Toni Brugnoli è un fotografo milanese, classe 1990, che documenta le serate con i suoi amici grazie alle compatte che porta al collo.
Le fotografie di Toni Brugnoli servono a raccontare le sue giornate, che a guardare le sue foto si declinano tutte in serate, passate con gli amici, anche detti frati (plurale di frate). Il suo linguaggio ed il suo stile sono indubbiamente di nuova generazione, non c’è formalità, dopo uno sguardo superficiale lo si potrebbe incolpare di non effettuare una sua ricerca visiva, di non far sua nessuna grammatica fotografica e di scattare semplicemente fotografie delle situazioni che vive quotidianamente.
Effettivamente è questo quello che fa e, considerando che la fotografia può essere sì arte (in determinati casi, non è una regola sempre valida), ma è sempre inevitabilmente un linguaggio, il linguaggio di Toni Brugnoli è chiaro e d’impatto, si tramuta in un diario della sua vita, al quale viene data forza visiva dai soggetti delle sue fotografie, il suo linguaggio collima perfettamente con ciò che fotografa, è sempre totalmente aderente alla situazione nella quale si ritrova, tanto che a volte è anche lui il soggetto delle sue fotografie.
Le situazioni tipiche di Toni Brugnoli sono le serate con i suoi amici, i motorini e la pizza. I suoi luoghi sono luoghi come il CS Certosa, alla periferia nord di Milano, un luogo nato come laboratorio artistico, ma che, come raccontato proprio dal fotografo milanese, “ben presto si è trasformato in un calderone inarrestabile di graffiti, rap, fotografia, birra e cultura popolare. All’interno del CS si continuano a stampare foto in camera oscura […], si produce musica hip hop di alto livello che nessuno ha ancora mai sentito e si passano serate a fumare ogni genere di materia combustibile.”
La forza di Toni Brugnoli è nel mantenere il suo sguardo anche nei lavori su commissione, un esempio è il lavoro fatto per Nike in occasione del 30° anniversario dall’uscita delle Air Max, o il servizio scattato per Napapijri, ha continuato a fotografare come fotografa ogni sera ed ha portato l’esigenza del committente all’interno del suo mondo, senza snaturare minimamente il suo stile.
Una buona sintesi per comprendere Toni Brugnoli è un suo progetto del 2015, “My sweet 25”, andato in mostra da Wok Store a Milano, che altro non è che un diario dei suoi 25 anni, un reportage di quell’anno, ovviamente tutto scattato in giro con i suoi frati.