The Walkman si lascia incantare dalla poesia, dalla vita e dall’estro di Ilaria Facci: fotografa nata nell’ ’82 con un retinoblastoma all’occhio sinistro, raccoglie i propri pezzi e li ricompone, si mette in ordine e si osserva. Ha vissuto a Buenos Aires, a Roma, oggi è a Londra dopo aver studiato Costume e Moda. Lì fa l’Artista, solo e soltanto l’Artista.
I suoi Autoscatti Sbagliati sono quanto di più giusto avrebbe potuto fare con la fotografia.
Ilaria Facci: dal 10 al 19 luglio, il suo Personale a Spazio Calisti (Perugia).
La Colpa
Chi era ieri e chi è oggi Ilaria Facci?
La stessa persona. Eppure un’altra.
Sono una sconosciuta, ma di famiglia.
Sono sicuramente molto meglio di ciò che sarei potuta essere.
Cosa vede quando guarda un suo autoscatto?
Io, nelle mie foto, vedo me.
Il Vero, di me.
I miei tormenti.
La mia storia subìta. Ma poi vissuta.
Il mio dolore.
il mio tumore.
La mia omosessualità. Mio padre.
Le mie terre. Le mie colpe.
E così, io mi perdono.
Come l’Arte agisce sul dolore e come il dolore agisce sull’Arte?
Il dolore è Arte.
Perché ne è la causa. La conseguenza,
e la sua pura essenza.
Il dolore è la colpa. Che attraverso l’Arte, si fa perdono.
L’Arte è la sua risposta.
La rivincita, della vita.
Che valore acquista la nudità in un autoscatto?
Una volta scrissi.
‘Se solo riuscissi a spiegare quanto mi fa sentire più nuda mostrare la mia Arte.
anziché il mio corpo.’
Nudo, per me significa Vero.
Sesso.
Sacralità.
Politica
e poesia.
Quante cose racchiude un attimo e qual è la forza dell’istinto?
Ogni attimo racchiude il Tutto.
E noi siamo il susseguirsi di attimi, fatti di istinto.
Perché solo utilizzando l’istinto
potremo dire di aver vissuto,
ogni attimo.
A quali elementi o particolari non rinuncerebbe mai nelle sue fotografie?
Ad ogni nuovo scatto io rinuncio a tutto.
Ad ogni nuovo scatto io ricomincio,
daccapo.
E potrei rinunciare anche alla macchina fotografica, ma solo se lei stessa riuscisse a chiedermelo.
Quale pensa sia stato il suo successo più grande e cosa vede oggi davanti a lei?
Il mio successo è il coraggio di scegliere d’imparare, ogni giorno.
Giorno per giorno,
a rispettare chi sono.
Senza paura. O meglio, oltre, la paura.
Vivendo di stomaco. Uccidendo, ogni volta, le loro convenzioni.
Amando. E non lottando.
Creando. E non cancellando.
Vivendo, sempre più libera dai loro aggettivi.
Perché le parole, sono limiti.
‘Semicieca’
‘omosessuale’
‘artista’
‘londinese’
‘italiana’.
Stronzate.
Io sono solo Ilaria.
E chi sono, io non lo so.
Ogni giorno mi scopro.
Ed ogni sera mi cancello.
E ricomincio.
“The Walkman” si pone come obiettivo quello di lasciare spazio e visibilità ai giovani talenti come lei. Cosa si sente di suggerire a chi ha deciso o sta decidendo di investire la propria vita nella creatività?
Di investire Sulla vita.
Alimentandola di cultura, e di amore.
Perché l’Arte è l’atto di donare se stessi.
L’artista, con l’Opera, offre una parte di sé.
La migliore.
Più alimenterà il Sé. Più alimenterà la propria Arte.
E più alimenterà la propria Arte. Più nutrirà il mondo.
Grazie