Una piccola rivoluzione sta portando il design italiano, da più di un secolo matrice di oggetti iconici, verso un approccio progettuale basato sempre più sulla sperimentazione e la ricerca. Il risultato? Un’interessante serie di (auto)produzioni, testimonianze della prolifica genialità del nostro popolo.
Qui trovate solo un assaggio del frutto di questa evoluzione, con un piccolo sguardo sugli studi più singolari del panorama attuale.
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Alpestudio
Nasce a Como nel 2006, per mano di due architetti, Alessia e Luca Perini, entrambi laureati al Politecnico di Milano. Il loro lavoro spazia dall’interior design alla grafica fino ad arrivare al disegno di prodotti realizzati in collaborazione con numerose aziende e resi noto al pubblico attraverso diverse partecipazioni al Salone del Mobile.
Alpestudio fa degli stimoli che riceviamo dalla vita quotidiana il suo punto di forza; l’intera produzione dei fratelli Perini nasce infatti da un’immagine, un’istantanea e si sviluppa attraverso il processo creativo sotto forma di geometrie pulite e volumi compatti, ma ariosi, fedelissimi allo stile contemporaneo e architettonico di un design che sa essere protagonista dell’ambiente in cui lo si colloca.
Paula Studio
Fondato a Roma, nel 2008, da Valerio Ciampicacigli, Simone Bartolucci e Roberto Mercoldi, professionisti in design di prodotto, comunicazione e architettura. I tre sono ormai affermati come progettisti indipendenti, realizzano collezioni autoprodotte e in serie limitata, commercializzate online.
“Designers by necessity” è il claim scelto per questa attività che è proprio il caso di dire sia riuscita a fare di necessità virtù: i prodotti firmati Paula Studio sono lo specchio della grande attenzione rivolta al rilancio del design italiano, oggetti d’impatto, anticonformisti, viscerali. Ogni lavoro ha alla base un concept unico e sempre valido, che valorizza al massimo la scelta delle forme e dei materiali adottati.
Tra tutti, “Elkebana” sembra essere il progetto più riuscito di questa giovane realtà: vaso da parete nella funzione, trofeo di caccia “vegano” nell’aspetto, Elkebana è una decorazione in continua evoluzione, delicata e al contempo dissacrante.
Superlocal
Un altro nativo della capitale, classe 1990; Andrea De Chirico è un’ex studente dell’ISIA spostatosi in Olanda per frequentare l’Accademia di Design di Eindhoven, dove conclude il master in Social Design con una tesi intitolata “Superlocal, 0 miles production”.
La filosofia nata da questo progetto risulta, ad oggi, estremamente attuale e potrebbe costituire il prossimo step nell’evoluzione del disegno industriale. Il design locale, o meglio, “superlocale”, è il prodotto delle sole possibilità artigianali e tecnologiche del territorio (comprese quelle più avanzate come la stampa 3d), il cui concept non nasce da un’idea evulsa dal contesto, bensì dall’analisi delle potenzialità del contesto stesso. I lavori di De Chirico non sono tuttavia distanti dal mondo moderno, il designer km 0 è in grado di fabbricare qualsiasi oggetto comune, dallo sgabello al phon, con la promessa di ridurre i danni economici e ambientali arrecati dalla produzione industriale.
Se è lecito pensare che Superlocal risulti, seppur affascinante, un’idea ancora irrealizzabile, l’interesse ricevuto negli ultimi anni potrebbe essere l’input per una proposta futura di un nuovo, competitivo, sistema produttivo.
Make That Studio
Figlio della collaborazione tra Nicola Russo e Dea Sgarbossa, offre da tre anni servizi di consulenza nei campi dell’interior e exhibit design, nonché dello styling e fotografia.
Le parole chiave di questo piccolo gioiello del nuovo design italiano sono ricerca e stile. Ogni progetto è preceduto da un attento studio delle situazioni e dei luoghi da cui trae ispirazione ed il risultato è sempre un lavoro di livello, mai banale, dotato di una grandissima carica empatica che fa del rapporto opera-fruitore un tema di grande rilevanza per i membri del Make That. Il recente impegno nel campo del product ha portato alla luce un prodotto che ha suscitato grande curiosità nella critica internazionale: si parla di Petra, rivisitazione di un’antica brocca siciliana, di forte impatto estetico, poichè riproduce fedelmente un ciottolo rilevato dal letto del fiume Simeto. Un’oggetto funzionale, contemporaneo, attraente, una scoperta promettente per il Made in Italy.
Unostudio
Luca Maci è un designer e architetto siciliano, nato in provincia di Siracusa e laureatosi nel 2007 presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Unostudio risale invece al 2009 ed ha sede nella sua città natale, Lentini, che svolge un ruolo fondamentale nel successo di questa realtà.
Il punto di forza dei progetti che lo studio firma è indubbiamente lo scambio tra l’ideatore e il territorio siciliano. I lavori di Luca Maci sono, infatti, design italiano dal concept alla vendita: le architetture si ispirano alle conformazioni geografiche del luogo dove sono collocate, mescolandosi alla perfezione con lo spazio circostante; la linea geometricamente pura dei prodotti è una sintesi puntuale tra il ricordo degli oggetti della tradizione e i materiali naturali che l’isola offre.
Unostudio è un libro aperto, il racconto delle origini in un linguaggio fortemente contemporaneo.
