Il progetto andrea 20hz nasce per produrre musica elettronica contemporanea, ma con molte influenze e contaminazioni dal passato sapientemente rielaborate dall’autore.
Chi è andrea 20hz?
Sono cresciuto per i primi dieci anni di vita immerso nella musica all’interno del Teatro Alighieri della mia città, Ravenna, grazie a due persone veramente speciali: mia nonna, pianista classica, e il suo compagno Mario Salvagiani, una persona con una cultura e una sensibilità musicale unica. Non a caso era il direttore di tutti i teatri della città.
Attorno ai quattordici anni mi regalarono una vespa e presi il via per le strade della Riviera: la Romagna tra la metà e la fine degli anni ’80 era un luogo incredibile con il meglio dei club mondiali, c’era grande varietà musicale, posti unici, come il Thriller a Imola dove suonavano Baldelli e Mozart , ma anche la primissima Melody Mecca Rimini, non solo Afro, suonavano di tutto. Poi nel’ 89 aprì il Cocorico, un luogo che non è possibile descrivere.
Dal 90 ho iniziato a passare molti mesi all’anno a Miami Beach e, ho girato tutti gli Stati Uniti e posso dire che sono stato anche nei club più belli d’America, ma non ho mai visto nulla di paragonabile alla Riviera, dove ho visto un movimento rituale e una religione.
House, cosmic ed elettronica sono i generi che ti caratterizzano. Quanto è importante per te, produrre con tutte queste influenze e contaminazioni di generi?
Si quelli sono i generi predominanti, sono nel mio DNA, ma ci metterei anche la Techno, la velocità mi piace e ci devono essere anche note, è importante produrre musica più originale possibile e anche di diversi generi; non parto mai con un riferimento come fanno molti, prima realizzo di getto lo scheletro cercando dentro di me o sentendo qualcosa che mi faccia venire un’idea, poi eventualmente ascolto cose prodotti che assomigliano per prendere qualche spunto, più per la stesura.
Il processo di composizione è in continuo mutamento, ma a forza di farlo sto capendo come gestire velocemente le cose e focalizzare su quello che serve in quel momento e a volte bastano venti minuti per estrarre una struttura portante.
“GRACE EP” è il tuo ultimo lavoro uscito sull’etichetta PCOLOR dell’artista Italiano Pakkio Sans.
Per il primo Ep “Grace” ho lavorato quattro anni, ho dovuto creare almeno quaranta tracce per poi selezionarne quattro, ho sperimentato molto, forse troppo, io prendo sempre le strade più lunghe. Ho bisogno di capire in profondità, ho provato centinaia di soluzioni, per questo suona molto difficile e sperimentale: ci sono tanti generi ma tutto suona elettronico ed è anche questo che mi è piaciuto alla fine, e continua a piacermi di quel ‘EP.
Feci sentire Grace a Pakkio Sans e la settimana dopo la suonò in un after party e poi in un festival in Messico, mi mandò il video di tutta quella gente che ballava e funzionava, anche grazie alla sua maestria nel mixarla bene nel set. E’ stato il primo a crederci anche prima di me! Mi ha chiesto di stamparla e cosi per me è stato un onore mettere un tassello come seconda uscita nella sua neonata P.Color, etichetta che farà parlare molto in un futuro prossimo. Ho ascoltato dei prodotti che usciranno prossimamente ed è musica di alto livello, un modo di intendere la musica, che abbraccia in pieno la mia attitudine e spero di poterci collaborare con altri progetti.
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In che modo colleghi e realizzi produzioni basandoti su sonorità passate ma con sound attuale e contemporaneo?
In realtà non c’è uno schema , inizio quasi sempre dalla linea di basso synth, ed è quello che poi mi indirizza con la scelta dai suoni, lavoro molto sulla ricerca delle sonorità giuste, sia in analogico che in digitale. La cosa certa è che non mi interessa seguire un solo genere.
Ad esempio il prossimo EP sarà l’opposto di Grace, ho una decina di tracce, molto più semplici per alcuni versi e più da pista ,ed è li che voglio andare.
Ho un paio di singoli più techno e proprio in questi giorni ho finito di comporre una traccia che è quasi pop, in quanto ho trovato un vocal che si addice e ho cavalcato quell’onda.
Cosa ci si deve aspettare da andrea 20hz nei prossimi mesi? Nuova musica in arrivo?
Sto pensando ad un band vera e propria, la struttura di molte cose che scrivo può essere suonata da una band.
Ma attualmente sto sistemando molte nuove produzioni, ho trovato un ottimo mood e un buon set up un in studio e sto cercando di assumere un ritmo con le uscite, e ogni tre mesi vorrei rilasciare nuova musica, anche se questa situazione di lockdown assurdo non gioca a favore.
In ogni caso auguro a tutti un grande in bocca al lupo, restate pronti , qualcuno diceva che non può piovere per sempre.
“club culture keep the fire burning ” – A20hz