L’importanza della colonna sonora all’interno di un colossal cinematografico o all’interno di una serie tv è ormai riconosciuta universalmente e nessuno mette più in dubbio questo valore. Ma lo stesso accade nel mondo dei videogiochi, sia che si tratti di canzoni vere e proprie sia che il riferimento sia a ritornelli o melodie che si ripresentano in un determinato punto del gioco. La colonna sonora nel gaming è infatti fondamentale a prescindere dalla complessità del titolo che si va ad utilizzare. Essa riveste un ruolo importante perfino nelle sale da gioco virtuali con tavoli di poker, slot, room di roulette o blackjack in versione live, bingo e molto altro. La colonna sonora gioca un ruolo interessante nel comprendere (e celebrare) la possibile vincita. Determinante poi nelle console più tradizionali, magari in corrispondenza del superamento di un livello di gioco, o semplicemente per non annoiare il giocatore e accompagnarlo nel migliore dei modi nella sua esperienza di gioco. Per citare alcuni suoni conosciuti da tutti e inerenti al mondo dei videogiochi basta menzionare titoli come Tetris, Pac Man o Super Mario. Lo stesso vale per il jingle ormai iconico nei videogiochi di Pokémon nel momento in cui si lancia la sfera per tentare di catturarne uno. 

Nel corso dei decenni i videogiochi hanno subito stravolgimenti ed evoluzioni incredibili e lo stesso vale per le colonne sonore. Si è passato da musiche a 8 bit a vere e proprie composizioni originali per i titoli più nuovi. L’evoluzione è stata graduale ma costante, fino ad arrivare al momento attuale in cui non è più possibile pensare ad un videogioco senza una colonna sonora, basti pensare ai nomi che al giorno d’oggi collaborano nella realizzazione delle musiche per i giochi. 

Winifred Philips, tra le autrici di colonne sonore per God of War e Assassin’s Creed III: Liberation, ritiene che tutto debba ruotare attorno al concetto di gameplay. La musica all’interno del videogioco deve essere in grado di far vivere al giocatore delle esperienze e al contempo accompagnare nello svolgimento del gioco. L’obiettivo deve anche essere quello di dare indicazioni attraverso la musica, se ad esempio si sta andando nella direzione corretta o se invece occorre muoversi più velocemente perché si è inseguiti da un personaggio. 

La sinergia tra colonna sonora e svolgimento del gioco è il requisito fondamentale per definire come riuscito il prodotto. Sono molti gli esempi che possono essere tratti dalla storia dei videogame, ma i più appassionati sapranno riconoscere come Doom sia uno degli esempi perfetti in tal senso, in cui si ritrova una perfetta coincidenza tra una violenza di tipo grafico e una di tipo sonoro. L’esempio per eccellenza è però quello di Cristopher Tin, autore della colonna sonora di Civilization IV e vincitore di un Grammy per un brano in particolare, intitolato Baba Yetu.  Il premio è l’equivalente dell’Oscar nel mondo del cinema e si è trattato della prima (e al momento unica) volta in cui la colonna sonora di un videogioco ha ottenuto un riconoscimento così elevato. Infine, per citare un titolo cronologicamente più recente, è impossibile non citare The Last of Us, con il premio oscar Gustavo Santaolalla come principale autore della colonna sonora.