Il suo account Instagram conta 44mila follower, la sua pagina su Facebook 8000 like. The Walkman Magazine intervista Carlo A. Giardina, in arte Finnano Fenno.
Ha iniziato a studiare giurisprudenza per poi passare all’advertising pubblicitario e in pochi mesi ad essere uno degli artisti contemporanei più apprezzati in Italia. Carlo è l’esempio di come fantasia e iniziativa riescano a portare un giovane al successo.
Dalle prime illustrazioni pubblicate sul suo account Instagram, Carlo è arrivato ad avere collaborazioni con importanti marchi, come BMW Italia, Heineken, Reebok, Burn Energy Drink e con il programma E poi c’è Cattelan, in onda su Sky Uno e condotto da Alessandro Cattelan, per il quale ha realizzato i ritratti degli ospiti in studio.
[irp posts=”8764″ name=”Il mondo visto con gli occhi dei social: Instagram e Twitter”]
Ciao Carlo, partiamo dalle domande più semplici: da dove nasce il tuo nome d’arte e perché l’hai scelto?
Il mio nome d’arte nasce dall’esigenza di unire il nonsense a qualcosa di sensato, il bene e il male che si fondono per creare il nulla sensato. L’ho scelto su consiglio del mio professore di retorica durante i miei trascorsi studi.
Non è vero niente! Il nome è quello di un comico di Mai Dire Gol che imitava Tiziano Ferro e l’ha scelto mia sorella quando ho aperto l’account di Instagram.
Avresti mai pensato che da una app per iPhone e un post su Instagram sarebbe arrivato il tuo successo?
Sinceramente non pensavo neanche di saper disegnare. Figuriamoci di avere tutto questo successo. È stata ed è tutt’ora un’esperienza allucinante.
Come si è voluto il tuo lavoro dalla prima #finnycar e in che direzione sta andando?
Dalla prima #finnycar in poi la qualità delle illustrazioni è aumentata tantissimo, come se ogni volta scoprissi una peculiarità che non sapevo di avere. È stato bello conoscersi disegnando. La pazzia invece è rimasta costante nel tempo e sinceramente è proprio quest’ultima componente che regge tutto.
C’è qualche artista a cui ti ispiri o che ha influenzato la tua arte?
L’influenza principale , a parte il morbillo, è la Pop-Art seguita dall’illustrazione italiana attuale. Sono molto attratto da Malika Favre, una dea scesa in terra.
Quali sono i soggetti che preferisci?
Preferisco disegnare i volti delle persone, mi diverte. Quando li disegno è come se giocassi.
Quando sono arrivate le prime collaborazioni importanti? Come hai vissuto questo successo improvviso?
Le prime collaborazioni importanti sono arrivate quando Instagram mi ha recensito sulla sua pagina, VolksWagen Turchia e Bmw se non ricordo male. Per me è stato tutto velocissimo, sono stato catapultato in un mondo nuovo che fortunatamente ho saputo gestire.
Tempo fa su The Walkman parlavamo di come i social sono diventati sempre più importanti nella vita di tutti i giorni. In un certo senso per te l’utilizzo di Instagram è stato fondamentale. Pensi che oggi la tua vita sarebbe diversa se non avessi avuto uno smartphone e le sue app?
Fa strano dirlo, ma ormai neanche tanto: in effetti sì, probabilmente non avrei avuto tutto questo successo rapido ed improvviso. Magari sarebbe stato più lento e diluito nel tempo, ma ormai lo sappiamo bene: internet viaggia con la fibra e va abbastanza veloce.
C’è un consiglio che vuoi dare a un giovane appassionato che sta tentando di farsi strada nel mondo seguendo il suo istinto e la sua passione?
Sí, senza alcun dubbio: “Tu, ciovane che ascolti, divertiti e diverti!”. Sembra banale, ma è il cuore di tutto.
[irp posts=”8483″ name=”Le identità dell’arte: quando l’atto artistico parla della propria personalità”]