Everest è il primo estratto da RIVERBERI, il nuovo album de Il Fieno in uscita il 23 marzo per UMA Records. Il videoclip è già disponibile nelle piattaforme online.
Dopo il debut album I Vivi, ben accolto dalla critica (candidatura a Miglior Opera Prima del Premio Tenco e vittoria del premio MEISuperstage), il 23 marzo è in arrivo RIVERBERI, il secondo album della band Milanese Il Fieno. Everest è il primo estratto, il primo videoclip e anche la prima traccia dell’album.
Everest , di fatto, vuole porsi come manifesto dell’intero disco, come dichiara la stessa band:
“Una delle nostra preferite del disco. C’è dentro tutto quello che caratterizza Riverberi, dal suono alla struttura, per arrivare al testo. Volevamo un finale “cinematografico” e in questo senso il climax che si raggiunge in chiusura, con la voce a ripetere “non aver paura” su un wall of sound totalmente indefinito è la cosa più vicina al disastro (e quindi alla bellezza) che abbiamo mai scritto. Che poi è quello di cui parla la canzone: l’unicità è bellezza, anche se tutto quello che sei è un disastro.”
Il video traduce in visione il climax della canzone attraverso un’inquadratura fissa che si avvicina sempre di più al volto di un bambino.
Il Fieno nasce nel 2011 nella provincia tra Milano e Varese. Dopo due EP – Il Fieno (2012) e I Bambini Crescono (2013) – nel 2015 la band pubblica il primo album I Vivi, candidato come Miglior Opera Prima all’interno del Premio Tenco, e vincitore del premio MEI Superstage all’interno del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Il 23 marzo 2018, anticipato dal singolo “Everest”, è in uscita per UMA Records il secondo disco Riverberi, prodotto da Lele Battista. Su quest’ultimo prodotto la band si esprime in questi termini:
“Ci siamo approcciati alla scrittura del disco con l’obiettivo di dare totale priorità al suono, consapevoli che la ricerca della forma canzone sarebbe comunque venuta fuori strada facendo. E così è stato. Sono cambiate tante cose nelle nostre vite in questi ultimi tre anni, nel bene e nel male, e forse l’indefinitezza che aleggia spesso in “Riverberi” a livello strutturale, sonoro e testuale ne è la diretta conseguenza. Questo album è un caos ragionato: è la messa in musica della consapevolezza che tutto va a rotoli senza un motivo particolare. A volte dalle macerie nasce qualcosa di buono, altre volte non nasce nulla. “Riverberi” vive di estremi, e rispecchia entrambe le cose. Ne siamo orgogliosi.”