Illusione, purezza di idee, libertà: AIRA è l’altra faccia dell’aria, della realtà che ci circonda.
Filippo M. Rotondi ha dato vita a studioAIRA, lasciando campo libero all’irrazionale, al flusso creativo di idee vòlto a creare nuovi spazi dove potersi perdere.
La comunicazione con AIRA assume un nuovo valore, totalmente espressivo e coinvolgente.
Abbiamo scoperto questo studio perché affascinati dalle sue creazioni, che non deludono mai, catapultando lo spettatore in un loop di pensieri liberi .
Siete curiosi di scoprire di cosa stiamo parlando?
Iniziamo l’intervista: cos’è studioAIRA, chi lo ha creato e come è nato? studioAIRA è uno studio di produzione video e motion graphics creato da Filippo M. Rotondi aka Aira. Per Aira si intende lo specchio virtuale della realtà, è la lettura bifronte della parola “aria”, una realtà parallela governata dall’illusione; è sotto questo concetto che nasce lo studiolaboratorio dove realizziamo le nostre idee.
Definite come vostre matrici trompe l’œil ed animazione 3d. Come possono essere in sintonia tra loro due metodi figurativi distanti secoli tra loro?
Gli artisti del 1600 hanno definito le basi e i trucchi del nostro mestiere e a nostro avviso i due metodi non sono così distanti: la tecnologia è lo strumento che ci permette di ottenere in maniera più rapida l’effetto illusivo del trompe l’œil rispettando così la formazione classica di Aira.
Qual è la vostra idea di immaginazione?
La nostra idea di immaginazione è quella dell’ immediata visione pura di un ideale.
La creatività è un quid che si ha dentro da sempre, o si può ottenere attraverso le esperienze? Per noi la creatività è la capacità di creare relazioni inedite tra elementi esistenti. Non crediamo ci possa essere una regola che definisca il momento e il contesto in cui essa si possa sviluppare.
Perché la matematica nel vostro lavoro affianca l’immaginazione? La matematica è la trama che ci permette di finalizzare ciò che immaginiamo. Quotidianamente “facciamo i conti” con solidi geometrici, timeline, framerate, frequenze e cosi via.
Guardando il video del vostro complesso lavoro per Milk, si rimane quasi ipnotizzati dall’evoluzione delle immagini. Il risultato è frutto di una sequenza di immaginari mentali o è dovuto all’evoluzione in iter del vostro lavoro? In che modo nascono le vostre idee, quale processo viene seguito? Milk ricalca un’idea iniziale ben precisa dato che l’estemporaneità non è di casa a studioAIRA; il nostro processo produttivo, nella maggior parte dei casi, segue questo iter: idea storyboard test di resa videoboard con audio prodotto finale.
Qual è la difficoltà maggiore che si possa affrontare nel vostro lavoro?
Andare in vacanza.
Numerosi sono i vostri prodotti, che spaziano tra i più disparati ambiti e fanno emergere una sensibilità non solo visiva, ma anche musicale, comunicativa. Si può considerare il vostro lavoro come un’esperienza esclusiva solo per chi sa interessarsi a più realtà oltre la sua? E’ fondamentale saper essere fluidi in tutti gli ambiti?
A nostro avviso essere fluidi in tutti gli ambiti è fondamentale. L’ essere multidisciplinari ed appassionati a più materie a nostro avviso porta inoltre il prodotto a parlare un linguaggio più universale e meno esclusivo. Siamo entusiasti di pensare che dal nostro lavoro emerga il fatto di essere persone con differenti passioni.
Lo Spring Attitude ha scelto voi per curare la comunicazione visiva dello stage principale per due anni consecutivi. Parlateci di questo lavoro, delle differenze a distanza di un anno nella creazione delle vostre proposte per il medesimo evento, del significato delle vostre composizioni e di come avete scelto di realizzarle. Si tratta di due progetti differenti (stage mapping nel 2013 e ledwall in questa edizione) uniti dalla stessa intenzione, ovvero ,ottenere una riconducibilità immediata al festival attraverso qualsiasi foto o video dell’ evento; in sintesi abbiamo lavorato per creare una presenza scenica dal forte impatto ed identità. Sicuramente ci sentiamo in linea con quello che è l’immaginario del Festival e la scelta degli artisti coinvolti, quindi ci riesce naturale centrare il mood.
