Dall’osservazione del caos che caratterizza la realtà, esteriore ed interiore, Alexandra Seiler crea dipinti energici, pieni di cromie vitali e forme attive.
Alexandra Seiler, pittrice americana con un passato nella progettazione grafica, ama definirsi nel suo fare artistico come “un diapason sintonizzato sull’ambiente che la sta ispirando”. Le immagini che la circondano, dalle quali nascono dipinti astratti, portano con loro il ritmo vibrante della vita e della confusione contemporanea, che l’artista assorbe e cerca di bloccare.
Il caos che ci portiamo dentro e che percepiamo al di fuori di noi stessi.
Colori energici e forme vitali
Alexandra Seiler usa una tavolozza vibrante “in modo da poter rifrangere al meglio le mie emozioni sulla tela, quindi al mio spettatore”.
Per l’artista la pittura è un canale attraverso il quale ella esprime il suo modo di vedere il mondo. Mentre dipinge, Alexandra Seiler, cerca di far emergere anche il suo subconscio componendo, spogliando, riassemblando le forme che abitano lo spazio.
La sua testa diviene come un pozzo da riempire con immagini e suggestioni.
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Una pesca libera nelle profondità del mondo
Le creazioni di Alexandra Seiler partono dallo schizzo di un elemento che pesca dal suo archivio visivo, definito appunto come “un pozzo da riempire”. L’immagine scelta viene poi lasciata libera, dalla stessa artista, di costruirsi in modo naturale. Sovrapposizioni di strati e tecniche contribuiscono alla sviluppo della narrazione e sono in grado di creare collegamenti armoniosi di storie. Ciò che nasce dalla mano dell’artista, per Alexandra Seiler, può coinvolgere lo spettatore, che si sente in relazione con l’opera e capace di completarla con la propria esperienza.
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“I love how my work complements the collector’s elegant paint color.”
L’operato della Seiler integra spontaneamente strumenti moderni e tradizionali. Per questo, e per la sua brillante energia, lo scorso anno è stata scelta per rappresentare la nuova generazione artistica femminile, all’interno della collettiva newyorkese “Temporal Escape”.
Non solo, ma grazie al suo percorso, l’artista sa far convivere in modo equilibrato il mondo digitale con la creazione a mano libera, in un mix di forme e tratti che bene si sposano con gli ambienti che viviamo e che ci circondano. Senza alcuna gerarchia, la sua espressività può trovare rifugio sul muro, come sul pavimento.
Come una ruota, che dalla quotidianità parte e che alla quotidianità torna.