Luca Tombolini affronta lunghi viaggi in solitaria, durante i quali non solo realizza fotografie, ma porta avanti la sua ricerca interiore.
Luca Tombolini è un fotografo milanese, nato nel 1979. Durante gli studi in Scienze della Comunicazione fotografa per gioco con delle reflex 35 mm ma, quando un suo amico gli fa scoprire il banco ottico, capisce che quello è lo strumento adatto al suo modo di fotografare estremamente contemplativo. Dal conseguimento della laura si dedica quindi completamente alla fotografia, da autodidatta e in modo strettamente personale.
Associa la realizzazione dei suoi progetti a lunghi viaggi in solitaria, questo girovagare per aree remote e desertiche lo mette anche nella condizione di interrogarsi su sé stesso, al netto della persona che ci si ritrova ad essere nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni sociali. Questa ricerca interiore diventa un deus ex machina che muove il suo sguardo alla ricerca dell’elementarità, i suoi paesaggi sono intrisi di un minimalismo che non è mai solo estetico, piuttosto diventa uno strumento attraverso il quale creare un suo immaginario desertico e alieno.
La ricerca del luogo diventa quindi fondamentale per Luca Tombolini, in futuro c’è la possibilità di un viaggio sulle alpi, nel passato recente, invece, l’ultimo posto che ha esplorato è il Midwest americano, che ha portato alla realizzazione di LS X, una serie di fotografie che, come negli altri suoi lavori, sembrano arrivare da un altro pianeta. Prima ancora aveva esplorato il Marocco, dove ha scattato LS IX nel 2016, e prima ancora altri luoghi i cui nomi e posizioni geografiche perdono la loro importanza e si dissolvono nelle sue fotografie, che sembrano creare – seppur delle sottili differenze tra un lavoro e l’altro palesano l’evoluzione e le sperimentazioni del linguaggio di questo fotografo – una sorta di atlante di un vastissimo, sconfinato, paesaggio primordiale, alieno e rarefatto, esistente solo nelle sue fotografie.