Raffaella Giovannetti: affermata arredatrice cinematografica che, in collaborazione con scenografi di fama internazionale come Dante Ferretti, ha dato vita alle ambientazioni di pellicole di grande successo.
E’ stata assistente arredatrice di Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti nella realizzazione delle scenografie per il film Gangs of New York di M. Scorsese. Nel 2013, insieme allo scenografo M. Sabatini, ottiene il David di Donatello per la migliore scenografia del film La migliore offerta.
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Raffaella cosa ti ha spinta nel mondo del cinema?
Incontrare Ermanno Olmi e Maurizio Zaccaro, che hanno realizzato un film in un piccolo paese della Romagna dove vivono i miei genitori, mi ha fatto conoscere e percorrere questa che, ora, è la mia strada.
E’ stato un caso fortuito, che ha segnato completamente tutta la mia vita da quel momento in poi, sia dal punto di vista lavorativo che sentimentale, visto che ho conosciuto mio marito durante una lavorazione di un film in Marocco.
L’arredatore cinematografico in cosa si differenzia dallo scenografo?
Lo scenografo è l’occhio artistico del regista, è colui che trasmette all’audience il look del film. L’arredatore completa il lavoro dello scenografo attraverso l’arredamento ed i dettagli presenti in scena.
Il lavoro dell’arredatore è un lavoro di stretta collaborazione con lo scenografo. Lo scenografo crea le scene e l’arredatore dà loro la vita.
Purtroppo in Italia, la figura dell’arredatore non è valorizzata come lo è all’estero, dove il ruolo è sicuramente più incisivo e determinante.
Nel film La migliore offerta di G. Tornatore, hai curato l’arredamento della stanza dei quadri. Potremmo chiamarla anche stanza delle donne?
Si, potremmo definirla anche la stanza delle donne, visto che all’interno c’erano circa 300 quadri di figure femminili che guardavano in asse cioè, in qualsiasi posizione della stanza si trovasse il protagonista del film, le donne dei quadri, avevano sempre lo sguardo fisso su di lui.
La ricerca iniziale è stata piuttosto complessa, ma in breve sono riuscita a trovare più di 800 immagini femminili che avevano questo tipo di sguardo. E’ stata una ricerca bellissima che mi ha portata a visionare una grande quantità di pittori dal 1400 ai primi del 1900.
Quale è stato nella tua carriera il set più impegnativo e perchè?
Sicuramente La migliore offerta e il film in cui sto lavorando attualmente.
La Miglior Offerta è stato un film complesso dal punto di vista logistico perché itinerante, visto che abbiamo girato in diverse città italiane, in Austria ed a Praga, ma anche dal punto di vista visivo perché l’arredamento del film doveva rispecchiare il mondo del protagonista. La presenza degli arredi doveva essere ben visibile e determinante all’interno della storia.
Il film in cui sto lavorando ora, è molto complesso e veramente impegnativo. Devo ricostruire circa 80 sets ambientati a Londra e Casablanca negli anni ’40.
Comunque, ogni volta che affronto un nuovo progetto è sempre come se fosse il primo, sempre il più difficile ed irraggiungibile.
Il tuo è un lavoro che ti conduce spesso in giro per il mondo. L’essere una donna ti ha portata a fare delle rinunce nella vita fuori dal set?
A volte non è facile fare le valigie e lasciare la propria famiglia e la propria casa per lunghi periodi.
Il mio lavoro è importante perché mi dà grandi soddisfazioni e lo faccio con tanta passione ma, se non avessi una vita privata felice, probabilmente non riuscirei a sentirmi pienamente realizzata.
Cosa consigli a tutte le donne che vogliono intraprendere un lavoro come il tuo?
Questo è un lavoro che, più di altri, occupa la maggior parte del tuo tempo.
Si fanno tanti sacrifici, si lavorano tante ore ma, se c’è tanta passione, vale la pena andare avanti e crederci. Bisogna impegnarsi, lavorare e non abbattersi di fronte alle difficoltà, avere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
C’è una bellissima frase che dice “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
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