Francesco Polazzi lavora attraverso composizioni post moderne e pop spiazzanti, piccole rivelazioni contemporanee che nascono da un’eterogenea e ben calibrata cultura artistica.
Francesco Polazzi è Polaz, giovane pittore emiliano che dopo la laurea in Lettere e Filosofia a Bologna, nel 2012 si trasferisce a Birmingham, dove inizia a dipingere e consegue un Master in Fine Arts. Seguono negli anni esposizioni europee tra Parigi, Madrid, Londra, Mainz e Oslo fino ad approdare a mostre collettive in America a Chicago e a Miami. Nel 2016 torna in Italia ed espone tra Roma, Milano, Birmingham, Modena e Bologna.
Oggi Francesco Polazzi lavora nel suo atelier Laboratorio 155 in via Turati, a Bologna, come pittore, curatore e direttore artistico. I suoi quadri sono il risultato di una miscellanea contaminante ed espressiva, ispirati al percorso artistico di Basquiat, Modigliani, Keith Haring, Ligabue, Picasso.
Chi o cosa sei?
Uno che prova a dipingere e ad essere se stesso. Mi cerco e mi esprimo nei colori.
Cosa significa per te generare un nuovo codice espressivo?
Lasciare un segno in maniera originale, riconoscibile e personale.
Innovare, rigenerare o rinnovare?
Dipende dai momenti, a volte anche tutte e tre le cose.
Una parola per descrivere la tua visione.
Colorare.
Che razza di generazione siamo?
Una generazione che ha tante informazioni e non se le sa gestire anche se pensa di saperlo fare. Una generazione di passaggio che lascierà comunque un forte segno di cambiamento.