«Il mio legame con l’Accademia è un legame di sangue», così esordisce Andrea Lupo Lanzara, Direttore Generale dell’Accademia di Costume e Moda (ACM, da questo momento), uno dei centri di eccellenza, situato nel cuore di Roma, capace di dare spazio alla creatività ed alla voglia di crescere di tantissimi giovani talenti.
Un uomo alto che, dietro i suoi occhiali arrotondati sempre puliti, lancia occhiate austere, mentre fa scorrere una mano sui capelli brizzolati per sistemarli. «Io non vengo da questo mondo (quello della moda, ndr). Mi sono laureato in Economia e Commercio a Londra nel 2001 e da quel momento ho iniziato a lavorare nel campo dell’economia, prima presso la banca d’affari Morgan Stanley, poi come consulente aziendale tra Roma e Milano». Con tono calmo ci spalanca le porte del suo passato e del suo rapporto con l’ACM, fondato da sua nonna, Rosana Pistolese: «Ho sempre visto l’Accademia come qualcosa di molto lontano da me, l’ho sempre vissuta in maniera affettiva: avevo un rapporto molto stretto con mia nonna quindi spesso e volentieri da piccolo mi ritrovavo qui, giravo per i corridoi tra manichini, ragazzi e quant‘altro. Negli anni dell’adolescenza, poi, ho cominciato a vedere questo luogo come un qualcosa che portava via mia mamma dalla famiglia quindi scattò in me un odio per tutto quello che la riguardava».
Dal passato al presente passano molti anni. «La vera passione esplose nei giorni in cui è venuta a mancare mia nonna: mi emozionai leggendo un libro che lei aveva scritto, vedendo quale era la passione e la visione che mia nonna aveva dei giovani» continua. Il suo legame con l’Accademia si stava accendendo di nuovo, prendendo nuova forza e nuovo vigore. «Proprio durante l’intervento che feci al funerale, parlando di questo libro e leggendo a tutti alcuni passi, è scattato qualcosa dentro di me che mi ha fatto riflettere su quello che avevo tra le mani: era un peccato non portare avanti ciò che aveva dato cosi tanto alla città di Roma, ai ragazzi che hanno lavorato e sono passati per quelle mura e soprattutto non portare avanti un progetto che ha visto due intere vite dedicate, quella di mia nonna e quella di mia mamma». Era il 2010, «mi sono detto “Let’s try!” e sono entrato a far parte di questo mondo»: Andrea Lupo Lanzara assunse la direzione di quello che, oggi, viene considerato il fulcro dell’innovazione capitolina.
Nel corso di poco meno di cinque anni, di strada ne è stata fatta, portando l’ACM a collaborare con le più grandi Maison di Moda e con i più grandi Laboratori di Costume italiani. Salde anche le collaborazioni con le più importanti testate di settore che, anno dopo anno, mostrano sempre più interesse nei confronti degli studenti che vengono formati da una classe docente competente e preparata. Ciò che, però, caratterizza più di tutti questa istituzione è la schiettezza: per riuscire a raggiungere i propri sogni è necessario impegnarsi ed avere una giusta – giustissima – dose di coraggio. «I ragazzi quando arrivano in questa scuola devono capire che per lavorare in questo settore bisogna avere quel qualcosa in più: nella nostra idea questo qualcosa si può rintracciare in una grande determinazione, una forte preparazione culturale, una conoscenza della propria identità, umiltà nell’approccio ma soprattutto una grande voglia di poter lavorare, perché il mondo al di fuori è difficile e la gente richiede sacrificio» afferma il Direttore con tono più deciso e con le mani intrecciate tra di loro. Non si può far altro che rimanere ad ascoltarlo e lasciarsi inondare dalla passione che lo spinge avanti, come un treno in corsa che non ha alcuna voglia di fermarsi. «Stiamo parlando di creatività, di un mondo bellissimo dove le soddisfazioni che potranno prendere i nostri ragazzi saranno enormi; ma è altrettanto vero che per rientrare in questo mondo bisogna investire molto su se stessi. Noi iniziamo fin dalla formazione universitaria a far capire ai nostri allievi come gira il mondo: li mettiamo sotto stress dandogli tanto lavoro da fare. Parlando con loro, gli allievi mi dicono che l’Accademia non è difficile; bensì è impegnativa: si entra alle 9 di mattina e si esce alle 18 e, una volta arrivati a casa, bisogna continuare a lavorare, progettare, disegnare.»
Il rapporto con gli studenti è uno degli elementi che più caratterizza l’ACM: allievi e professori interagiscono tra loro dandosi consigli, scambiandosi battute e cercando collaborazioni utili a crescere – facendolo insieme. E non solo: il rapporto si instaura già al primo incontro con i tutor: «La cosa più importante è dire cosa è l’Accademia, cosa può dare di positivo e il motivo per cui bisogna scegliere di frequentarla. Non è sempre detto che la nostra scuola sia adatta per voi e non è sempre detto che voi siate adatti per la nostra scuola: credo che l’Accademia voglia poter lavorare con un gruppo di ragazzi che abbia veramente voglia di potersi costruire una propria identità per poter poi operare nel mondo della moda e del costume».