Studio Nucleo
E’ un collettivo di artisti e designers attivo a Torino dai primi anni 2000 sotto la direzione di Piergiorgio Rubino. Vanta un cospicuo numero di collaboratori ed un’ampia frequenza di esposizioni in tutto il mondo.
La produzione Nucleo è senza dubbio distinta dalla forte tendenza artistica data ad ogni collezione. Parliamo dunque di opere d’arte in cui ricorrono continuamente riflessioni sul tempo e sul rapporto tra passato e futuro. La modellazione manuale delle resine, dense e volumiche, cela una velata critica all’era della modellazione 3d ed un’evidente voglia di portare un’innovazione nel design attuale. La semplicità formale corrisponde all’intensità evocativa di questi oggetti primitivi e selvaggi; Studio Nucleo non è arte del passato ma, come lo definisce Rubino, “fossili del futuro”.
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[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
A small revolution is moving Italian designing, responsible for some of the most iconic items in the last century, towards a project-oriented approach based on experimentation and research. The result? An interesting series of (self)productions, testaments to the vast genius of our people.
Here you can find but a taste of this evolution, with a small glance at the most singular studios of the moment.
Born in Como in 2006 from the collaboration between two architects, Alessia and Luca Perini, both of them graduated from Milan’s Polytechnic, its work goes from interior design and graphic to products designed in collaboration with many companies, and made known to the public through several attendances to the “Salone del Mobile” (Furniture Expo).
Alpestudio bases its work on the stimuli we receive every day. This studio by the Perini brothers was born of an image, and it develops itself by a creative process fuelled by clean geometries and compact but spacey volumes, faithful to the contemporary and architectural style of a design able to draw attention to itself anywhere it’s placed.
Founded in Rome in 2008, by Valerio Ciampicacigli, Simone Bartolucci and Roberto Mercoldi, product designing, communication and architecture pros. They are well known as independent project managers, bringing to life self-produced and limited collections, marketed online.
“Designers by necessity” is their motto for an activity that really made virtue out of necessity. The products signed Paula Studio reflect the great level of attention towards the rebirth of Italian design, with impactful, alternative, visceral items. Every one of these works is based on a unique and ever valid concept, that gives value to the choice of shapes and materials adopted.
Among them, “Elkebana” seems to be the most successful work of this new young studio. A wall vase that looks like a vegan mounted trophy, Elkebana is a constantly evolving decoration, delicate and sacrilegious at the same time.
Yet again from the capital, born in 1990, Andrea De Chico is a former alumnus if ISIA, who moved to the Netherlands to attend the Eindhoven Design Academy, where he concluded his master’s class in Social Design with a thesis called “Superlocal, o miles production”.
The philosophy that came from this project is, as of today, very contemporary, and could constitute the next step in industrial design evolution. Local design, or “superlocal”, is the sole product of the territory’s artisanal and technological possibilities (included advanced ones, as 3d printing), the concept of which is born from the analysis of the potentiality of the context itself, instead that from an idea that came from the context. De Chirico’s works, however, are not all that distant from the modern world, as the free-range designer is capable of building any common item, from a stool to a hair dryer, all the while reducing economic and environmental damage that come from industrial production.
While it is understandable to consider Superlocal a fascinating but not yet achievable dream, the interest it has received in recent years might be the input necessary for a future, competitive productive system.
Born from the cooperation between Nicola Russo and Dea Sgarbossa, it’s been offering for three years now consultation services regarding interior and exhibit design, as well as styling and photography.
The key words of this small gem of new Italian design are research and style. Every project is preceded by a careful study of the situations and places from which it takes inspiration, and the result is always a worthy and never common piece of work, gifted with much empathic charge that shines particular importance on the product-consumer relationship, a matter of importance for Make That. They recent efforts regarding product design brought to light an item that has drawn the attention of international critics. We’re talking about Petra, a revising of an ancient Sicilian pitcher, with a memorable design, as it faithfully reproduces a stone retrieved on the bed of the Simeto river. A useful, contemporary and beautiful item, a promising discovery for Made in Italy.
Luca Maci is a Sicilian architect and designer born near Siracusa, who graduated in 2007 from the Università Mediterranea of Reggio Calabria. Unostudio was instead born in 2009, and is based in its home town, Lentini, which is extremely important to this new studio’s success.
The strong point of this studio’s projects is undoubtedly the exchange between the creator and the Sicilian territory. Luca Maci’s works are Italian from design to sale. His architectures are inspired by the topography of the land, perfectly blending in their surroundings. The geometrically pure line of his products is a timely synthesis between traditional items and the natural materials the island has to offer.
Unostudio is an open book, narrating the origins of a strongly contemporary language.
It’s collective of artists and designers active in Turin since the first years of the millennium, under the direction of Piergiorgio Rubino. It boasts a great number of cooperators, and a high frequency of expos throughout the world.
Nucleo designing is undoubtedly characterised by its strong artistic tendency that each of its collection has. Let’s then speak about pieces of art that constantly present reflections about time and the relationship between past and future. The manual shaping of the resins, thick and voluminous, hides an hidden jab at the age of 3d modelling, and a clear desire to innovate today’s design. Its formal simplicity is matched by the evocative intensity of these primal and wild items. Studio Nucleo is not art of the past, but, as Rubino calls it, “fossils of the future”.
Traduzione a cura di Andrea Caioli