Torino: riqualificazione urbana, rigenerazione e potenza dei contrasti. Integrazione artistica ed architettonica. Una riprogettazione strutturata sui giovani, le famiglie ed i bambini. Una città che combatte abbandono e degrado, costruisce il proprio futuro. Una città che ha ancora grandi passi da compiere, ma ottime basi.
Dimora consacrata dell’industria italiana, tempio della diva Fiat. Cuore storico del made in Italy e del progresso: Torino! Apparentemente “fredda” e “distante”, si rivela esser colma d’amore ed ospitalità.
Magica, ti cattura, ti pervade l’anima attraverso la sua periferia, attraverso le sue contrastanti e struggenti realtà sociali, affiancate ad ottimi interventi architettonici, segni della potenza architettonica. Le città vanno vissute, conosciute, percorse infinite volte. Le città vanno indagate partendo dall’estremo, dal luogo del contemporaneo, della sperimentazione urbana, del contrasto sociale. La periferia di Torino ha tutte queste caratteristiche. Un luogo caratterizzato da elevato fascino architettonico mixato a difficile vissuto, errare umano. Città con forti periferie in grado di strutturare un sistema unitario ed un unicum con diverse sfaccettature legate all’apparato artistico-architettonico.
Gli anni novanta rappresentano la chiave di svolta, la rinascita di Torino. Una grande fenice rinata dalle sue stesse ceneri, in questo caso, dal suo stesso degrado. Diversi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. Un susseguirsi di interventi strategici mirati al miglioramento urbano, ma soprattutto sociale. Un processo, ancora in itinere, verso la legalità e l’integrazione, oggi ancora utopica.
Dal punto di vista prettamente architettonico, rappresenta un interessante intervento a scala nazionale, con respiro europeo e, a tratti, globale. Una successione di rigenerazioni con diverse tecniche d’intervento: dal “riciclo” funzionale del Lingotto all’archeologia industriale della Dora, pilotata ad esser dimora dei giovani. I giovani rappresentano il pilastro della rinascita. Interventi territoriali, urbani, promotori di un processo di riqualificazione che ha ancora molta strada fa fare, come nel caso delle Vallette. Interventi che gridano all’integrazione sociale e funzionale per arrivare ad un sistema positivo e di benessere. Interventi che hanno il compito di reimpiantare la democrazia in pezzi di città dimenticati per troppo tempo, in cui ha vinto la legge del più forte, del mondo animale.
PARCO DORA: Potente archeologia industriale
Un brano di periferia interessante, ricco di spunti progettuali e carattere sociale. Luogo d’archeologia industriale “restaurata”, rigenerata e rifunzionalizzata. 456.000 m² di ex fabbriche della diva Fiat e regina Michelen: il parco Dora. Un tempio dell’architettura postindustriale che dona carattere all’area di Spina 3. Un processo lungo dieci anni, ideato nel 2004 e reso attivo e completo nel 2014. Un luogo dedicato ai giovani, agli skaters, ai clubbers. Un progetto dedicato alle famiglie, ai bambini. Catartico, che combatte il perentorio e la noia giovanile.
LINGOTTO: Riciclo architettonico superficiale
Mostro sacro dell’architettura contemporanea: Renzo Piano. Senatore italiano e maestro di prassi architettonica. Padre del riciclo funzionale e morfologico del Lingotto torinese. Paradigma del razionalismo italiano, interessante luogo di trasformazioni, ampliamenti e rigenerazioni. Una delle più celebri coperture italiane, la pista-prova del Lingotto, si arricchisce attraverso l’intervento del maestro. Agli inizi del millennio vengono inserite una serie di superfetazioni: la pinacoteca degli Agnelli, un eliporto e la famosa “Bolla”, struttura di sospensione aerea per meeting. Un agire con carattere e voglia di riqualificazione. Un agire che può contrastare il degrado del quartiere attraverso una politica d’integrazione sociale, oggi ancora assente. Un agire architettonico che ha gettato delle solide basi da cui evolvere un futuro sociale, in grado di nobilitare l’intero quartiere.
BARRIERA DI MILANO: Arte del contrasto
Domus della street art, santuario del celebre Millo. Periferia che contrasta il degrado attraverso un sapiente processo di promozione artistica: il processo B-ART. Ideato nel 2014, ha riqualificato 13 superfici architettoniche, pubbliche e private, tele di murales, vere e proprie opere d’arte ideate e realizzate dal milanese Francesco Giorgino, meglio noto come Millo. Un’attività che ha simbolicamente abbattuto le architetture per approdare sui banchi delle scuole, come mezzo di sensibilizzazione all’arte e alla rigenerazione/riqualificazione urbana. Un passo con un potenziale elevato!
BALON: Etica architettonica e mercatale
Pallone aerostatico, mercato, processo di riqualificazione del Borgo Dora: il balon. Mille sfaccettature, forte identità storica, l’area del balon rappresenta un intervento di riqualificazione di ex-caserma, arsenale, circoli ricreativi e di una consistente area pedonale mercatale. Una riqualificazione mossa con l’intervento di Emergency che ha strutturato una sede nel cuore pulsante del quartiere. Una riqualificazione etica, alle spalle di Porta Palazzo, il quartiere etnico della capitale nordica. Un rione rivalutato con un potenziale ancora inespresso, popolato in gran parte da stranieri, a discapito dell’integrazione sociale che può far decollare questa parte di tessuto architettonico.
LE VALLETTE: Verde pubblico rianimato
Periferia connotata dalla presenza della casa circondariale. Area saturata da architetture popolari, tipologie sviluppate in altezza, riccamente sovrappopolata, oggetto di ristrutturazioni territoriali ed urbane a cavallo degli anni novanta. Un importante progetto unitario di riqualificazione degli spazi pubblici, verdi. Un lavoro che ha ridato dignità ad un quartiere dimenticato dalle istituzioni, reggia dell’illegalità. Un quartiere ancora diviso in due parti, distanti progettualmente dieci anni. Una periferia che manca di servizi, di attività che possano combattere la perentorietà dell’adolescenza e della vita umana. Un brano che ha bisogno di attività per continuare il processo di rigenerazione avviato dal verde.