Una donna che osa, una donna forte, una donna con personalità. E’ questo che Marta Ferrari, nata nel 1986 a Vicenza, cerca di esprimere attraverso la sua nuova collezione. Una personalità tutta da scoprire, che ha creato una visione della femminilità nella moda che danza tra l’eleganza, la classe ed il fascino, accompagnati da una forza ed una sobrietà meravigliose, il tutto realizzato sotto il marchio del made in Italy.
Prima di cominciare parlaci della tua nuova collezione. Da cosa hai preso ispirazione per realizzarla e quale è il tipo di donna che vuoi rappresentare?
Per la collezione FW 14-15 ho immaginato una donna che osa, forte e con molta personalità. Una donna samurai, sublime dimostrazione di forza, eleganza, autorevolezza e fascino misterioso. I tessuti di seta si alternano a ricami su chiffon, reti e cady, con uno sguardo sempre attendo a un adeguato mix di femminilità e portabilità. Tutto assolutamente Made in Italy con tessuti e ricami di altissima qualità.
Sei italiana ma il tuo percorso di formazione si perfeziona a Madrid, allo IED. Perché scegliere proprio questa città? Quanto sono stati importanti i tuoi studi per raggiungere il punto dove sei adesso?
Ho sempre avuto il desiderio e l’istinto di viaggiare ,conoscere il mondo e nuove culture. A 14 anni ho deciso di iniziare il liceo all’estero e casualmente ho scelto Madrid dove mi sono trovata benissimo e quindi mi sono fermata per 7 anni! La Spagna è un paese straordinario, gente aperta, positiva e ottimo clima. Io ho fatto tre anni di IED – istituto europeo di design. è stata sia un’ottima esperienza di studi sia di vita perché ho trovato un ambiente molto internazionale e con molti di loro continuo a mantenere relazioni. Secondo me è questa la cosa che ti fa veramente crescere e aprire la mente nella vita.
Nella tua carriera hai collaborato con Riccardo Tisci e con Tommaso Stefanelli. Quanto credi sia importante la gavetta e quanto ti hanno segnato queste due esperienze a livello lavorativo e personale?
La gavetta penso sia una tappa fondamentale perché fra l’ambiente universitario e lavorativo c’è un’enorme differenza. Io ho avuto la gran fortuna di collaborare a stretto contatto con due eccezionali stilisti. Riccardo Tisci -Givenchy- che mi ha fatto vedere realmente a 360° il mondo della moda. Istintivo , deciso e geniale riesce a trasmetterti la passione e la follia che ha per questo lavoro e Tomaso Stefanelli, amante del lusso, dei tessuti , del vero made in Italy mi ha insegnato l’importanza di creare tutelando e conservando la qualità .
Nel 2011, su sprone della tua famiglia, hai aperto il tuo brand. Quanto è importante, nella tua vita, proprio l’appoggio dei tuoi parenti? In che modo ti hanno aiutato a portare avanti il tuo progetto? Ed infine, quanto è stato facile (o difficile) parlare dei tuoi sogni e farli “accettare”?
L’appoggio della mia famiglia è sempre stato necessario nella mia vita. Siamo molto uniti e seppur provenendo da mondi lavorativi completamente diversi hanno sempre appoggiato le mie scelte, mi hanno dato consigli e ci confrontiamo costantemente. Non smetterò mai di ringraziarli perché proprio loro mi hanno aiutato a trovare il coraggio per parlare dei miei sogni.
Dal 2011 ad oggi quanto sei cambiata? Se potessi tornare indietro, c’è qualcosa che non rifaresti? Ci sono, invece, dei treni su cui saliresti (e sui quali non sei salita)?
Difficile dirlo, credo però che non cambierei nulla. A volte si fanno errori ma proprio questi sono necessari per crescere e imparare.
Ora ho molta più consapevolezza sia di me stessa sia del mio lavoro e questo mi dà coraggio nell’affrontare le sfide che si presentano costantemente.
Come ci si sente ad essere un giovane nel mondo della moda? Come si viene visti dalle persone più “grandi”?
Sono cresciuta, sono maturata nell’affrontare problemi e trovare soluzioni e devo dire che più passa il tempo più questa consapevolezza mi fa piacere e divertire nel mio lavoro.
Delle mie esperienze probabilmente non cambierei nulla, grazie a queste sono diventata la persona che sono ora.
Quanto conta, nel tuo lavoro, il discorso del Made in Italy? E’ difficile portare avanti un’azienda attraverso un’attenta scelta dei prodotti nazionali?
Il made in Italy è per me fondamentale; siamo conosciuti all’estero per questo marchio e anche se ora il periodo non è certamente tra i più facili, penso che la cosa più importate sia quella di portare avanti la nostra storia , il “saper fare” che ci contraddistingue da qualsiasi altro paese. Non è difficile portare avanti un’azienda attraverso un’attenta scelta di prodotti nazionali, Io ho impostato il mio brand proprio su questo concetto; però è complicato dover competere con “falsi “made in Italy”, ma questi sono problemi molto più complessi.. Io continuo a scegliere tessuti italiani così come le persone che collaborano con me, sarte , modelliste, laboratori. Credo in quello che faccio e spero di diventare un riferimento nel mondo della moda italiana.
