Malleus, probabilmente dovuto al testo antieretico del XV secolo intitolato “Malleus maleficarum” il martello delle streghe, o semplicemente inerente all’attrezzo stesso, alla sua utilità ed al suono che emette: martellante. Ed il rock è così, ripetitivo ma inspiegabilmente orecchiabile, perché é un virus che si intrufola nel corpo travolgendo l’anima.
Abbinare l’arte ad un genere musicale è stata un’idea dei Malleus, un trio di stampatori che riproduce opere utilizzando speciali tecniche.
All’inizio del secolo i manifesti avevano lo scopo di lanciare opere teatrali, oggi sono richiesti per promuovere concerti ed eventi musicali. Questo fenomeno è riconosciuto con il nome di gigposter ,inerente alla poster art, una tendenza che sorse dalla cultura hippy-underground degli anni 60 oggi rievocata in onore di quegli anni che sembrano essere tornati di moda, o meglio, che non sono mai passati di moda, soprattutto per i Malleus.
La loro collaborazione inizia nel 2002 dando il via ad un’innumerevole produzione per personaggi come i Cure, the Black Keys,i Deftones, Iggy Pop & the Stoogers,i Mudhoney, gli Incubus,i Linkin Park, i Melvins, Muse,The Prodigy, Queen of the stone age… e molti altri.
Ogni stampa con i suoi colori pulsanti dà vita a figure attraenti: le donne. Il loro fascino può essere associato a quello del rock poiché la seduzione che la donna emana ha un impatto identico a quello che sprigiona questo suono. Riuscendo a far convivere i due lati femminili: angelico e diabolico, i Malleus hanno proposto la figura della vamp, abbreviazione di “vampire”, una creatura che sprigiona un sex appeal tale da travolgere come un vampiro fa con la sua vittima. Queste immagini però non “succhiano” il sangue ma l’interesse. Uno dei loro poster porta proprio questo titolo e, con un’esplicita ispirazione a Mucha e le sue eroine teatrali (“Medea” e “Turandot”), si allontana da uno stile retorico con l’inserimento della vena dark.
Il tocco gotico è una prerogativa dei Malleus, uno dei loro poster “Thanatos” è un omaggio non solo al Grand Guignol ma anche all’esaltazione della morte. L’opera raffigura uno scheletro che cinge una donna con le sue ali, su cui sono incisi un elenco di personaggi che hanno permesso un cammino dell’arte al cui capolinea si trovano i Malleus. Nella rappresentazione, che ricorda “il bacio” di Klimt, prevalgono colori forti del sangue e della morte, che creano un’atmosfera inquietantemente coinvolgente.
La produzione del trio è accessibile ed osservabile in qualsiasi luogo. Se una sera capita di sedersi sui divanetti vintage del Sinister Noise Club a Roma, non bisogna dimenticare di alzare la testa e notare, in mezzo a tutte le stramberie appese, l’ originale stampa di una ragazza che strappa il suo petto aperto da una cerniera, creata per “Morkobot ”.
Lo stile dei Malleus è un mix di Art Nouveau,Espressionismo,Surrealismo, Pop Art, Psychedelic Art, racchiuso in un alone simbolista. La comprensione dei lavori è implicita: Ogni figura rimanda ad un concetto, il quale rinvia nuovamente ad un altro simbolo con il proprio significato. Questa connessione intrappola in un circolo vizioso di sensi infiniti che danno l’impressione di affogare nei meandri più oscuri della fantasia e del proprio inconscio, sempre però in compagnia del sottofondo musicale rock.