Giovani Registi Italiani: nonostante i grandi nomi del passato, il cinema italiano ha ancora dei giovani talentuosi che riescono, con un “low budget”, creando lungometraggi con una storia interessante e innovativa. Sono gli autori figli della crisi, quelli del “piccolo è bello”, quelli che non indietreggiano davanti alle nuove tecniche, quelli che non si spaventano nemmeno davanti al vecchio detto dell’avanspettacolo «bambole, non c’è una lira».
Matteo Oleotto, Sydney Sibilia, Pif, Alessandro Guida e Edoardo Leo sono loro i giovani che riescono a raccontare le problematiche quotidiane di chi sa cosa vuol dire “Crisi”, ma che vanno avanti perché hanno un sogno.
Matteo Oleotto
Questo giovane regista friulano, nato nel 1977, dopo essersi trasferito a Roma per studiare regia presso il centro sperimentale di cinematografia e dopo una serie di cortometraggi, decide di tornare a casa sua per cimentarsi in quest’opera prima, “Zoran, il mio nipote scemo”. Una commedia rigorosa nonostante ci sia una donna anziana che passa il suo tempo a bere di nascosto dal figlio, nonostante ci sia un uomo che cerca in Dio la forza di smettere di bere e nonostante ci sia come protagonista un uomo cinico e arrabbiato che cerca di arricchirsi e di recuperare l’amore perduto attraverso un nipote scemo capace solo di giocare a freccette.
Sydney Sibilia
Il più giovane tra i giovani registi italiani sopra citati, Sydney Sibilia a soli 32 anni realizza un’opera innovativa e allo stesso tempo un ritorno alle origini. “Smetto quando voglio” è una commedia spietata, un involontario ritorno alla vecchia, se pur immortale, commedia italiana di registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola che guardavano ai problemi italiani con occhio fortemente sarcastico.
Questo giovane regista con il suo film, che inizialmente sembra abbia come unico scopo quello di divertire, ci lascia quell’inquietudine e quell’amaro che suggeriscono allo spettatore il principio secondo il quale una commedia non deve solo far ridere, ma anche far riflettere.
Pierfrancesco Diliberto
Pierfrancesco Diliberto, più conosciuto come Pif, nasce a Palermo nel 1972. Tra i giovani registi italiani, ma di certo non si tratta di un novellino nel mondo del cinema. All’età di 21 anni si trasferisce a Londra per seguire dei corsi di Media Practice, nel 2000 assiste Marco Tullio Giordana nel celebre “I 100 passi”, nel 2007 dà vita al suo primo programma individuale,”Il Testimone”, su MTV e, finalmente, nel 2013 sfonda nel cinema come regista con “La mafia uccide solo d’estate”.
L’indole quasi comico-documentaristica che gli ha lasciato il programma televisivo si nota molto all’interno del lungometraggio, una particolarità azzeccata che rende meno pesante le tematiche affrontate all’interno dei filmati.
Alessandro Guida
Cosa succederebbe se digitassimo questo nome su internet? Apparirebbero foto di un ragazzo che nonostante la giovane età possiede ormai un curriculum degno di nota. Diplomatosi al centro sperimentale di cinematografia, Alessandro Guida è uno dei promettenti giovani registi italiani, nonché sceneggiatore, produttore e direttore del casting.
Negli ultimi anni ha realizzato le produzioni dei video di Ligabue, Emma Marrone, Club Dogo, Fedez, Tiromancino e tanti altri; ha lavorato come producer per alcuni spot commerciali come Mercedes, Adidas e Dmax e infine ha lavorato come assistente alla regia per “Twilight: New Moon”, “Tutta la vita davanti” e “Venti sigarette a Nassirya”.
Edoardo Leo
Sicuramente questo volto non sarà sconosciuto al grande pubblico; Edoardo Leo, nato nel ’72, è attore, sceneggiatore e regista. Ancora prima di laurearsi in Lettere presso l’Università La Sapienza nel 1999, già quattro anni prima cominciò la sua carriera di attore per la televisione con “La luna rubata” di Gianfranco Albano. Pochi anni dopo progredisce al grande schermo con “La classe non è acqua” passando per piccole e grandi produzioni fino ad arrivare a far parte, nel 2012, del cast di “To Rome with love” diretto da Woody Allen.
