Georgia Lee è una dj romana inarrestabile, di grande personalità e caratterizzata da una forte determinazione ed amore per la musica, che la accompagna da sempre.
Energia e passione che Georgia Lee ha incanalato nel suo recente progetto insieme ai suoi soci Marco Bosco e Francesco Nardi, un passo lavorativo importante ma anche un nuovo impulso culturale significativo per Roma: Filtro. Filtro è un independent music coworking, un punto di riferimento attivo principalmente per la musica elettronica che offre corsi rivolti ad aspiranti DJ o produttori di musica elettronica. Offerta strutturata da chi lavora nel mondo della musica, con l’obiettivo di supportare i nuovi professionisti e gli addetti ai lavori che desiderano migliorare le proprie competenze ed acquisirne di nuove, in un contesto di scambio e condivisione del know how, come una vera e propria factory.
L’idea è quella di creare un polo d’attrazione, diventando uno standard a livello di metodo d’insegnamento basato prevalentemente sulla pratica e sul training on the job. Un’atmosfera informale, docenti professionisti e apertura a più generi musicali.
Scopriamo meglio questa nuova dimensione:
Ciao Georgia, come dj poliedrica hai voluto scommettere su una nuova frontiera, che cos’è il progetto Filtro? Cosa converge al suo interno? Da chi è fatto a chi è rivolto?
Ho voluto creare una realtà che potesse sostenere la musica in ogni sua forma. Da anni ormai mi occupo anche di formare nuovi dj ed ho voluto scommettere su qualcosa di più grande. LA mia attività di dj non l’ho interrotta, anzi, sto anche costruendo un mio studio all’interno di Filtro, in cui potrò lavorare a nuovi progetti con la dovuta serenità.
Cosa vuol dire per un modello femminile del clubbing contemporaneo come te, mettersi in gioco dando vita ad una realtà inedita come questa?
Sicuramente non è facile per una donna muoversi nel mondo del clubbing che è da sempre in prevalenza maschile; per fortuna però, ci sono tante persone che mi sostengono e con cui collaboro da anni, sia donne che uomini meravigliosi che stanno facendo in modo che Filtro cresca, nonostante sia aperto da meno di un mese.
Cosa succede all’interno di Filtro? Qual è la sua programmazione, cosa offre al suo pubblico? Cosa propone di fare quest’anno?
Filtro è un circolo arci aperto dalle tre del pomeriggio alle due di notte, dal martedì alla domenica; un coworking musicale a 360°, ciò significa che è possibile svolgere diverse attività al suo interno: siamo aperti dal martedì alla domenica dal pomeriggio in poi con corsi per Dj, corsi di produzione musicale, sintesi modulare, vinile e tanto altro; abbiamo una sala lunghe bar in cui è possibile lavorare con il proprio computer; è possibile anche affittare la sala per poter provare i propri brani, i propri mix anche con l’aiuto dei vari docenti. La sera, invece, ospitiamo ed organizziamo diversi eventi di musica elettronica, rock, live set, mostre e tutto ciò che riguarda l’arte in generale. I nostro cavallo di battaglia è il corso DJ FACTORY che faccio insieme a WHTRSH, official dj di Coez, un corso completo per dj che dura 24 ore in collaborazione con diverse realtà del clubbing romano.
Il Pigneto è un quartiere che ha una storia controversa, processi di gentrificazione che si alternano per certi versi al degradato urbano, allo stesso tempo però fulcro di una movida underground di una Roma fuori dagli schemi, come si pone il tuo progetto nei confronti del quartiere ?
Vivo al Pigneto da molti anni e lo conosco bene, in ogni sua sfaccettatura.
Via Macerata, nello specifico, è sempre stata una strada molto buia e pericolosa, per via dello spaccio soprattutto e della scarsa illuminazione. Negli ultimi anni si sta formando una nuova comunità di circoli culturali ed attività che stanno letteralmente rivalutando il quartiere, rendendolo più sicuro; parlo degli amici del Pierrot Le Fou, nostri vicini di casa che offrono una programmazione musicale e culturale molto ricca, di Interzone Gallery, una galleria d’arte che ha appena aperto, Magnebevo e molti altri che stanno pian piano colorando questa parte di Pigneto, illuminando l’area. Speriamo ne nascano sempre di nuovi. L’unione fa la forza, come si dice!