Nel Settembre 2013 anche il fratello Furio Francini entra nello staff dell’Accademia di Costume e Moda in qualità di Amministratore Delegato. «Mio fratello è entrato a settembre nel progetto come amministratore delegato ed insieme a lui gestisco tutta questa parte amministrativa ed economica, quindi di giorno in giorno noi continuiamo ad investire» dichiara Lupo Lanzara. Ciò che rimane, comunque, il punto di origine di tutte le attività dell’ACM, è il gruppo, lo staff, tutte le menti che caratterizzano questo istituto, «Qui siamo un grande gruppo di lavoro, nessuna decisione viene presa a se, ma ci confrontiamo sempre tra di noi e con il mondo esterno: abbiamo tante voci che vanno poi canalizzate nella decisione finali».
Iniziare cinque anni fa non è stato facile: il compito del nuovo Direttore Generale era quello di modernizzare l’Accademia e di farla diventare, ancor più di quanto già fosse, al passo con i tempi. Fu quindi costruito il laboratorio di Accessori ed arricchito il laboratorio di informatica. I primi incontri da responsabile con le Maison non furono semplici, ci racconta: «mi ricordo di una grande azienda di accessori che cinque anni fa vide alcuni progetti e disse che bisognava ancora lavorare» ma l’obiettivo era, ed è tutt’oggi, quello di andare avanti, di erigere un sogno; quindi, dopo tanti sforzi, «(la stessa maison, ndr.) tornata lo scorso anno per guardare i nuovi progetti si complimentò per il lavoro fatto: la loro era stata una critica costruttiva e cosi dovrebbe essere sempre; aveva spronato noi e i ragazzi a fare sempre meglio». Il rapporto della scuola è molto solido anche con AltaRoma, manifestazione capitolina del sistema moda, che «ha fatto un lavoro eccezionale con la presidenza di Silvia Venturini Fendi, con grande attenzione non solo al comparto scuole, ma anche ai giovane designer e a tutto quello che significa artigianalità».
A proposito dei giovani, quindi, arriviamo a toccare uno degli argomenti più importanti che, forse, tutti dobbiamo leggere con molta attenzione: la gavetta! «La gavetta è fondamentale per chiunque. Se non si fa gavetta non si impara. Mi dispiace che tutti al giorno d’oggi abbiano fretta: è giusto da una parte perché c’è una fortissima competizione, ma dall’altra penso che ci sia il bisogno di rilassarsi. Come prima cosa bisogna dare importanza a quello che siamo rispetto al mondo: chi non conosce se stesso non può reinterpretare ad esempio l’identità di una Maison perché non metterà mai del suo e finirà per copiare ciò che altri hanno fatto. Bisogna mettere il proprio essere ed apportare un qualcosa per poter andare avanti in questo mondo», sentenzia con la benevolenza di un padre. Poi aggiunge: «Non c’è una strada: la strada se la costruisce chi è motivato. Le opportunità si creano e senza di esse non si andrà mai da nessuna parte. Non c’è una regola: ci vuole fortuna – ma io sono dell’idea che la fortuna bisogna plasmarla – e voglia di fare, perché il lavoro nobilita l’uomo. Chi è nobilitato e in pace con se stesso riesce ad attrarre maggiori opportunità rispetto agli altri».
Per concludere questo incontro, abbiamo chiesto a Lupo Lanzara cosa suggerirebbe a chi, oggi, vuole intraprendere una carriera nel mondo della Moda o del Costume, e ci dice con molta sincerità: «Il mio consiglio è essere veramente sicuri della propria scelta, essere motivati e determinati nel portare avanti la propria passione». E non c’è altro da aggiungere, se non il consiglio di entrare, anche solo per una volta, nel palazzetto dell’Accademia in Via della Rondinella, per lasciar ai polmoni il piacere di essere inondati da una ventata di fermento creativo, a tratti rivoluzionario.
[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
“My relationship with the Academy is a blood tie”, that is how Andrea Lupo Lanzara starts off. He is the General Manager of the Academy of Costume and Fashion (ACM, by this time), one of the centers of excellence, located in the heart of Rome, able to give space to creativity and to the desire to grow, in so many young talents (among them, we can also mention Frida Giannini, Gucci’s Creative Director and former student of the institute).
A tall man, behind his round always-clean glasses, steals glances while sliding a hand through his graying hair to fix them. “I don’t come from this world (the world of fashion, ed.). I graduated in Economics in London in 2001, and since that moment on I started working in the field of economics, first at the Morgan Stanley and then as management consultant in Rome and Milan”. With his calm tone, he opens the doors of his past to us and of his relationship with the ACM, founded by his grandmother, Rosana Pistolese: “I have always seen the Academy as something very far away from me, I’ve always lived it in an affective way; I had a very close bond with my grandmother. So as a child, I often came here; I wandered the corridors between mannequins, students and everything else. In the years of adolescence, then, I began to see this place as something that took away my mother from the family, thus it snapped in me a hatred for all that concerned the Academy”.
