La sfida della piccola impresa:uscire dall’impasse in cui si trova il mondo del progetto con un oggetto completamente fatto a mano e promuovere la produzione indipendente.
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L’azienda Plato Design in collaborazione conl’agenzia di comunicazione Sign Press di Isabella Clara Sciacca ha sviluppato un progetto durante il periodo dell’isolamento, per cercare di dimostrare che è possibile andare avanti e continuare a pensare al domani, nonostante il momento critico che tutti stiamo vivendo a causa del covid-19. Si tratta della lampada Esse, realizzata durante il lockdown completamente a mano dai due designer romani Alessandro Mattei e Caterina Naglieri di Plato Design, e nata come un progetto che intende sfruttare le poche risorse e strumenti disponibili in una fase di stallo della produzione del settore design, in cui non si aveva accesso alle attrezzature e alle forniture e molte aziende eranochiuse.
«Abbiamo riflettuto sull’idea di sobrietà in un periodo in cui tutti noi siamo stati privati di molte cose – sostengono Alessandro Mattei e Caterina Naglieri di Plato Design – ma sobrietà non vuol dire rinunciarea qualcosa, per noi significa eliminare il superfluo senza per questo sacrificare il piacere delle cose».
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Con l’idea ditrovare un’alternativa sostenibile alla produzione, la lampada Esse è stata progettata e realizzatacompletamente a mano in casa ed è la dimostrazione di come sia possibile superare il momento difficile in cui il mondo del design si è trovato e pensare alla ripartenza, puntando sulla manifattura, sul saper fare artigianale e sulle risorse locali. La forma, le linee essenziali e rigorose di Esse hanno origine proprio dalla necessità di realizzare stampi non complessi, visto che la produzione può fare uso di pochi strumenti, utilizzati a casa; allo stesso modo l’asola laterale consente di montare i cablaggi elettrici senza che nessuna attrezzatura si renda necessaria. La volontà di tornare alle forme e agli utilizzi elementari, originari dell’oggetto si ritrova anche nei colori scelti per le varianti del prodotto: grigio, rosso e giallo e nelle modalità di luce che la lampada produce, diretta e schermata, grazie alla sua configurazionea mezzo cilindro.
«Il lockdown dovuto al virus ci ha portato a dare peso al momento dell’attesa – afferma Isabella Clara Sciacca, partner del progetto per la comunicazione – a vivere, a valutare la crisi in tutti i suoi aspetti e a pensare alle soluzioni percorribili. Questo oggetto non propone una formula risolutiva ma vuole essere un paradigma per riflettere sulla filiera produttiva del design e sulle sue possibili evoluzioni future».
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La lampada è statalanciata il 7 maggio sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo (https://igg.me/at/esselamp) e dà un contributo concreto contro la pandemia, perché metà del ricavato delle vendite sarà donato per dare un aiuto a tutti i Paesi colpiti dal virus. Il prezzo accessibile della lampada, realizzata in autoproduzione,consentirà al maggior numero possibile di persone di aderire all’iniziativa. Per ogni pezzo venduto verranno donati 35€ alla Fondazione Lang Europe Onlus a sostegno del COVID-19 Solidarity Response Fund of the World Health Organization. Le donazioni andranno a sostegno di chi lavora in prima linea,per dare loro le strumentazioni e le informazioni necessarie e per aumentare le risorse per la scoperta divaccini, test, terapie (https://covid19responsefund.org/).
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