La moda è stata ufficialmente colpita dal COVID-19. La cancellazione delle fashion week, il fermo della catena produttiva e le sue perdite. 

Dalla sfera globale, a quella intima e personale, per poi riversarsi di nuovo su professioni, arti, cultura. Il mondo del lavoro sta mutando in risposta a questa emergenza, così come quello creativo. La moda, sta cambiando.

Il 23 Febbraio, il Fashion System ha preso una piega irreversibile: Giorgio Armani è stato il primo ad aver annunciato la collezione A/I 2020/21 a porte chiuse per tutelare la salute degli addetti ai lavori. 

Bilanci negativi che hanno minato soprattutto quelle aziende che contavano nel periodo estivo di coprire le spese di un inverno anomalo. 

Basti pensare che tutte le fashion week previste per giugno sono state posticipate a settembre. Tali eventi, oltre a raggruppare esperti del settore, sono momenti in cui buyer selezionano i prodotti delle prossime collezioni.

Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare sotto un punto di vista diverso ciò che sta accadendo alla moda in questo periodo storico. 

Il criterio? La voce delle persone che vivono la moda, colori che danno forma a luoghi, idee, aziende stesse. 

Il motivo è semplice. Il cambiamento, la reazione all’emergenza, può partire per prima solo dalle persone e dalla loro flessibilità al cambiamento stesso.

“Ma le persone stanno cambiando davvero?”

A voi la reazione degli insider.

L’icona

Nick Wooster è il simbolo della rivoluzione per la nostra generazione, l’icona dello streetstyle che ha cambiato i connotati della moda maschile e del suo mercato. Consulente di moda, direttore creativo e maestro dello style maschile.

Sempre in movimento, ha trascorso gli ultimi sette anni in giro per il mondo. Nick è un visionario, amante del cambiamento, predisposto naturalmente all’innovazione.

Questa emergenza ha colpito anche la sua professione, che da sempre lo ha portato in giro per il globo, costringendolo ad una routine completamente “nuova” per lui, quella stabile, all’interno della sua casa.

Lo stop non ha frenato la creatività di Wooster, che ha dedicato questo nuovo tempo all’ascolto, alla ricezione: una nuova comunicazione silente, dove accogliere è il mantra. Una nuova motivazione che gli ha permesso di alimentare i propri progetti creativi e la propria ispirazione. 

“Questa crisi porterà le persone a creare qualcosa di innovativo ed allo stesso tempo a rivalutare cose che fino a tre mesi fa non avevano importanza” riflette con noi Nick.

Da una criticità a una nuova organizzazione, ha ridisegnato la sua routine: dal partecipare a dirette Instagram dove poter condividere il suo pensiero a piccoli gesti che prima non aveva tempo di svolgere, come dedicarsi alla propria casa.

Una persona ottimista, come lui, prende questa difficoltà come un momento di confronto con se stesso e con i suoi spazi più intimi, ed è forse una delle cose più belle che si possano fare in questo momento.

Nick Wooster potrait by @mrelbank

Il Brand

Roberto, e` This is Malice, editor e influencer giramondo. Romano come me ma balinese di adozione, aveva realizzato a Bali la sua prima collezione prima del lockdown.

Creativo, spavaldo e pieno di energia, Roberto era in fibrillazione per il suo lancio ma ha dovuto fare i conti con l’emergenza, cogliendo anche lui così l’occasione per reinventarsi.

Come? Scegliendo di integrare nella sua collezione un accessorio utile ed indispensabile per questo periodo: la mascherina. Blowout, questo il nome del suo brand, si arricchisce di un item raramente  preso in considerazione fino a pochi mesi fa e presente nella maggior parte delle produzioni in questo particolare periodo; un capo al centro di discussioni, riflessioni e ricerche da parte di tantissimi marchi.

@Blowout___

Lo Stylist & Consultant

Nella città della moda, che al momento è anche la città dell’emergenza per eccellenza, vive e lavora Frank Gallucci, appassionato di moda e fondatore di uno dei primi blog di lifestyle. Da qualche anno Frank si divide tra l’attività di influencer e quella di consulente.

