagonista di Sanremo: più di un semplice trend, l’interpretazione di un’esigenza e di una cultura tutta mediterranea che sembra essere sempre più sentita. Claudio Baglioni ha infatti voluto uno scenario bianco, a richiamare l’idea del classico auditorium, una tela bianca pronta per essere colorata dalla musica e dalle emozioni, perfetta per dare risalto alle figure dei cantanti e ai loro brani, messi così a nudo.
L’intuizione della rinnovata importanza sulla cultura del bianco, Claudio Balestri, l’ha anticipata durante la scorsa Milano Design Week. Il presidente di Oikos, azienda di riferimento per i materiali e i colori di qualità che da oltre 30 anni si conferma attenta impresa etica, ha infatti ideato l’iniziativa White in the city, lavoro di ricerca sul bianco in tutti i suoi significati, in particolare come colore capace di trasmettere benessere. Un’iniziativa che ha visto coinvolti i più noti architetti del mondo sotto la regia artistica di Giulio Cappellini e che ha saputo contribuire alla rinascita del bianco, rafforzando l’influenza eterna e indiscutibile di questo colore. Un’influenza raccolta ed interpretata da Emanuela Trixie Zitkowsky per la scenografia che vede il bianco protagonista di Sanremo, voluta da Baglioni per il Festival dell’immaginazione, così da lui definito.
Ed è proprio all’immaginazione che viene affidata l’interpretazione spaziale, metaforica e sensibile del bianco. Scegliere di proporre una scena coraggiosamente bianca, come nel caso di Sanremo, è un invito a prendere parte attiva alla manifestazione, significa chiedere agli spettatori di riconoscere il talento nero su bianco, scandire le emozioni, liberare la fantasia, immaginare paesaggi sempre nuovi. E in questo modo, di volta in volta la scenografia del Festival si lascerà sporcare dalla creatività, una scenografia fluida, in trasformazione. Obbiettivo di questa scelta creativa è quello di dare nuovo colore al Festival, come svelano nella promo i tre conduttori nelle vesti di imbianchini, intenti nel colorare appunto una scena bianca. Quale sarà l’esito? Sarà proprio questo senso di aspettativa e di incognita a caratterizzare la manifestazione. Sono questi gli atteggiamenti che il bianco è capace di indurre.
La consapevolezza delle molteplici possibilità e forme che scaturiranno da questo meccanismo creativo è infatti un sentire tipico generato dalle matrici pure e il bianco non fa eccezione. Nella sua semplicità il bianco è generatore, intriso di infinite trasformazioni, luogo di spazio infinito. Il bianco concentra energia, dilata i confini, conduce oltre le sue superfici, illumina e si espande.
Proprio perché la personalità del bianco sia così intensa, non lo si può ricondurre a un solo modo di essere bianco. Di bianchi ce ne sono tanti, ognuno con la sua cifra, ognuno perfetto per raccontare un ben preciso spazio. Di bianchi, per l’esattezza, ce ne sono ben 187. Questo il numero di possibilità proposto ancora da White. Il Bianco Oikos, la pittura ecologica che arreda, in prima linea sul colore e sulla sperimentazione del bianco su tutto. Un colore ricco di significati, ma anche il più scelto per essenzialità e versatilità. Oikos ha reso sua questa versatilità, offrendo un bianco che sa arredare al tempo stesso e decorare nei dettagli. Un bianco che diventa materia e prende forma, plasticità, grazie ai diferenti effetti decorativi. I bianchi di Oikos hanno non solo personalità, ma rispettano l’ambiente e la salute: sono infatti pitture ecologiche prive di formaldeide e di emissioni, una scelta consapevole ed intelligente che permette alle pareti di respirare rendendo qualitativamente migliore l’aria.
La possibilità di avere un foglio bianco su cui raccontare la propria storia e la propria quotidianità diventa reale, entra nelle case degli italiani: non una semplice vernice con cui pitturare i propri spazi, ma una scelta di carattere, accessibile, virtuosa e di qualità. Dalle architetture, alle passerelle, da Sanremo, al proprio salotto, un bianco democratico.