Demolizioni Industriali: con il termine “distruzione” non si intende una studiata decostruzione dello stabile, bensì una di quelle spettacolari implosioni che ci fanno sobbalzare dalla sedia. Inutile girarci intorno: alcune di queste distruzioni tirano fuori il bambino che è in noi, quello che costruiva palazzi di Lego solo per poi demolirli.

Sappiamo bene quali argute competenze stanno alla base della costruzione di palazzi e grandi edifici. Ingegneri, architetti e grandi esperti. Allo stesso modo si necessita di altrettanto know-how quando si vuole letteralmente distruggere ciò che prima è stato creato. Lo sa bene Project Job, azienda che offre servizi di demolizioni industriali e civili.

Ma quali sono le demolizioni industriali meglio riuscite della storia? Ecco 6 eventi memorabili.

Florida Centrale Elettrica
Florida Centrale Elettrica
Wellington Hotel Annex
Wellington Hotel Annex
Kingdome
Kingdome
Punta Perotti
Punta Perotti
  1. Demolizioni Industriali da record

La più grande costruzione mai demolita in America è stata lo stadio Kingdome di Seattle; ha segnato il Guinness Word Record nel Marzo del 2000. La sfida si basava soprattutto sul controllo delle vibrazioni generate dalla caduta di 125.000 tonnellate di detriti che avrebbero potuto danneggiare la falda acquifera di Seattle. Le problematiche sono state aggirate grazie a 21,6 miglia di cordone detonante e 4.700 lb di esplosivo posizionati nei punti critici.

  1. Demolizioni Industriali al limite del sicuro

In Cina invece, giusto due anni fa, hanno deciso di demolire 3,5 chilometri di un viadotto che passava per diversi centri abitati con una serie di esplosioni. Era sopra 30 grandi gasdotti e affiancato da cavi elettrici da 100mila volt. Al suo posto sarebbe stato costruito un altro viadotto a sei corsie.

  1. Demolizioni Industriali in grandissimo stile

Figuriamoci se a Las Vegas, dove tutto è spettacolo, potevano mancare delle demolizioni in stile con la città degli eccessi. Infatti, l’abbattimento di dieci hotel-casinò negli anni è avvenuto in una vera e propria forma di entertainment: veri e propri show con fuochi d’artificio e conti alla rovescia. Il The Frontier, per esempio nel 2007 è stato demolito con un countdown scintillante con tanto di detonatore ad indicare l’imminente esplosione per finire, chiaramente, tra giganti nuvole di polvere e la distruzione completa dell’hotel. Discorso simile per il The Stardust, demolito nel 1991 dopo uno show di fuochi d’artificio sul tetto prima dell’esplosione che hanno poi lasciato posto alla notte buia in cui si scorgeva a malapena una sagoma gigantesca venire giù.

[irp posts=”5261″ name=”Architettura e Cinema”]

  1. Demolizioni Industriali e dichiarazioni d’amore

La demolizione de Wellington Hotel Annex si è svolta in un’ottica realmente patriottica in puro american style. Sono stati utilizzati fuochi d’artificio, fumogeni colorati ed esplosioni a tinte blu e rosse che ricordavano la bandiera americana. Non solo un’operazione dedicata alla madrepatria, ma anche alla moglie della romantica mente che ha ingegnato la destrutturazione: i fumogeni colorati hanno dato il via alla demolizione creando le lettere J&J, di Joe Nicolla e la sua compagna, appunto.

  1. Demolizioni Industriali a favore dell’ambiente

Ci sono poi demolizioni che vanno incontro alle necessità ambientali, come quella avvenuta in Florida. Grazie all’utilizzo di 200 chili di dinamite si è abbattuto una centrale elettrica degli anni ’60 a Fort Lauderdale. Si è lasciato il posto per la costruzione di un nuovo impianto di energia pulita che utilizzerà gas naturale. Il tutto ad opera della compagnia Power & Light Co.

  1. Demolizioni Industriali in Italia

Anche l’Italia nel corso degli anni si è distinta per importanti demolizioni, come quella del complesso immobiliare di Punta Perotti. Dal 1995, considerato l’ecomostro della costa pugliese ha avuto una vicenda particolare. L’opera venne realizzata da tre gruppi imprenditoriali (Andidero, Matarrese e Quistelli) che ricevettero il permesso per costruire su terreni che effettivamente erano edificabili, ma la normativa nazionale che vietava l’edificazione in zone costiere decretò poi l’abusività dell’imponente struttura. Infatti, l’enorme impatto ambientale provocato dalla struttura aprì un’indagine che si concluse con la demolizione degli edifici nell’Aprile del 2006.

[irp posts=”3979″ name=”Roma del futuro, cinque progetti che cambieranno la città”]