Un’immagine, la sua, creata e delineata col tempo, da sempre una delle sue caratteristiche è quella di essere riconosciuto per la sua forte personalità. 

Il lavoro di consulenza porta poi Frank ad interagire con diverse aziende, con le quali struttura una strategia di posizionamento e di brand image.

Causa coronavirus, Gallucci ha dovuto trasformare e ri – posizionare questa sua duplice attività.

Frank impegna così  il suo nuovo tempo nella ricerca personale e nello sviluppo di un nuovo progetto creativo: una rubrica in cui parla di stile e lifestyle mettendo a disposizione il suo background e le sue conoscenze, rispondendo alle domande delle numerose persone che lo seguono. Una nuova classe fashion ed imprenditoriale, virtuale. 

Il suo punto di vista è completo. C’è spazio per il lifestyle ma anche per del sano umorismo.

Model

Creativo autentico e determinato, Symonnygard è convinto che essere un modello significhi rappresentare la moda attivamente: bisogna andare continuamente alla ricerca di ispirazione ed essere fedeli ad un proprio stile.

Ma come si reagisce a un’emergenza come quella in atto.

Lavorando come freelance, Symonnygard è abituato a organizzare le proprie giornate con elasticità e prescindendo da team numerosi e tempi particolarmente dilatati. Questo approccio alla carriera, oggi più che mai, costituisce un grande vantaggio.

Dalla sua abitazione nascono piccoli progetti autoprodotti all’insegna della sperimentazione che gli hanno permesso, per la prima volta, di lavorare con ciò che ha già e niente altro.

Le geometrie, la luce e i movimenti che lo circondano nelle mura domestiche, gli forniscono l’ispirazione per realizzare scatti intimi e profondi.

Fotografia

Non si può parlare di moda senza citare la fotografia.

Giacomo Perotti, dopo due mesi di lockdown, è ancora pieno di energie ed entusiasmo nonostante l’emergenza che, ci confida, lo preoccupa particolarmente per la crisi economica globale che inevitabilmente ne conseguirà.

Ha deciso di investire questo tempo per riorganizzare la comunicazione e i social tanto preziosi che gli permettono di raggiungere i suoi collaboratori in ogni angolo del mondo: durante la quarantena ha avuto l’occasione di ri-organizzare tutti i suoi lavori e di condividerli durante meeting e dirette.

Da casa, continua a sperimentare e a scattare.

In Australia la situazione non è molto diversa: Marco Marroni, fotografo anche lui, ha dovuto, come tutti, interrompere gli shooting e chiudersi in casa.

La sua attitudine positiva però non si lascia scalfire dall’emergenza: “Sono pronto a cambiare, a mettere in discussione me e le mie abitudini”.

Lo stop lo ha portato a riorganizzare tutte le attività, a prendere in mano il suo taccuino e annotare nuove idee e nuovi progetti; da qui nasce la proposta di un canale youtube che ha prontamente attivato per condividere le sue esperienze lavorative più e meno positive degli ultimi dieci anni.

L’obiettivo, quello di raccontarsi agli aspiranti fotografi, per guidarlie dare consigli.

Design

La progettazione, forse più di ogni altro ambito professionale, non può fare a meno del contatto fisico, dei corpi, di guardare da vicino e toccare.

Ambrogio Romanazzi, designer e sarto, sta reinventando il suo lavoro totalmente: ha investito questo tempo nella realizzazione di una piattaforma digitale che possa riscrivere le regole del suo mestiere.

Insieme ad un gruppo di sviluppatori sta creando un configuratore per realizzare capi su misura online, uno strumento che, oltre a rispettare le restrizioni, abbatterebbe costi e tempi.

L’obiettivo è quello di perfezionare il suo e-commerce cercando di far vivere ai visitatori un’esperienza virtuale nell’atelier.