From past to present many years pass. “The true passion exploded when my grandmother passed away: I moved by reading a book she had written, seeing the passion and the vision my grandmother had of the young” he continues. His bond with the Academy was going on again, taking new strength and new vigor. “It was during the speech I made at the funeral, talking about this book and reading a few passages, something clicked inside me that made me reflect on what I had in my hands; it was a shame not to continue what had given so much to the city of Rome and to the guys who have worked there and have walked through those hallways, and especially it was a shame not to pursue a project that has seen two entire lives dedicated to it, that of my grandmother and of my mother”. It was in 2010, “I said, “Let’s try!” and I became part of this world”. Andrea Lupo Lanzara took over the management of what today is considered the core of innovation in Rome.
In the course of a little less than five years the ACM accomplished to work with the biggest Maisons of Fashion and with the most important Italian Laboratories’s Costume. The ACM also collaborated with the most important publications in that field that, year after year, showed more and more interest towards the students, who are trained by a competent and prepared teaching staff. However, what characterizes this institution the most is honesty: to achieve your dreams you need to work hard and have the right dose of courage. “When the kids arrive to this school, they must understand that to work in this industry you need to have something more. In our idea, that something can be traced in a great determination, a strong cultural background, a knowledge of your own identity, humility in the approach but also a great desire to work, because the world outside is hard and people require sacrifice”, says the Director with a more decisive tone and with woven hands. You cannot but listen to him and be flooded by the passion that drives him forward, like a runaway train that has no desire to stop. “We’re talking about creativity, a beautiful world where the satisfaction that can get our kids will be enormous; but it is equally true that to fit in this world you have to invest a lot on yourself. We start from the university to make our students understand how the world works. We put them under stress by giving them a lot of work to do. Talking to them, the students tell me that the Academy is not hard, but it is challenging: you enter at 9 am and leave at 6 pm, and once you get home, you have to keep working, designing, drawing”.
The relationship with the students is one of the elements which characterizes the ACM the most: students and teachers interact by giving advice, exchanging jokes and collaborating profits to grow – to grow together. And not only that: the relationship is established at the first meeting with the tutors: “The most important thing is to explain what the Academy is, what can it give and the reason why you should choose to attend it. It is not always obvious that our school is apt for you, and it is not always obvious that you are apt for our school. I think the Academy wants to work with a group of guys that really want to build their identity to then be able to work in the world of fashion and costume”.
In September 2013, his brother Furio Francini joined the staff of the Academy, as Chief Executive Officer. “My brother joined the project in September as CEO and we manage together the administrative and economic matter. So, day by day we keep investing”, says Lupo Lanzara. However, the origin of all the activities of the ACM, is the group, the staff, all the minds that characterize this institution. “We are a large working group; we always confront between us and with the world outside. We have many voices that are then channeled into the final decision”.
It was not easy starting five years ago. The new General Director’s task was to modernize the Academy and to make it, even more than it already was, in step with the times. It was therefore constructed the laboratory for the accessories and enriched the computer lab. The first meetings as a responsible with the Maisons were not easy, he tells us: “I remember a great accessory company that five years ago saw some of the projects and said that we still needed to work”, but the goal was, and still is, to go forward, to build a dream. Then, after so many efforts, “(the Maison, ed.) returned to look at new projects, raved for the work done. Their criticism had been constructive, and that’s how it should always be; they had spurred on us to do even better”. The school has a strong connection even with AltaRoma, a Roman manifestation about the fashion system, which “has done an outstanding job with the presidency of Silvia Venturini Fendi, who had great attention not only for schools, but also to the young designers and all that means craftsmanship in general”.
Speaking of young people, then, we get to touch one of the most important topics that, perhaps, we all have to read very carefully: to rise to the ranks! “The apprenticeship is essential for anyone. You cannot learn without it. It’s a pity that everyone nowadays has haste: on the one hand, this is right because there is a very strong competition, but on the other I think we also need to relax. The first thing is giving importance to what we are, compared to the world: those who doesn’t know themselves cannot reinterpret, for example, the identity of a Maison, because they will end up copying what others have done. You have to put your own being and bring something in order to get ahead in this world”, he sentences with the kindness of a father. Then he adds: “There is no road; who is motivated builds the road. You create your opportunities and without them you will never go anywhere. There is not a rule: you should be lucky – but I am convinced that you must shape your luck – and the will to do, because the work ennobles man. Who is ennobled and at peace with himself succeed in attracting more opportunities than the others”.
To conclude this meeting, we asked Lupo Lanzara what he would suggest to those who, today, want to pursue a career in Fashion, and he tells us with great sincerity: “My advice is to be really sure of your choice, be motivated and determined to pursue your passion”. And there is nothing more to add but the advice to get in, even if only for one time, in the Academy in Via della Rondinella, to allow the lungs to the pleasure of being flooded by a wave of creative ferment, sometimes revolutionary.
Traduzione a cura di Daniela De Angelis