Intervista ad Edoardo Mocini
L’unica cosa da cui abbiamo bisogno di disintossicarci è la diet culture.
Edoardo Mocini , giovane Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione, quello che viene comunemente chiamato Medico Dietologo o Nutrizionista, ma anche ricercatore e divulgatore. Da un anno svolge attività di divulgazione scientifica soprattutto su instagram, cercando di smontare due facce della stessa medaglia, la diet industry e la diet culture. Quest’ultima ci fa credere che la dieta sia qualcosa di “leggero” e “normale” da fare in ogni fase della vita, con l’obiettivo costante di raggiungere il miraggio di uno stereotipo estetico dominante, quello della magrezza a tutti i costi. In realtà la dieta è un atto clinico che, se ha scopo terapeutico, andrebbe prescritto da un medico e che in ogni caso andrebbe elaborato solo da professionisti qualificati.
Edoardo grazie alla sua professionalità, sincerità e un sistema di infografiche è riuscito in pochissimo tempo a rendere il suo profilo instagram oggetto di interesse a livello alimentare, senza vendere fandonie o finte promesse. Scopriamo la sua filosofia e lasciamoci consigliare come disintossicarci dalla diet culture.
1) Non odiare il panettone
Evitare durante le feste gli alimenti grassi ci fa veramente bene?
L’idea che vadano limitati gli alimenti “della festa” perde di vista un concetto fondamentale ma a quanto pare dimenticato: non mangiamo solo per nutrirci. Mangiare è un bisogno primario, ed è anche un piacere, composto sicuramente dagli elementi nutrizionali (macro e micronutrienti) ma anche da elementi di convivialità, di cultura, di gastronomia, di tradizioni. All’infuori di eccezioni (pazienti affetti da specifiche patologie, come ad esempio il diabete) i pasti di 5-6 giorni all’anno non avranno nessun impatto sul nostro stato di salute, così come non ha un impatto il pranzo della domenica rapportato al resto della settimana.
Mangiare a Natale con persone alle quali vogliamo bene ad esempio, è qualcosa che ci fa bene a prescindere dall’effetto organico. Non dimentichiamo che la definizione di salute dell’organizzazione mondiale della sanità è “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”, per quale motivo quando si parla di alimentazione dovremmo dimenticare dell’effetto “non organico” che mangiare ha su di noi?
2) Evita i sensi di colpa
Siamo ciò che mangiamo o la nostra persona non è definita solo dal nostro stile alimentare?
L’alimentazione ha un impatto enorme nella prevenzione e nella terapia delle malattie cronico degenerative. Questo non significa però che si possa ridurre la nostra persona al nostro stato di nutrizione. Quello che mangiamo e quanto ne mangiamo è correlato con una moltitudine di elementi, non tutti dipendenti direttamente da noi. Basti pensare agli elementi socio-economico-culturali. Non tutti hanno le stesse possibilità di accesso ad alimenti freschi ad esempio e questo è solo uno dei molteplici aspetti che compongono la “dieta”.
3) Non fare compensazioni o diete fai da te
Il digiuno post abbuffata natalizia, rinunciare per settimane ai carboidrati o mangiare pollo lesso e zucchine è veramente la pratica giusta dopo capodanno?
Digiunare o acquistare prodotti Detox dopo un periodo di “eccessi” alimentari non ha alcun senso. Se ci siamo concessi dei momenti di “piacere” alimentare la cosa migliore che possiamo fare è tornare alla nostra quotidianità. Se abbiamo l’impressione che la nostra quotidianità sia sbagliata, scorretta o che ci abbia portato o ci stia portando ad uno stato di malnutrizione, per eccesso o per difetto, possiamo chiedere consiglio al nostro medico di fiducia. Il vecchio detto “non si ingrassa da Natale a Capodanno ma da Capodanno a Natale” è profondamente vero. Entrare in un circolo di compensazioni è molto pericoloso e può portare a successive disregolazioni. Inoltre il nostro corpo percepisce i digiuni e in generale i tagli drastici dell’introito calorico come dei momenti di carestia, mettendo in atto meccanismi di difesa per il mantenimento del peso, abbassando il metabolismo e mettendoci in risparmio energetico.
Quindi, una volta stabilita ( con il proprio medico ) la necessità di perdere del peso (necessità tutt’altro che scontata), sottoporsi a diete eccessivamente drastiche o a digiuni potrebbe risultare addirittura controproducente.
4) Non vedere il cibo come macronutrienti
Mangiamo solo proteine, grassi e carboidrati o c’è dell’altro?
Questo è un altro tentativo di ipersemplificazione dell’alimentazione. La pasta non è più pasta, diventa “carboidrati”. Ma la pasta contiene fino a 15 grammi di proteine ogni 100 grammi, non proprio poche. La semplificazione permette di rendere il messaggio commerciale più “brandizzabile” e diretto, insomma rende più facile venderci eventuali prodotti o prestazioni. Inoltre spesso ci si dimentica dell’aspetto emotivo, culturale e tradizionale che citavo prima. Per intenderci, se pensiamo al piatto preferito della nostra infanzia, cucinato da un nostro genitore, pensiamo solo a una somma di proteine, grassi e carboidrati? La lasagna della mamma vale solo le calorie che apporta? O è composta anche da altri elementi?
5) La Magia non esiste
Intrugli magici a base di curcuma e miele, riti propiziatori o integratori speciali sono veramente utili o miti della diet culture?
Di nuovo ci troviamo di fronte ad un tentativo di vendere un’idea della dietologia semplicistica. Praticamente nessuno di questi rimedi è comprovato da una letteratura scientifica seria (nella migliore delle ipotesi si tratta di singoli studi su poche persone, con nessun valore scientifico reale). Inoltre spesso si fa pensare ai pazienti che gli alimenti all’interno del corpo possano subire un processo di “somma algebrica” per cui i singoli effetti dei singoli alimenti potrebbero avere un effetto sulla salute.
La realtà è che quello che conta è il pattern dietetico complessivo, non il singolo alimento o il singolo pasto.
Per approfondire puoi consultare il sito e i social del Dr. Mocini