Con il suo nuovo EP Love Letter, Lulu si conferma artista intensa e delicata, la sua voce avvolgente danza sulle note del soul e arriva al cuore.
I testi di Lulu e il suo ritmo sono inconfondibili e affascinanti. Ogni volta che la ascolto, la immagino esibire in un locale retro di New York, con le luci soffuse e gli spettatori che si godono la serata circondati dalla sua musica avvolgente. Che poi non è tanto diverso dalle volte che ho avuto modo di ascoltare Ludovica cantare nella Grande Mela. Quando canta, Ludovica, diventa altro, diventa Lulu e musica tutta insieme, e sono la stessa persona
Ludovica è pacata e molto decisa, che sa quello che vuole. Lulu butta via quella pacatezza ed esprime tutta la sua la grinta e femminilità. Quando canta, Lulu è nel suo mondo e sembra imperturbabile, come se fosse in una dimensione espressiva solo sua, uno spazio che condivide con noi per il tempo di una canzone.
In occasione del suo nuovo EP Love Letter, e del nuovo singolo in uscita il 14 Aprile, ho rivolto alcune domande a Lulu per capire cosa significhi essere un’artista oltreoceano, una madre e una donna per cui la musica sia imprescindibile da tutto il resto, nonostante tutto il resto.
Ciao Lulu! Da quando hai pubblicato Love Letter, il tuo nuovo EP, non faccio che ascoltarlo e pensare alle domande che potrei farti. Innanzitutto chi è Ludovica e chi è Lulu?
Penso che la risposta a questa domanda stia in un’altra domanda ancora, una di quelle che forse mi viene fatta piu’ spesso: “Ma sei tu?”
Sono passati tanti anni dalle mie prime performance e da quando mi sono avvicinata al mondo della musica, eppure sono riuscita a mantenere questa “dualità” abbastanza nascosta.
Non credo in un vero e proprio alter ego; sicuramente la musica è ciò che mi rende un’artista e che mi provoca delle sensazioni che alle volte sarebbe difficile esprimere nella vita di tutti i giorni. Lavoro nel marketing per un’azienda italiana a NY e ancora oggi dopo 9 anni le persone con le quali lavoro si meravigliano dell’esistenza di Lulu ma forse il segreto sta proprio li’, nel riuscire a giostrare parole e situazioni in modo diverso, che sia Lulu o Ludovica ad essere presente in quel momento.
Come nasce Lulu, a chi e cosa si ispira e soprattutto come nasce la sua arte?
Da quando ero bambina, ho sempre avuto la musica in testa ed ascoltare grandi artisti del jazz / funk / soul è stata una delle mie più grandi passioni. Ho sempre scritto tantissimo, colleziono numerosissimi quaderni pieni di testi, frasi tagliate e parole a volte indecifrabili.
L’ispirazione la si trova un po’ dappertutto, a volte è instantánea, altre si appoggia a qualcosa che ho vissuto, un ricordo del passato, o semplicemente un sogno ancora vivido. Purtroppo devo ammettere sono un po’ “pigra” nella effettiva realizzazione dei miei brani ma vivo la mia creatività ogni giorno tra melodie regístrate durante un viaggio in moto e testi scritti a bordo di un treno o un aereo.
Love Letter è la tua prima pubblicazione in Italiano, dove per la prima volta canti nella tua lingua madre. Cosa significa per te questa scelta e perché Love Letter segna questo cambiamento nel tuo percorso artistico?
Cantare è qualcosa che mi fa sentire e mi mette profondamente a nudo davanti a chi mi ascolta. Cantare in inglese è sempre stato un po’ più facile, mi ci sono sempre trovata a mio agio, anche prima di abitare all’estero; riprendendo il discorso di prima dove da sempre ho ascoltato artisti internazionali, l’inglese era la base su cui volevo sperimentare il mio debutto artistico. In realtà l’EP Love Letter è nato proprio da un consiglio di un amico “perché non provi a scrivere e cantare qualcosa in italiano? Secondo me verrebbe una bomba”. Ditemi voi com’è venuto.
Come è avvenuta la produzione e la realizzazione di Love Letter? A chi è dedicata questa lettera
Love Letter è una raccolta di pezzi che ho scritto nel 2019, la cui produzione è stata curata da Emanuele Triglia e Benjamin Ventura, due tra gli artisti e produttori migliori che abbiamo in Italia in questo momento, a mio parere. Il mio primo EP in italiano si è fatto attendere un po’ causa distanze, pandemia e vari episodi di vita (life happens!) ed è poi uscito su tutte le piattaforme digitali l’8 Dicembre 2022. Una lettera dedicata a tutti coloro che non hanno paura di sentire le emozioni sulla pelle, di sognare, di volare, di cadere giù e lasciarsi andare.
Il brano a cui più di tutti ti senti legata.
B. Back and Forth (dal mio precedente EP Washed Away)
Favorite lyrics:
tutto d’un tratto cado giù
ho il corpo acceso di luce blu
a volte sono un po’ meglio di cosi’
il resto dei giorni mi trovi qui
Essere una madre oggi ha influenzato le riflessioni e le emozioni trasmesse dai tuoi testi?
Il ricordo più bello che porterò con me di questo EP è l’averlo registrato interamente con mio figlio. I primi due pezzi quando era ancora dentro la mia pancia, quasi con il fiatone tra stanchezza e calci costanti del piccolo Leo e il resto con lui in braccio quando aveva soli due mesi.
Avrei potuto posticipare tutto prestando più attenzione a técnica e registrazione vocale ma averlo con me in studio è stato un momento di condivisione bellissimo che non cambierei per nulla al mondo; cantare per lui e con lui. Love Letter è stato scritto anni fa ma sicuramente l’essere diventata madre mi ha cambiata in una nuova versione di me che non vede l’ora di dedicare nuove canzoni al proprio amore.
Ti abbiamo scoperta in un periodo particolare, in occasione della collaborazione con Talarico. Cosa è cambiato per te dal 2020 dell’inizio Pandemia ad oggi?
Leonardo è un’artista di grande talento ed è stato per me una piacevolissima scoperta nel mondo del design. L’arte è anche comunicare su diversi fronti ed è sempre emozionante collaborare con altri artisti, seppur su diverse forme, scoprire la loro visione ed approccio, trovarsi in sintonia e darsi l’opportunità di realizzare un progetto insieme.
Cosa ti è rimasto della Ludovica che si è appena trasferita a New York 9 anni fa?
Non credo di essere cambiata molto, certo adesso sono sposata, ho un figlio e lo stile di vita e le abitudini sono differenti: non è esattamente un cambiamento ma lo vedo più come un adattamento alle scelte che ho fatto e che faro’ in futuro. Io non voglio cambiare, sono la stessa persona e conservo le stesse immagini, sogni e curiosità di 9 anni fa (e anche di prima ancora).
Vivere lontano dalla tua famiglia e dalle tue tradizioni dove sei nata e cresciuta ti cambiano esternamente ma in fondo sono esattamente la stessa persona. Alla fine, per rispondere direttamente alla tua domanda direi che forse c’è stata un’evoluzione personale e artistica durante questi anni, ma Ludovica è sempre la stessa.
Chiudiamo con una confessione finale: cosa scriveresti in una Love Letter dedicata alla Ludovica che la leggerà tra cinque anni?
Ama sempre, iniziando proprio da te.