Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di un bando rivolto ai giovani con meno di 25 anni, che gli avrebbe consentito di partecipare all’ALLIN Festival ed esibirsi in importanti teatri della Capitale. Se vi siete persi questo passaggio potete sempre rimediare leggendo l’articolo.
Oggi ci vogliamo inoltrare ancora di più all’interno di questa realtà, il progetto Under 25 di Dominio Pubblico, nel quale lavorano giovani per favorire altri giovani. A raccontarci un po’ di questa esperienza sono Federica Leone, Giammaria Cauteruccio e Lorenzo Brunetti.
“Siamo un gruppo di giovani, quasi tutti sotto i venticinque anni – spiega Giammaria – Siamo particolari e bizzarri ma nonostante le stranezze siamo dotati di grande spirito e forza di volontà. E non si dica che i giovani non ne hanno! Incontrandoci una volta a settimana stiamo cercando, con le unghie e con i denti, di organizzare il festival, nella speranza di riuscirci al meglio.” Prosegue Federica: “Tutti insieme siamo riusciti a stilare le linee generali del bando, a scegliere le categorie, a stabilire la data d’uscita e di chiusura della selezione artistica. Ovviamente, tutto questo lavoro, non è cosa da poco, visto che non siamo tutti esperti in materia! Infatti tra di noi ci sono ragazzi del liceo, studenti fuori sede, attori, scrittori, futuri scienziati e futuri politici; ma ciò che accomuna questa vasta gioventù è la voglia di affacciarci in un mondo spesso in penombra : il teatro.”
Ma cerchiamo di capire meglio cos’è Dominio Pubblico: “Dominio Pubblico, che quest’anno è al suo secondo anno di vita, è un progetto, un’idea bellissima, che ha una duplice valenza: creare uno spettatore giovane e attivo, e organizzare una settimana di spettacoli.” Federica tenta di analizzare entrambi gli aspetti: “Lo spettatore giovane e attivo è quel ragazzo che decide di andare a vedere gli spettacoli in programma, di viverli empaticamente e di lasciarsi travolgere intellettualmente, con lo scopo di arricchire il proprio bagaglio culturale; questo spettatore ha anche la possibilità di incontrare l’artista/gli artisti degli spettacoli per porre le proprie domande, cercando di saziare la sua fame di conoscenza. Il secondo step, che in realtà corre di pari passo con il primo, è quello dell’organizzazione del festival. Gli spettatori hanno l’arduo compito di selezionare gli artisti e di mettere in piedi, attraverso queste scelte, la nuova realtà artistica italiana. Ad oggi, in questa instabile realtà che ci circonda, sono davvero pochi quelli che credono nei giovani ed ancora hanno il coraggio d’investire per loro. La Regione Lazio, Zètema, ATCL hanno creduto in noi, ma soprattutto nelle idee di Tiziano Panici e di Fabio Morgan, finanziandoci e prestandoci degli spazi importanti come il Teatro India ed alcuni musei della Capitale. Dunque, carichi di non poche responsabilità e di ansia, c’impegniamo sempre di più nella realizzazione di questo progetto nella speranza di non deludere le nostre aspettative e di far vedere a tutti quelli che ci hanno creduto che noi giovani siamo, veramente, il futuro del nostro Paese!“
Per farvi entrare meglio nello spirito dell’ALLIN Festival, lasciamo che sia descritto da chi se ne sta occupando attivamente: “ALLIN è un festival di giovani, fatto da giovani e rivolto a giovani – racconta Giammaria – Ha lo scopo di promuovere l’arte contemporanea, che spesso è lasciata in penombra, in un panorama giovanile. Ha la speranza di un’eco che suoni nei cuori e nella mente di diverse persone, affinché ci siano artisti che vogliano restare e non siano costretti a doversene andare.” E aggiunge Lorenzo: “Speriamo di vedere tante cose belle.”
“Nei prossimi mesi il lavoro consisterà nel visionare tutte le proposte arrivateci – spiega Lorenzo – e sarà interessante confrontarci insieme. Il nostro gruppo è eterogeneo; si partecipa con tutto il bagaglio: studi, passioni, esperienze professionali, rimandi culturali legati alle regioni di provenienza.” E ancora Federica: “Il criterio di selezione varierà da ogni singolo individuo ma ci siamo comunque trovati d’accordo nello scegliere ciò che colpisce e che si distingue dalle linee generali utilizzate ‘dai grandi’: cercheremo di utilizzare lo sguardo in un modo diverso e di perseguire la strada del ‘è diverso ma bello’.”