Solo nel 2010, però, comincia la sua carriera come regista con “Diciotto anni dopo”, successivamente“Buongiorno papà” nel 2013 e nel 2015 “Noi e la Giulia” che sembra essere un po’ la rivisitazione di “Smetto quando voglio” , per quanto riguarda il cast, e “La mafia uccide solo d’estate” per quanto riguarda le tematiche parodistiche sulla mafia.
[irp posts=”3815″ name=”Chef Donne Italiane, tre storie di successo stellare”]
[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
Young Italian directors: despite the great names of the past, the Italian cinema still has talented young people who can, with a low budget, create feature films with an innovative and interesting plot. Born of hardships, they fear neither the new techniques, nor the limited budget that the Italian movie scene offers.
Matteo Oleotto, Sydney Sibilia, Pif, Alessandro Guida e Edoardo Leo, they are the ones who can describe the everyday problems of those who know what crisis means, but still carry on with their dream.
Matteo Oleotto
This young Friulian director, born in 1977, after moving to Rome to study direction in the Experimental Cinematography Centre and after a series of short films, he decides to return home to make his first film, “Zoran, il mio nipote scemo” (Zoran, my dump nephew). A rigorous comedy although there is an old woman who spends her time drinking in secret at her son’s place, a man seeking in God the strength to stop drinking and a cynical and angry main character, trying to regain a lost love while getting rich thanks to a dumb nephew, good only at throwing darts.
Sydney Sibilia
The youngest of these directors is Sydney Sibilia, who at the age of 32 shoots an innovative and at the same time old school first work. “Smetto quando voglio” (I can quit whenever I want)) is a ruthless comedy, an unwilling return to the old but golden Italian comedy of Vittorio De Sica and Ettore Scola, who looked at the Italian issues in a strongly sarcastic way. With this film, the director manages to once again instil in the audience the notion that a comedy shouldn’t just be for laughs, but also to provoke thoughts and considerations.
Pierfrancesco Diliberto
Pierfrancesco Diliberto, best known as Pif, was born in Palermo, 1972. Despite his age, he isn’t new to film making. At the age of 21 he moves to London to attend Media Practice’s courses, in 2000 he assists Marco Tullio Giordana in the famous “I 100 passi” (One Hundred Steps), in 2007 he brings to life his first individual programme “Il Testimone” (The Witness) On MTV and, finally, in 2013 he directs “La mafia uccide solo d’estate” (The Mafia kills only in the summer). Traces of his previous work on his television programme give the movie a lighter outlook on the serious themes that are its main focus.
Alessandro Guida
What would happen if we were to search this name on the Internet? You would see the face of a young man who, despite his age, has a very good curriculum. After graduating at the Experimental Cinematography Centre, he is one of the promising young Italian directors, in addition to being a screenwriter, producer and casting director. In the last years he made the music videos of Ligabue, Emma Marrone, Club Dogo, Fedez, Tiromancino and many others. He worked as producer for some commercials as Mercedes, Adidas and Dmax and lastly he worked as assistant director for “Twilight: New Moon”, “Tutta la vita davanti” (Your whole life ahead of you) and “Venti sigarette a Nassirya” (Twenty cigarettes in Nasiriya).
Edoardo Leo
Edoardo Leo was born in 1972 and he is an actor, screenwriter and director. Before graduating in Letters at La Sapienza University in 1999, he already acted for Gianfranco Albano’s “La luna rubata” (The stolen moon). Few years later he takes the step to the big screen with “La classe non è acqua” (Style will out) and other small and big productions until he enters in the cast of Woody Allen’s “To Rome with love”. Only in 2010, however, his carrier starts with “Diciotto anni dopo” (Eighteen years later), in 2013 “Buongiorno papà” (Out of the blue) and in 2015 “Noi e la Giulia” (Us and Giulia) that seems to be a reboot of “Smetto quando voglio” (I can quit whenever I want) as far as the cast goes and “La mafia uccide solo d’estate” for its themes.
Traduzione a cura di Clarissa Candellero