L’irrazionale è un qualcosa di positivo nel processo creativo? Se per irrazionale si intende la totale libertà d’ approccio all’ idea nel momento iniziale si, dopodichè in tutto ciò che è il flusso produttivo non lo riteniamo un elemento positivo.
The WalkMan si pone come obiettivo quello di mettere in luce i giovani talenti come voi. Cosa vi sentite di suggerire a chi, come voi, ha deciso di investire la propria vita nelle sue idee? Non smettere mai di crederci è l’ imperativo, inoltre sapersi sempre mettere in discussione ed in relazione con gli altri ed imparare dai buoni esempi.
[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
Illusion, purity of ideas , freedom: AIRA is the other face of air and reality that surrounds us. Filippo M. Rotondi gave life to studioAIRA, leaving space to the irrational and the creative flow of ideas to create new spaces where you can lose yourselves.The communication with AIRA assumes a new totally expressive and captivating value. We have found this studio because we’ve been attracted by its creations that are never disappointing, throwing the spectator in a loop of free thoughts. Are you curious to find out what we are talking about?
Let’s start the interview: what is studioAIRA, who created it and how was it born? studioAIRA is a production video and motion graphics studio created by Filippo M. Rotondi aka Aira. Aira is the virtual mirror of reality, it’s the two-faced reading of the word “air”, a parallel reality governed by illusion; the studio-lab was born with this concept and we realize our ideas there.
You define trompe l’oeil and 3d animations as your molds. How can be two different figurative methods in sync even if they are distant thousands of years? During the 1600s the artists defined the basis and the tricks of our job, and according to us these two methods are not so distant: technology is an instrument that permits us to get in the fastest way the illusive effect of the trompe l’oeil respecting the classic formation of Aira.
What’s your idea of imagination? Our idea of imagination is that of the immediate pure vision of an ideal.
Is creativity a “quid” that you have inside, or you can get it through experiences? Creativity for us is the ability to create original relations and between existing elements. We believe there is a rule that defines the moment and the context in which we can develop it.
Why does mathematic go along with imagination? Mathematics is the plot that permits us to finalize everything we imagine. Everyday we deal with geometric solids, timeline, frame rates, frequencies and so on.
Watching the video of your difficult job for Milk, we’ve been hypnotized by the evolution of the images. Is the result a sequence of mental imaginaries or is it caused by the procedure of your job? How were your ideas born, which process has been followed? Milk refers to a very precise idea since extemporariness is not part of studioAIRA; our productive process, in most of the cases, follows this procedure; idea – storyboard – performance test – screen video with sound – final product
What’s the most difficult thing you have to deal with during your work? Going on vacation
Your products are numerous, which range among the most varied fields and they make emerge not only a visual sensitiveness, but musical and communicative as well. Can be considered your job as an exclusive experience only for those who are interested in more realities in addition to theirs? Is it fundamental being fluent in every field ? Being fluent in every field is essential for us. Being multidisciplinary and passionate with many subjects moreover makes the product “speak” a more universal language and less exclusive. We are enthusiastic thinking that from our job emerges the fact of being people with different passions.
Spring Attitude chose you to look after the visual communication of the principal stage for 2 years consecutively. Can you talk about this work and the differences in the creation of your ideas for the same event, the meaning of your compositions and how did you choose to realize them. It’s about two different projects (stage map ping in 2013 and led-wall in this edition) united by the same intention, getting an immediate referral to the festival through every photo or video of the event; we worked to create a scenic presence with a strong impact and identity. We surely feel close to the imaginary of the Festival and the choice of the artists involved, so it felt natural identify the mood.
Is the irrational something positive in the creative process? Yes,if you mean total freedom towards the approach to the idea in the initial moment. After that in all that is the productive flow we don’t consider it a positive element.
The Walkman’s aim is to put under the spotlight young talents like you. What would you suggest to those who decided to invest their whole live in their ideas? Don’t ever stop believing is considered an imperative, you always have to put yourselves in discussion and in relation with other people, and learning by good examples.
Traduzione a cura di Francesco Campagna