Diane Arbus ha dedicato la sua carriera a fotografare e a entrare in contatto con persone ai margini della società americana
Diane Arbus nasce nel 1923 a New York, da una famiglia ebrea molto ricca. Dimostra sin da piccola una spiccata propensione verso l’arte e, a solo 18 anni, sposerà Allen Arbus, con il quale inizierà la sua attività fotografica. All’inizio si interessò di moda e lavori su commissione, negli anni tra il 1957 e il 1960, però, la vita della fotografa americana subisce dei cambiamenti radicali; il matrimonio con il suo socio e marito entra in crisi, fino ad arrivare alla separazione, conosce Lisette Model, fotografa nota per le sue immagini estreme in termini di contenuto, e scopre l’Hubert’s Museum, un baraccone dove si esibiscono quei personaggi bizzarri che la società del tempo chiama Freaks.
In quegli anni Diane Arbus scopre il suo interesse verso dei soggetti molto più particolari di quelli che fotografava per lavoro, inizia a frequentare assiduamente l’Hubert’s Museum ed altri posti simili, non si limita mai a fotografare e basta, stabilisce dei rapporti con le persone che ritrae, come con Cha cha cha, l’uomo messicano affetto da nanismo che sarà ritratto più volte dalla Arbus. Questo approccio renderà le sue fotografie di difficile interpretazione, i suoi soggetti sono quelle persone che la maggior parte delle persone preferisce non vedere, e la cosa che sconvolge non è il rapporto tra il soggetto e la sua condizione di freak, piuttosto è il rapporto che deve stabilire l’osservatore con quel soggetto che, nel lavoro di Diane Arbus, sembra perfettamente a suo agio con la sua condizione, un’accettazione serena che mette in difficoltà chi non è abituato a rapportarsi con queste realtà. Il suo lavoro porta alla luce l’assurdità degli schemi di pensiero della società e, mostrando la serenità dei suoi soggetti rispetto al loro modo di vivere, diventa un manifesto della diversità e contro le discriminazioni.
Verrà soprannominata “la fotografa dei mostri”, cosa che non le piacerà mai, e avrà costanti problemi con i lavori su commissione; spesso le persone fotografate per lavoro, abituate ad altri canoni estetici, si lamenteranno del modo in cui questa le ritrae.
Diane Arbus si toglierà la vita nel 1971, afflitta da una grave forma di depressione. La sua consacrazione avverrà principalmente post mortem, Stanley Kubrick, suo amico ed estimatore, la omaggerà in Shining, ispirandosi ad una sua fotografia per la famosa scena delle gemelle Grady nei corridoi dell’Overlook Hotel.