Alla fine del 2009, un ragazzo qualsiasi, laureato in “Scienze del Design”, decide di prendere la videocamera e realizzare piccoli video comico-satirici. In breve tempo raggiunge un successo incredibile, ottenendo 30 milioni di contatti e una media di 300 mila visualizzazioni.
Daniele Selvitella, meglio conosciuto come Daniele doesn’t matter, è ormai un personaggio familiare, una delle Web Star più affermate in Italia.
Ha scritto un libro, lavora in Radio e, nonostante questo, continua a sfornare video su YouTube, il suo
primo amore.
Il segreto del suo successo è proprio questo: mantenere l’umiltà degli esordi, regalando video divertenti, realizzati con la stessa passione dell’inizio.
Daniele ha capito benissimo che l’affermazione sul Web nasce da un rapporto costante e rispettoso con il pubblico, che è in grado di decretare il successo o il fallimento di un canale.
The Walkman ha posto qualche domanda a Daniele, per scoprire cosa si nasconde dietro al “doesn’t matter”.
Daniele, la tua esperienza di “youtuber” è cominciata quattro anni fa. Cosa ricordi dei primi tempi, l’imbarazzo iniziale e la gioia di essere seguito da tanti fan, e cosa è cambiato rispetto agli inizi?
Beh, dal lato personale, non è cambiato molto. O meglio, io non mi sento cambiato. Metto sempre la stessa passione e divertimento nelle realizzazione dei miei video.
Dal lato tecnico, ovviamente, c’è stata una crescita. Ho migliorato la qualità dei miei video, ho aggiunto sigle, ho rivoluzionato il format. Ma ripeto: la cosa bella è che c’è sempre la stessa passione e voglia di quando ho iniziato.
Il fatto di avere più utenza e gente che mi segue, mi sprona a continuare e a migliorarmi in ogni video. O almeno ci si prova.
Nei tuoi video hai sempre cercato di avere un contatto diretto con il pubblico. Quanto il coinvolgimento di quest’ultimo può influenzare il successo di un canale YouTube?
Non credo che il contatto diretto con il pubblico possa influenzare il successo di un canale. La vedo più come una cosa “personale”. Fa capire molto del tipo di persona che sei. Serve a mantenere un rapporto diretto con chi ti segue, facendo capire alle persone che ognuno di loro è importante e fondamentale per il tuo successo. Il contatto diretto è una sorta di ringraziamento al pubblico. Anche se effettivamente è un secondo lavoro. Vi assicuro che rispondere a 5.000/10.000 mail (tra posta, Twitter, Facebook, etc.) ogni notte, non è affatto semplice.
Nei tuoi video tratti moltissimi temi della vita comune. Quali sono i vari passaggi che caratterizzano la creazione di un tuo video?
Ho “2 settimane” di tempo per realizzare una puntata. Quindi, in linea di massima, ho a disposizione 14 giorni per farmi ispirare da quello che mi succede intorno. Può essere un dialogo con gli amici, qualcosa che capita in famiglia, in un negozio, al telefono. Il trucco è raccogliere proprio i fatti di vita quotidiana (che normalmente capitano a tutti) e trovarci una chiave comica o una critica ironica.
Man mano mi appunto quello che succede e alla fine delle due settimane, mi dedico alla scrittura della puntata. Il sabato pomeriggio giro il video e dedico tutta la domenica al montaggio (circa 16 ore). Insomma: non ci si ferma mai.
Il gruppo di personaggi che hai creato e che interpreti, in modo molto divertente, sono diventati con il tempo parte integrante dei tuoi video, rivelandosi una delle tue “creature” più riuscite. Come ti è venuta l’idea? Nel caratterizzarli e nello scrivere le loro battute dove trovi l’ispirazione?
Posso quasi dire che i miei personaggi sono nati con un parto naturale. Ovvero: sono un evoluzione inevitabile. Ispirandomi a fatti di vita, occorrono delle caricature che interpretano le persone che mi circondano. Vi confido: spesso le mie caricature sono, però, “soft” rispetto a quello che capita realmente. Alcune persone non posso essere riportate fedelmente in video. Non sarebbero credibili.
Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di “youtubers”. Ognuno cerca il suo spazio e, non trovandolo nei canali “tradizionali”, cerca il successo attraverso la rete.
Quali sono i vantaggi e quali i limiti di intraprendere questa strada su YouTube?
Bella domanda. Ha una risposta decisamente semplice: Internet offre spazio a tutti. E’ il grosso vantaggio della rete: spazio a tutti, in qualsiasi momento, da qualsiasi posto. Ovviamente questo vantaggio diventa subito anche uno svantaggio: spazio per tutti = sovraffollamento e invisibilità per chi ha buoni contenuti.
Ormai è da tempo che conduci il programma “KissKissenefrega” su Radio Kiss Kiss. Raccontaci questa tua esperienza: come sei passato da “youtuber” di successo a conduttore radiofonico? Questo impegno ha influenzato in qualche modo lo stile in cui crei i tuoi video?
La visibilità sul tubo, mi ha portato molte occasioni e opportunità. Ma ovviamente (e fortunatamente) non basta la visibilità. Mi ha contatto Radio Kiss Kiss, invitandomi a fare un provino. E’ piaciuto e mi sono ritrovato a condurre una mia trasmissione. Mi sono innamorato del mondo Radiofonico.
La radio non ha influenzato o cambiato il mio modo di far video. Anzi: avendo un contatto ancora più diretto con chi mi segue, KissKissenefrega si è rivelato un ottimo punto di riferimento per trarre idee per i miei video. Le esperienze che ci raccontano in diretta gli ascoltatori, spesso sono cose che meritano di trovare uno spazio nei miei video.
Nel promo del “Roma Web Fest” sei protagonista insieme ad altri famosi “youtuber”. Che rapporto hai con i tuoi “colleghi” della rete?
Personalmente ho un buon rapporto con tutti gli altri Youtubers. Spesso e volentieri ci si incontra, si scambiano 4 chiacchiere o si esce insieme. Insomma: non c’è nessun tipo di rivalità.
“The WalkMan” si pone come obiettivo quello di lasciare spazio e visibilità ai giovani emergenti in qualsiasi campo artistico. Cosa ti senti di suggerire a chi ha deciso o sta decidendo di investire la propria vita nella creatività?
La creatività non ha limiti. Prima di fare lo youtuber, ho frequentato il mondo creativo pubblicitario. Inseguendo i propri obiettivi, con dedizione, impegno e qualche sacrificio, si può veramente raggiungere tutto quello che si vuole. Ma ribadisco: bisogna metterci tanto impegno e non arrendersi mai.