Donne artigiane – Da oltre un secolo, l’Italia è all’avanguardia per quanto riguarda la creazione di gioielli. A dare un connotato tanto prestigioso alla nostra produzione artistica sono state soprattutto alcune donne artigiane che, nel jewelry design, hanno letteralmente dettato ed ispirato tendenze. E non solo.
Queste donne infatti, sono divenute dei veri e propri modelli da seguire, esempi di donne che hanno saputo coniugare la giovane età e l’essere eccelse artigiane ad una spiccata e solida vena imprenditoriale. Conosciamone alcune.
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Delfina Delettrez
L’universo di Delfina è eclettico, vario, innovativo. Al suo interno brillano metalli antichi, forme spaziali, mani, occhi e bocche sospese. Come in una pellicola di Luis Bunel o in un dipinto di Salvador Dalì. La sua arte compare sulle scene nel 2007, con la prima collezione omonima. Ora vanta una presenza nella collezione permanente del Museo delle Arti Decorative del Louvre ed una boutique nel centro di Londra.
Annamaria Zanella
Anche le sue creazioni compaiono nel Museo delle Arti Decorative del Louvre, nonché nel Museum of Art and Design di New York. I suoi gioielli sono caratterizzati dall’utilizzo di forme puramente geometriche e dall’impiego di materiali alternativi, quali rottami di ferro e acciaio, lamiere corrose e cocci di vetro plasmati in micro-sculture, al fine di sovvertire il classico stereotipo di bellezza e valore.
Gaia Repossi
Figlia d’arte, si è laureata in disegno preso l’École des Beaux Arts di Parigi. Con il proprio design ha trasformato il marchio di famiglia, unendo la passione per l’arte contemporanea all’uso del metallo nella scultura ed architettura moderne. La sua ultima collezione, White Noise, ha debuttato a Parigi nel 2014 ottenendo un grande successo di critica.
Martina Grasselli
Ha effettuato diversi studi, dall’interior al fashion design. Nel 2009 ha fondato “Coliac”, una collezione di gioielli di costume che si presenta come un marchio chic e contemporaneo caratterizzato da un forte gusto per il surreale. Nelle sue creazioni, l’amore per l’arte astratta e il Decostruttivismo Russo si fondono in un contrasto di materiali preziosi e non preziosi.
Stefania Luchetta
Studiosa di Storia dell’Arte e Design industriale, si è formata nell’oreficeria di famiglia. La sua fortuna fu’ la scoperta del software di progettazione in 3D e delle nuove tecniche di prototipazione rapida. Nel 2002 ha debuttato con una mini collezione, usando materiali non tradizionali come stellite, una lega di cromo e cobalto, e resine biocompatibili. Ricevette ottime critiche, sia per aver combinato egregiamente arte e tecnologia, sia per la sua abilità nel creare oggetti di lusso nonostante l’impiego di materiali low cost.
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