Chi vuole diventare Marta Ferrari un domani? Quali sono i progetti che hai in cantiere?
Amo quello che faccio, il mio lavoro e la mia vita e con l’entusiasmo e la volontà penso non ci siano barriere che possano ostacolare nuovi progetti, ce ne sono e molti ma ve li racconterò più avanti!
“The WalkMan” si pone come obiettivo quello di lasciare spazio e visibilità ai giovani talenti. Cosa ti senti di suggerire a chi ha deciso o sta decidendo di investire la propria vita nella creatività?
La creatività è un dono per cui posso solo consigliare a chi ce l’ha di non buttarla via ma di sfruttarla e portarla avanti con tutta la passione e il coraggio possibile!
[divider]ENGLISH VERSION[/divider]
A brave, strong woman with personality. This is what Marta Ferrari, born in 1986 in Vicenza, wants to express with her new collection. A person to discover, who has created a made-in-Italy image of femininity in the world of fashion, which is a mixture of elegance, style and charm, combined with fantastic strength and simplicity.
I wouldn’t probably change any of my experiences because they made me the person I am today.
Before starting, talk us about your new collection. What has inspired you and what kind of woman do you want to represent?
For the FW 14-15 collection I’ve thought about a strong, venturous woman with strong personality. A samurai-woman, a sublime personification of strength, elegance, authority and mysterious charm. Silk fabrics alternate with embroideries on chiffon, nets and caddy, with a special and constant attention to balance femininity and comfort. All produced in Italy, with very high-quality fabrics and embroideries.
You’re Italian, but you’ve terminated your formation in Madrid, at the IED. Why have you chosen this city? How much has been important your training path in your successful career?
I’ve always had the desire and the instinct to travel and to know the rest of the world and different cultures. At the age of 14 I decided to study abroad and I chose Madrid by chance. I had a very good time so I stayed there for 7 years. Spain is an extraordinary country, with open-minded and positive people and a fantastic atmosphere. I studied at the IED (the European Design Institute) for three years. It has been a very good experience of formation and life, because I found a very international climate and I’m still in touch with many of my mates. I think that’s what really makes you more mature and more open-minded in your life.
During your career you’ve collaborated with Riccardo Tisci and Tommaso Stefanelli. Rising to the ranks, how important is it in your opinion? And how much these two experiences have influenced you both at personal and professional level?
I think rising to the ranks is a fundamental step because there’s an enormous difference between university and work. I was very lucky to collaborate closely with two fantastic designers. Riccardo Tisci- Givenchy- gave me a 360° view on the world of fashion. Being impulsive, determined and brilliant, he can give you the passion and the foolishness he has for this profession. Tomaso Stefanelli, instead, loves luxury, fabrics and authentic made-in-Italy products have taught me the importance to create, protecting and maintaining quality.
In 2011, thanks to the incitement of your family, you’ve opened your own brand. How important is the help of your family in your life? How they have helped you in conducting your project? And finally, how simple or difficult has been talking about your dreams and convincing other people to accept them?
The help of my family has always been necessary in my life. We have a strong relationship and even if they come from completely different professional fields, they always have supported me, they have given me advice, and we constantly confront each other. I’ll never stop to thank them because they have helped me to find the courage to talk about my dreams.
How much have you changed since 2011? If you had the possibility to change the past, is there something you wouldn’t do now? Have you instead any regret of situations in which you’ve missed the boat?
It’s difficult to answer this question, but I think I wouldn’t change anything. You make mistakes sometimes but they are fundamental to grow up and learn. I’m more self-confident both in life and in my work and this gives me the courage to face challenges.
How do you feel to be young in the world of fashion? How are you considered by more experienced people?
I’ve grown up, I’ve become wiser facing many problems and looking for solutions and the more the time goes by, the more this awareness makes my job amusing and enjoyable. I wouldn’t change any of my experiences because they have made me the person I am now.
How important is in your work the “Made in Italy”? Is it difficult to lead a company selecting accurately a series of national products?
Made in Italy for me is vital, we are internationally known for this feature and even if this period isn’t among the most flourishing ones, I think the most important thing is to protect our history and the ability to “create” which distinguishes us from any other country. It isn’t difficult to lead a society through a careful choice of national products. I’ve based my brand philosophy on this concept, but the competition with fake Made in Italy isn’t so easy, but they’re bigger problems. I continue to select Italian materials as well as Italian assistants, stylists, pattern makers and workshops. I believe in what I do and I hope to become an example in the world of Italian fashion.
Who do you want to be in your future? What are your projects?
I love what I do, my work, my life and with will and passion there isn’t any obstacle that can impede new projects. I have many projects and I’ll tell you about them soon!
“The WalkMan” wants to be a place where young talents can express themselves and show to others. What do you want to suggest to all people who’ve chosen to invest their lives in creativity?
Creativity is a gift, so I can only suggest to don’t throw it away and to use it the most passionately and fearlessly possible!
Traduzione a cura di Eleonora Boni