Francesca Gorzanelli è una fotografa reporter di grande carattere ed intraprendenza, che ha scelto di incanalare le sue energie in un progetto delicato come quello di esplorare la zona radioattiva di Chernobyl. Una mission ambientale e umana, mossa dal desiderio di voler raccontare un mondo che è stato volutamente dimenticato ed ignorato. In questo senso, Francesca propone un lavoro di memoria e di esplorazione, per metterci davanti a una delle tante realtà drammatiche che ha vissuto e subito la storia dell’uomo.
Modenese di nascita, Gorzanelli da anni si occupa di documentare la Zona di esclusione di Chernobyl, ad oltre trent’anni dal disastro che la rese pericolosamente famosa nel mondo intero.
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Dal 2015, si reca con cadenza bimestrale nell’area colpita dal fallout nucleare, esclusivamente in territorio ucraino, esattamente dove si trova la centrale elettro-nucleare Lenin il cui reattore #4 esplose la notte del 26 Aprile 1986. I suoi viaggi non si limitano solo alla documentazione fotografica, ma esplorano anche la situazione sociale ed umana dell’area, portando aiuti pratici ai Samosely, ovvero gli anziani che vivono illegalmente all’interno del perimetro interdetto.
La Gorzanelli è ormai popolare tra gli anziani proprio perché, con i suoi gruppi di viaggiatori, viene accolta nelle loro case, aiutandoli anche nella manutenzione delle abitazioni. Il progetto di questa intraprendete professionista si è allargato rivolgendosi anche alle scuole italiane, di ogni grado e genere, dove si reca personalmente portando le proprie testimonianze, in termini umani e fotografici. Francesca ha inoltre ha ideato progetti di aiuto che possano coinvolgere gli italiani, attraverso donazioni all’Associazione Serra X il mondo-ONLUS o partecipando in prima persona ai suoi viaggi culturali/umanitari nell’area di alienazione. Nel 2018 ha condotto la troupe di giornalisti RAI attraverso queste terre per la realizzazione di un documentario per Niagara, condotto da Licia Colò.
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