Essere artista significa avere il coraggio di sentirsi libero e identificarsi nelle proprie creazioni. Il paradigma è personalizzare le opere con il proprio estro e non aver paura di mostrarsi attraverso l’arte. Solo così un’opera d’arte diventa indimenticabile.
Quando esprimersi significa essere liberi:
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Keith Haring
Un nome indissolubilmente legato ai suoi radiant boys, i coloratissimi omini stilizzati protagonisti dei suoi graffiti. Haring ha il coraggio di mischiare la sua vita alla sua arte, che diventa lo specchio delle contraddizioni di quella generazione americana nata negli anni Sessanta. Non ha paura di osare e perciò dà liberamente spazio alla sua concezione di arte: sceglie per i suoi primi esperimenti provocatori, le pareti della metropolitana newyorkese. La sua arte si fa mezzo di rivendicazione dell’emarginazione sociale e razziale, sempre in bilico tra la positività borghese e le durezze subite nei luoghi degradati delle grandi metropoli americane.
Lucio Fontana
Esponente principale del cosiddetto Spazialismo, la sua libertà di esprimersi consiste nella creazione di nuovi spazi. La sua scultura è simbolo di innovazione e provocazione, non tende a decidere un determinato tema rappresentativo, ma è lo spettatore a crearlo attraverso le emozioni che gli suscita l’opera. Sceglie nuovi materiali e nuove superfici piane per esprimere nel modo più immediato possibile la sua idea di libertà da regole e stereotipi. Usa tubi al neon, carta e lamina metallica su cui imprimere gesti rivoluzionari e distruttivi come buchi, strappi e soprattutto tagli. Nel suo caso essere liberi significa andare oltre lo spazio bidimensionale della tela tradizionale.
http://www.fondazioneluciofontana.it/
Joseph Beuys
Artista impegnato politicamente e moralmente, vuole suscitare consapevolezza nel
pubblico e generare in ognuno una personale visione dell’arte. Per lui “anche pelare una patata può essere arte” perché prima di tutto l’arte è azione e
trasformazione. Icona anticonvenzionale del suo tempo, sempre ritratto con il cappello di feltro, dà grande importanza all’happening –avvenimento– per costruire un veloce gesto espressivo in cui l’artista coinvolge il pubblico in un’esperienza liberatoria e assoluta.
Bansky
Il più famoso street artist della scena contemporanea, nonostante sia avvolto nell’alone dell’anonimato, riesce a far trapelare il suo coraggio espressivo attraverso i murales. Le sue opere mirano alla provocazione politica e lanciano chiari segni di protesta, tramite lo stile inconfondibile dei suoi stencil. La sua arte è strumento di lotta contro tutti i problemi attuali, è anti-istituzionale e talmente libera che spesso viene rimossa. Sottoforma di satira e denuncia, i suoi disegni sono accompagnati da slogan contro guerra e capitalismo. Arte e protesta diventano in lui coraggio artistico senza precedenti.
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