Personaggi incantati esplorano come avventurieri quel mondo che li ospita: una tela. Viaggiano su questa terra sperando di valicarne i confini.
I loro tentativi per uscire fuori riecheggiano da quei tratti immobili , segni che nella loro irreversibilità definiscono la loro figura. Prigionieri di solchi, il loro carcere: un foglio piatto e circoscritto.

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I protagonisti incuranti, lo navigano, accompagnati da una corrente onirica che li spinge chissà dove. Loro non lo sanno, ma non vanno da nessuna parte. Il loro mondo è uno solo, finito nella sua infinitezza, non hanno da esplorare se non il loro pianeta.
Ma non lo sanno, sono solo rughe inconsapevoli. Rughe che divincolandosi rimangono ferme, popolano la tela, una terra di quell’universo chiamato sogno. Le rughe dei sogni sono i disegni di un artista ed è anche il titolo di una mostra.

Rimasi colpito da una frase di un signore che, osservando le mie illustrazioni durante una personale mi disse :” Nelle sue illustrazioni vi sono segni che mi ricordano le rughe del tempo, indelebili, non si possono mandare via, restano lì a farci compagnia” Era vero. Ogni segno che noi incidiamo è una ruga, un solco, la nostra memoria storica. Sogni perchè certi miei lavori, molti direi, aprono una finestra in una dimensione non proprio reale e spesso un po’ onirica” Così risponde Andrea Calisi, detto anche “lefthand”, quando gli viene chiesto di introdurre la sua mostra che si è tenuta a Milano dall’8 Novembre al 20 Dicembre presso il Bistrot del tempo ritrovato, che farà poi tappa anche a Roma ed a Bruxelles.

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Personaggi ispirati alla letteratura, alla musica, ai fumetti ed a un’infanzia trascorsa in Africa. Espressi attraverso colori prepotenti che fino a qualche tempo fa avevano preso il sopravvento sul disegno. Frutto di tecniche miste come tempere, ecoline ed acrilico,i colori da ruffiani sono diventati disponibili a lasciare spazio anche al tratto. Come dice Andrea: È una continua ricerca di equilibrio tra le due fasi (disegno e colore) faticosa ma avvincente. Procedendo man mano con l’ indagine sulla sua arte scopriamo che questa non è l’unica ricerca di equilibrio presente nella produzione di Calisi.

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Osservando le sue opere e viene da chiedersi quale valenza abbiano i sogni per Andrea, la sua è una fuga nel sogno per risolvere l’imperfezione della realtà o è proprio una concezione della realtà intesa come sogno? Non è facile rispondere, ma l’artista ci prova. “i sogni possono essere strumenti che raccontano di noi stessi per vivere attimi stampati nel nostro inconscio: il disegnarli può servire ad interpretarli. Anche se spesso disegnando qualcosa che si ritiene reale, si realizza che stiamo solo sognando.”

L'orage-Stavo forse sognando?
L’orage-Stavo forse sognando?

 

In questa oscillazione tra reale e irreale si inserisce in mezzo a quelle rughe un accento : il fiabesco. Ma chissà da quale idea, da quale spunto,da quale esperienza di vita nasce uno stile popolato da avventurieri e maghi? Calisi non risponde iniziando con “c’era una volta“, ma al contrario rivela di essere sempre stato attratto dal realismo. Il cambiamento di rotta è avvenuto con i primi contatti con il mondo dell’illustrazione per l’infanzia e con la nascita del primo figlio, che l’ha spinto a narrargli di mondi fantastici e onirici. (E pensare che oggi è il figlio a leggere Harry Potter ad Andrea!) Le fiabe allora non sono solo per bambini,ma anche per i grandi.

Dragorphus
Dragorphus
L'airone
L'airone

La specialità di Andrea è l’illustrazione, specie per i più piccoli. Sarà più facile indirizzare il proprio lavoro ad un pubblico di bambini rispetto ad uno di adulti? Per entrambi è un compito arduo, ma l’artista rivela che è più difficile proiettarsi nel mondo dell’infanzia perché nei contenuti dei suoi disegni spesso manca un po’ di leggerezza, prevale un tocco inquietante che può essere accettato da un pubblico adulto ma non da un bambino.

scimmia nuotatrice
scimmia nuotatrice

 

Fissando questi disegni profondi quanto rughe si può accorgere che l’artista si serve di due mondi fantastici che hanno una differenza: Le fiabe hanno un filo logico con una conclusione coerente, mentre i sogni sono il regno dell’illogicità e dell’incoerenza. Ma Andrea ha una speciale capacità,che gli permette di conciliare questi due universi in una sintonia rara. Come ci riesce? Convincendosi anche del contrario: una favola può sembrargli illogica ed incoerente ed un sogno logico e coerente, che si inverta l’ordine non fa differenza, funzionano comunque.

L'orage-Un cielo pieno di occhi
L’orage-Un cielo pieno di occhi

 

Ma un’arte in cui sogno e fantasia convivono non può essere definita surreale, nel surrealismo operano l’irrazionalità, l’insensatezza, l’automatismo psichico… Allora come può essere definita l’arte di Calisi? Dopo aver fatto i conti, si può dire ISTINTIVA. Così questi personaggi circondati da un alone di mistero, popolo di un universo onirico, con il loro accento fiabesco, hanno origine dall’istinto di una mano sinistra di un artista che riesce a toccare l’occhio dell’osservatore attraverso figure che tentano invano di uscire dalla tela che li contiene. Di solito si dice che un disegno è bello perché sembra uscire fuori dal foglio, le opere di Andrea Calisi invece non escono dalla tela, rimangono lì. Ma è dalla loro immobilità che si sprigiona il loro fascino, come un segreto non svelato. Un segreto custodito nelle rughe dei sogni.

La fleur
La fleur