The WalkMan Magazine è in trasferta a Milano per parlarvi di una giovane venticinquenne, Alessia Carradori che, non ancora laureata, ha fatto armi e bagagli per trasferirsi nel capoluogo lombardo e inseguire il suo sogno di lavorare nel mondo della moda. Oggi è direttore creativo del brand Maison About. L’abbiamo incontrata per voi.
Alessia, sei giovanissima, eppure sei direttore creativo di un importante marchio milanese: quanta fatica e dedizione ci sono volute? Raccontaci il tuo percorso.
Più che fatica, molta dedizione e tanta passione. Tutto è iniziato quando, ancora laureanda in Economia a Roma, decisi di aprire un blog di moda, partendo da zero e costruendo giorno dopo giorno rapporti sempre più ravvicinati con quel mondo che non sembrava più così lontano e irraggiungibile. Proprio grazie al blog mi proposero un incontro a Milano al quale, a dir la verità, non ero molto convinta di andare. Lo tenni come ultimo tra i vari appuntamenti fissati durante la mia giornata milanese e poco prima di prendere il treno per tornare a Roma decisi di andarci: rimasi incantata dagli espositori illuminati dello Studio Zini (mio attuale Ufficio Stampa) e conobbi la proprietà di un marchio che già seguivo e ammiravo da tempo: Maison About. Di lì a breve ricevetti la proposta di collaborazione che mi portò, pochi mesi prima del conseguimento della prima laurea, a trasferirmi a Milano. La proposta consisteva nella sfida di “adottare” un marchio e stravolgerlo, curandone comunicazione, distribuzione, immagine e stile.
Esattamente qual è il compito di un direttore creativo, quali responsabilità ha?
La responsabilità più grande è una: rischiare di sbagliare una collezione e perdere delle vendite. Il mio compito è quello di aumentare il valore del brand, far si che le collezioni rispondano all’identità del marchio, coordinando i trend alle idee nascenti ma anche ai risultati delle precedenti campagne vendite. Tenere sotto controllo i competitors ed essere sempre aggiornata su quello che succede in questo caotico, ma metodico mondo della moda.
Parliamo di Maison About: secondo te quali sono le caratteristiche che lo differenziano dagli altri brand?
Fino a qualche mese fa avrei risposto semplicemente dicendo “il Made in Italy”, ma se da una parte è un punto di forza per chi sa apprezzarlo, per l’azienda comporta costi molto alti che non valgono l’interesse finale del cliente che si trova di fronte ad un prezzo di sell out non sempre accessibile a tutti. Non per questo smetteremo di sostenerlo ma mi sento di spostare il punto di forza sul nostro caleidoscopico mondo fatto di colori e grafiche, studiate ad una ad una cercando di creare una storia e di vestire una clientela molto ampia.
Che tipo di clientela è quella che acquista i vostri capi? Per chi sono pensati?
Il target è molto ampio, ma sicuramente il “Maison About Addicted” è una persona che ama osare e mixare grafiche e colori.
Parlaci della nuova collezione.
La collezione su cui stiamo lavorando è la spring-summer 2016, il tema ancora non lo abbiamo svelato… La presenteremo a Settembre durante la Fashion Week di Milano!
La missione di The WalkMan è quella di esaltare il talento dei giovani italiani. C’è un consiglio che puoi dare a un tuo coetaneo che è ancora indeciso se investire o no nella creatività?
Io credo che la creatività sia lo stimolo alla base di tutto, ma occorre essere molto tenaci e determinati nel perseguire la strada che si vuole percorrere puntando dritto all’obiettivo. Essere pronti alle difficoltà ma cercare sempre di affrontarle e di non lasciarsi vincere cambiando quelli che sono i propri desideri.