Elogio della follia, in secna a Teatro Argot Studio dal 27 novembre al 2 dicembre 2018.
Elogio della follia, il lavoro liberamente ispirato a “Elogio della Follia” di Erasmo da Rotterdam, di Aleksandros Memetaj con la regia Tiziano Panici e le coreografie di Yoris Petrillo.
È il 1509 quando Erasmo da Rotterdam scrive l’opera con cui rimarrà per sempre nella memoria collettiva: immagina la Dea Follia scendere sulla terra e tessere un encomio a se stessa.
Tramite un abile artificio retorico, l’autore racconta le diverse sfaccettature della società dell’epoca mettendone a nudo i meccanismi malsani. La sua opera è probabilmente il testo che meglio racconta il cambiamento del mondo occidentale, che nel 1500 si appresta a entrare nell’epoca moderna.
È il 2019, la Dea Follia restituisce un ritratto distopico della società di oggi, dove il fenomeno dei social media, della visualizzazione spasmodica e dello Star-System assume una rilevanza fondamentale tale da dividere il mondo in due classi, la A e la C.
3 sono le regole cardine del sistema:
1° regola: tenere sempre in ordine la stanza;
2° regola: non perdere mai il controllo di se stessi;
3° regola: non uscire senza il permesso di mamma;
La mancata osservanza di una o più regole causerà il reset immediato del profilo.
I protagonisti sono così costretti dalla Dea a esibirsi per milioni di occhi e a visualizzare video dall’interno di stanze circondate da telecamere.
Il mondo si presenta così come un meccanismo perfetto e controllabile.
Ma se questo ordine si scardinasse? Se ci fossero elementi anomali a mettere in discussione la Dea e la realtà che essa presenta?
Aleksandros Memetaj sull’opera:
Oggi il nostro presente è alienazione, è paura, è ipnosi di massa, è Egretos Hypnos ovvero “sonno profondo”. Dopo ben cinque secoli, la Dea Follia lascia le pagine del testo di Erasmo da Rotterdam per tornare sulla Terra a ricordare il ruolo che riveste nella vita dei mortali e nella società contemporanea. A rispondere e a subire gli attacchi sferzanti delle sue parole è l’essere umano, l’Uomo ovvero il moderno cortigiano della società in cui vive e opera. Quello stesso Uomo che ancora oggi s’interroga sulla condizione dell’essere ma che ha perduto la libertà di pensare, di scegliere.
Tiziano Panici sulla regia:
Questo progetto nasce con la profonda esigenza di portare avanti una ricerca artistica che vede coinvolti quattro autori under 35 che si esprimono artisticamente attraverso linguaggi e strumenti differenti: la danza e il corpo (Petrillo); la musica e il suono (Di Giandomenico); la parola e la scrittura (Memetaj); la regia e la scrittura scenica (Panici). Il progetto si sviluppa, a partire dal 2017, attraverso una serie di residenze artistiche, in un tempo di gestazione lungo più di un anno, in cui viene composta e ricomposta continuamente la trama scenica per riuscire a trovare una misura, un equilibrio e infine un accordo, un’unica nota che faccia vibrare all’unisono i tre interpreti (Memetaj, Paninci, Petrillo) e che sappia trasmettere la stessa energia anche al pubblico. Ora la ricerca è finita e il risultato è una storia contemporanea, distopica, dalle tinte oscure che fa emergere l’inquietudine di una nuova generazione di uomini dal futuro incerto, che però hanno un’estrema esigenza di esprimersi e di chiedersi: chi sono io?
Elogio della follia
– Musiche e ambienti sonori Giovanni Di Giandomenico
– Interpreti/performers Memetaj, Panici, Petrillo
– Consulenza e sound designer Christian Bocchi
– Assistente alla regia Simone Giustinelli
– Foto di scena Manuela Giusto
– Video a cura di Manuela Giusto e Fabio Trifoni
– Produzione Argot Produzioni e Twain | Centro di Produzione Danza del Lazio
Con il contributo di MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Lazio
Con il sostegno di Kilowatt Festival/Capotrave(Sansepolcro), Qui e Ora Residenza (Arcene), IAC –
Centro Arti Integrate (Matera), Vera Stasi – Supercinema (Tuscania)