La Richter Fine Art dedica l’ultima mostra della stagione espositiva a Dario Carratta. Il giovane artista di Gallipoli presenta, il 20 giugno, Sniff my leather jacket.
Dario Carratta nasce a Gallipoli nel 1988. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, utilizza la pittura per trasferire su tela visioni distopiche e perturbanti di personaggi al limite tra la fisicità reale e l’evanescenza del sogno. Ha esposto alla Richter Fine Art in occasione della prima collettiva organizzata dalla galleria, nel 2016. L’artista ha esposto anche a Roma, Milano, Basilea, Bucarest, New York.
Richter Fine Art, durante il suo primo anno di vita, ha organizzato quattro mostre dedicate alla pittura, fil rouge della programmazione della galleria. In occasione dell’ultima mostra della stagione espositiva torna Dario Carratta, dunque, a chiudere simbolicamente il cerchio di questa prima stagione. Dario, come accennato, trascende il reale sulla tela, e sfocia in una visione onirica della realtà. Ma il carattere onirico dei suoi dipinti è più torbido che idilliaco. Una temperatura cupa domina la sua opera, evocando un esistenzialismo affine alla cultura grunge. I soggetti che compaiono nelle tele sono figure umane fragili, dimesse, quasi borderline. Le scene si prestano ad essere spiate, più che guardate: ciò pone il punto di vista dell’artista al limite del voyeur.
Il catalogo della mostra è curato dallo stesso Carratta. Consiste in una sorta di taccuino con appunti e tracce visive. Questa impostazione permetterà al pubblico di entrare maggiormente a contatto con lo sguardo dell’artista.
La vernice si terrà martedì 20 giugno, alle ore 18.30.
La galleria si trova a pochi passi da Castel Sant’Angelo. Nasce per volontà di Tommaso Richter. Collezionista e appassionato di arte, ha ristrutturato l’antica bottega di un fabbro e qui ha aperto la sua attività. La galleria si trova accanto allo spazio espositivo – dedicato all’antiquariato – gestito dalla sua famiglia. Una prosecuzione quasi fisiologica dell’attività, dall’arte antica a quella contemporanea.
Tommaso ha definito sin da subito la direzione della galleria come laboratorio di sperimentazione attorno ai linguaggi della pittura. Tutte le esposizioni della Richter, infatti, vertono intorno all’opera pittorica e alle molteplici possibilità espressive che tale mezzo offre agli artisti che lo adoperano.