Matteo Stucchi classe 1992, dopo la laurea in Industrial Design intraprende la strada dell’autoproduzione, realizzando una collezione di vasi in ceramica.
Il suo design si riconosce per il segno personalissimo sempre in perfetto equilibrio tra rigore e fantasia. Bellezza e comfort sono le parole d’ordine su cui si basa il concetto di abitare che è alla base dei suoi lavori. La vera mission è quella di arrivare all’autenticità del prodotto anche nel design industriale.
I suoi lavori sono forme organiche e geometriche, caratterizzate da uno spirito gioioso e colorato. Dal punto di vista progettuale si sente molto vicino a un approccio futuristico ed emozionale, che risente nel metodo di analisi del progetto dell’impronta del maestro Bruno Munari.
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Tra le carte da parati che spesso vanno oltre i decori floreali, il progetto Le stanze di Fernec, vuole rendere omaggio a Villa d’Este, attraverso una collezione di carte da parati che raccontano la sua storia. Le cinque carte si ispirano allo stile artistico e culturale del periodo, e a quello dell’originaria tappezzeria dell’appartamento del musicista Franz Liszt.
Arrivando al design di prodotto, Nesso emerge dall’incontro di due materiali del passato, con forme semplici e minimaliste, Nesso. Formato da piani d’appoggio in legno di castagno e struttura portante in ferro, Nesso porta la convivialità nel cuore della casa, invitando a sedersi attorno ad un tavolino che si distingue per spessori e proporzioni. La costruzione di Nesso è elegante e raffinata: la semplicità delle linee è evidenziata dalle due basi circolari in legno con diverse misure. L’esperienza maturata da Tornilegno nella lavorazione del legno permette di creare dettagli che esaltano lo spessore e la naturalezza del materiale. La raffinata finitura in legno e ferro lo rende unico; un complemento d’arredo moderno che esalta l’artigianato italiano.
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In principio era donna, questo è l’incipit della storia del desiderio che ha una matrice femminile.Il femminile come oggetto del desiderio maschile, come luogo in cui trovano spazio i valori dell’amore, della vita e della bellezza a cui ogni arte aspira. Il progetto vuole essere un omaggio al principio del femminile come scintilla che muove la ricerca artistica e il desiderio vettore di ogni ispirazione. Così la materia primitiva per eccellenza, quella più vicina alle origini dell’uomo: la ceramica è qui utilizzata per raccontare le forme del femminile, in una tassonomia morfologica che è un inno alla varietà e alla bellezza molteplice delle donne tutte.