Allin, come la classica mossa del poker quando si decide di scommettere tutto ciò che si ha. Un po’ quello che stanno facendo questi ragazzi, che con passione e fatica stanno tirando su un festival che è destinata a far parlare di sé. Federica ci dà una delucidazione sul titolo: “‘All in Festival, la città agli under 25’ racchiude il titolo dell’anno scorso, ma anche il nostro sogno: conquistare la città con la nuova arte.” “Un omaggio a Nilla Pizzi. ALL-IN letto al contrario infatti è NILLA” scherza Lorenzo.
Provando a pensare ai festival di teatro ci viene subito in mento il regista con i baffoni e gli occhiali che legge copioni su copioni arrivando a scegliere quello che fa più gola a lui. Ma cosa succede quando sono i giovani a decidere cosa mettere in scena? “Il vantaggio sta nel cogliere maggiormente – dice Federica – il tocco impulsivo della nostra età, mentre lo svantaggio potrebbe essere venire screditati dai nostri coetanei esclusi, con l’accusa di essere troppo giovani per decidere. Dunque, come in ogni cosa, ci sono i suoi pro e i suoi contro. Speriamo che i nostri colleghi colgano solo i pro!” Perché emergere, in una realtà come quella romana, sta diventando sempre più difficile: “Oggi il valore più in voga è la scappatoia, la scorciatoia. In realtà per emergere occorre essere bravi, fare dei sacrifici, crederci sempre. ALLIN è un’opportunità da cogliere al volo” afferma Lorenzo. “Inoltre non tutti i teatri hanno più quel seguito di spettatori di un tempo – prosegue Federica – e quelli che ce l’hanno non possono sempre assicurarsi spettatori giovani, anche per colpa dei costi dei biglietti. Fortunatamente, però, se ci si guarda bene intorno, si possono trovare teatri underground, come l’Argot e l’Orologio, dove i giovani trovano la propria culla e dei prezzi adatti alle loro tasche, nonostante propongano spettacoli che dovrebbero costare molto di più per l’elevato stile intellettuale.”
Alla fine dei conti, perché secondo dei ragazzi così giovani è necessario puntare su dei coetanei? “Noi giovani siamo il futuro – dice Giammaria – e il futuro è un qualcosa di incerto per il quale ogni giorno è necessario porre un mattone per la costruzione delle fondamenta. Noi giovani siamo quelli che in quel futuro dobbiamo viverci, se non puntiamo su noi stessi su chi altro dovremmo puntare?“
E come ogni intervista di The WalkMan Magazine che si rispetti, abbiamo chiesto ai nostri tre ragazzi di dare un consiglio a chi ha deciso di puntare tutto sulla creatività, oltre partecipare all’ALLIN Festival ovviamente!
Giammaria: “Chi dispensa consigli non dispensa saggezza.”
Federica: “ll consiglio è crederci, sempre e comunque. Io, per realizzare i miei sogni, mi alzo tutte le mattine per svolgere due lavori che non mi soddisfano, solo per racimolare i soldi necessari a pagare i corsi che mi servono per formare le mie basi e le mie conoscenze, per arrivare al meglio alla realizzazione del mio sogno. Bisogna crederci e sorridere sempre, senza lasciarsi prendere dalla negatività delle porte sbattute in faccia, o dalla tristezza che si sviluppa quando nulla sembra concretizzarsi. Un ultimo consiglio è quello di essere creativamente se stessi, perché solo in questo modo si riesce a mostrare tutto il mondo che abbiamo nella testa. Se davvero tutti ragionassimo in questo modo la città sarebbe già degli under 25, e ora staremmo parlando della conquista del mondo!”
Lorenzo: “Impegnarsi e crederci sempre. Non esiste un trucchetto, esiste un lavoro serio e continuo.“
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Not long ago, I told you about an announcement for young people under the age of 25. This announcement would let them join ALLIN Festival and perform in some of the most prestigious theatres in Rome. If you missed the chance to read it, you can always put it right by reading this article. Today I want to deepen more into Dominio Pubblico project for people under 25, in which lots of young people are involved to favour some others. Federica Leone, Giammaria Cauteruccio e Lorenzo Brunetti, who are working actively on this project, told us a little more about it.
