Quando lo studio dei materiali e delle tecnologie precedono il concepimento della forma, il prodotto resta in bilico sul confine sottile che separa arte, artigianato e design; l’oggetto si deindustrializza, il designer si svincola dalle sovrastrutture e fa della ricerca sulla materia prima la propria cifra stilistica.
L’abbandono del classico approccio formale alla progettazione si riscontra nel Bel Paese in esempi di eccezionale talento, autori di collezioni creative e fortemente concettuali.
Due dei personaggi più affermati all’interno di questa nuova tendenza sono Andrea Trimarchi e Simone Farresin, fondatori dello studio Formafantasma, definiti “alchimisti moderni” per l’inarrestabile interesse per la materia ed i suoi utilizzi più originali e imprevedibili. De Natura Fossilium è solo una delle serie esemplificative del loro pensiero, composta da diversi oggetti realizzati in lava dell’Etna sottoposta a tutti i possibili metodi di lavorazione; Fondamentale è il passaggio, più naturale possibile, dal contesto al materiale e dal materiale alla forma, frutto di tanta ricerca e poca progettazione e carico di un’estetica propria ed estremamente riconoscibile.
Reduce da una collaborazione proprio con i due ambiziosi Formafantasma, il fotografo e designer veneto Federico Floriani spicca per il suo lavoro di sperimentazione dei materiali in contesti e forme inusuali. Il suo approccio al progetto viene descritto come “spontaneo e inconscio” , impavido davanti alle critiche che un design speculativo e poco funzionale può attrarre.
Qual è dunque il significato che assume la materia all’interno della visione del designer contemporaneo? La materia è condizione necessaria affinchè il design esista, dunque può essere altrettanto condizione sufficiente. La materia il punto di partenza, l’idea stessa del progetto.
A questo punto non si può non pensare all’opera di Massimiliano Adami e alla sua sapienza nel valorizzare i materiali di scarto, riportati al loro originale vigore con un aspetto fresco e irriverente. I suoi lavori sono autoprodotti in tirature limitate, a cavallo tra il mondo della produzione e quello delle gallerie, come Gommapiuma Dècor, collezione di dieci setute in poliuretano di recupero colorato e stratificato, tagliato per rivelare l’anima della materia, rendendo inutile la presenza della tradizionale fodera.
Anche Davide Aquini gioca la stessa partita del collega, puntando su efficaci accostamenti cromatici e geometrici del materiale, a volte di recupero, con l’intento di portarlo al massimo della sua valenza formale; l’esercizio è ancora di tipo artistico, realizzato in stile contemporaneo, riflesso della formazione del giovane designer come grafico. Davide è sperimentazione, curiosità, è l’innovazione che sposa la tradizione, e dona significato e qualità alla sostanza di cui è fatto il design.
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Design is not only the creation of objects with their unique shapes, but can be even a form of art and craftsmanship, if designers take into consideration materials and technologies. In this way designers distance themselves from the classic rules of design, and they do not create just objects. The study of materials becomes one of their hallmarks.
This trend is spreading quickly in Italy, where there are many designers who have a different approach to design. They are really talented and their creations are deeply conceptual.
Two of the best examples are Andrea Trimarchi and Simone Farresin, founders of the studio Formafantasma. They have been defined as “modern alchemists“, due to their overwhelming interest in all sorts of materials and their tendency to use these materials in original and sometimes unpredictable ways. De Natura Fossilium serves as an example to express their way of conceiving design. This project includes several objects made of lava of the Mount Etna. The lava has been processed in many different ways, and each creation has a peculiar and unique appearance. The two designers do not focus only on the concept of their creations, but on the study of materials, and two fundamental characteristics of their process of creation are the shifts from the context of their projects to the materials and from the use of materials to the shape. Federico Floriani is a photographer and a designer from Venice, who collaborated with the founders of Formafantasma. He’s well known due to his tendency to experiment new materials in unusual contexts and shapes. His approach to a new project is described as “spontaneous and unconscious“. His abstract and not so functional projects could lead to criticism, but Floriani is not afraid of it. What is the role of materials in the projects of these contemporary designers? Materials are necessary for creations. They are the starting point, but they can just be the essence of a creation.
Other examples of this particular approach to materials are the works by Massimiliano Adami, famous for his tendency to skilfully give value to waste materials. He manages to give new life to these materials. His works are self-produced, and are limited series. They are almost works of art with a fresh and catchy look, like Gommapiuma Dècor, a collection of ten chairs made of several layers of multi-coloured soft polyurethane. The material is cut in particular ways, so that the external lining is not necessary.
Davide Aquini has a similar approach to materials and shapes. He focuses on particular combinations of colours, shapes and materials. Sometimes he uses wasted materials, and aims at maximising their value. Aquini is a real artist and his projects are really contemporary and experimental. He always combines innovation with traditions, and always manages to give deep meanings to materials, which are the essence of design.
Traduzione a cura di Marcello Iozzia