“We are a group of youth, mostly aged 25. We may be a bit weird but, appearances aside; we have great desires and motivations. And don’t let anyone say that youth don’t have it! We only meet up once a week but we’re making efforts to organize the festival, fighting tool and nails, in the hope of doing it in the best possible way ”. This is what Gianmaria told us.
“ We managed all together to firm up the announcement’s details, to choose the categories and to set the festival’s opening and closing date. Obviously, all this work wasn’t a pinpoint, considering that none of us was experienced. Just think that our teams are only made up of high school students, off- campus students, actors, writers, future scientists and future politicians. But what we all have in common is the desire to enter a world that is very often in eclipse: theatre ”.
But let’s try to understand better what Dominio Pubblico is. “Dominio Pubblico, which this year has turned 2, is more than a mere project. It’s a beautiful idea that has shot for a double target: to create a young and active audience and to organize an entire week of stage shows.”
Federica tried to analyze both the aspects: “ The active and young audience join the scheduled plays and live them empathically. It’s that kind of audience that let themselves be intellectually overwhelmed by the plays, in order to enrich their personal knowledge. They also have the chance to meet the players to raise their own questions. The second step, which goes together with the first one, is festival’s organization. Nowadays, in this uncertain situation, very few people still believe in youth and still have the courage to invest on them. Lazio region, Zetema, ATCL did believe in us, but especially in Tiziano Panici and Fabio Morgan’s ideas. They financed us and gave us the possibility to benefit from important places in Rome where to perform, such as the India theatre and some museums. Again, we’re making efforts every day to make this project come true, in the hope that none of our expectations will ever be disappointed. We have to show it to the people who trust us and to those who think that youth will be the future of our country.
In order to get a feeling of what Allin Festival truly is, I let everything be described by those who are actively involved on it: “ ALLIN is a festival made of young people for young people. Its aim is to promote contemporary art, which is very often eclipsed. It counts on an impact in the soul and in the mind of people.” This is what Gianmaria told our magazine. “ In the next month, our job will consist in scrutinizing all the proposal that we’ve been gathering so far. It’s going to be very interesting, confronting them together. Our group is heterogeneous. Everything counts to join it. The individual knowledge and passions, our personal experience and cultural background.” Lorenzo stated, and then Federica said, “Our choosing criteria will be varying person- to- person, but we all agreed on picking out what moves us most, what is most unconventional. This is going to be our choosing criteria. ”
This group is betting everything on this festival, which is going to have an impact. About its name, Federica said “All- in festival, the town of people under 25, includes our dream: to seduce Rome with our innovative art.” “ The name of the project is an homage paid to Nilla Pizzi. ALL –IN, read back to front, is NILLA”, this was Lorenzo’s funny interpretation.
Every time I try to imagine an acting festival, the image of an old mustached director with glasses, reading plays after plays, immediately rings me a bell. And what if, this time was up to the youth to decide what to play? “There are pros and cons, as usual. The true advantage is gathering better the impulsiveness of our age. Being discredited by our peers, maybe with the accusation of being too young to make important decisions, would be the major drawback of our job. But we hope that our peers will only pick the pros! Emerging in such a difficult reality is getting always more and more difficult.” “Nowadays, the most common value is the easy way out. Actually, capability, efforts and trust ourselves is what we really need to emerge. And ALLIN is a chance to jump at.” This was Lorenzo’s opinion. “Moreover, theatres no longer have the same audience as they used to have in the past.” said Federica – “and those theatres that still have them can’t always count on youth, mostly because of tickets’ expensive cost. But luckily, if we look around, it’s possible to find underground theatres, like the Argot and the Orologio, where also a young audience can be at ease and where there prices are affordable … thought the plays should be worth more because of their intellectual substance.”
In the end, why is so important to bet on peers? “Because young people are the future- said Giammaria- and future is something uncertain, for which we have to work every day. We bet on us, or who else?
And like every The WalkMan Magazine’s interview worthy of its name, I asked the guys to give us an advice for the youth who want come to light nowadays.
Giammaria “ advices don’t stand for wisdom.”
Federica “The only advice I can give is to believe, always believe in yourselves. I wake up every day to work hard and earn the money I need to pay for the acting courses that will improve my knowledge one day. I work hard every day to make my dreams come true. Always trust yourselves, without being carried away by negativity or sadness. My last advice is to be creatively. This is the only way to show everyone what we’re made of. ”
Lorenzo: “Just work hard and believe. An easy way out doesn’t really exist, it only does exist a serious and continuous work”.
Traduzione a cura di Elisa Lombardi