Mirko Morelli è un giovane fotografo romano, appassionato di fotografia da sempre, sviluppa anche una grande passione per la moda durante il liceo. Così decide di unire questi due aspetti nei suoi lavori.
Mirko Morelli – Dalla laurea in Disegno industriale alla specializzazione in fotografia, Mirko Morelli si ispira a Giampaolo Sgura e sogna di andare a lavorare a New York, conosciamolo meglio:
Ciao Mirko, come nasce la tua passione per la fotografia e quando ti sei reso conto che volevi approcciarti professionalmente ad essa?
Ciao! Prima di tutto grazie per aver pensato a me per questa intervista, è la mia prima volta!! In realtà è nato un pò tutto casualmente, probabilmente perchè anche mio nonno e mio padre avevano l’hobby della fotografia da giovani, ma da piccolo non avrei mai pensato che da grande avrei voluto essere un fotografo. In un modo o nell’altro però ricordo che avevo sempre una macchinetta in mano, a cominciare da quelle macchinette giocattolo in cui se guardavi nel mirino e cliccavi per scattare, scorrevano a ripetizione le foto delle città d’Italia!! Durante i primi anni del liceo poi, per un viaggio in America, ho deciso di comprare la mia prima reflex per iniziare a sperimentare un po di più e da li non ho più abbandonato quella che era comunque ancora solo una passatempo. Solo nel momento in cui dopo la maturità ho dovuto scegliere che percorso intraprendere, ho capito che non avrei mai voluto fare un lavoro che mi avrebbe tenuto inchiodato ad una sedia, mi terrorizza un po la monotonia!! Volevo fare qualcosa sempre diverso, stimolante e perché no, anche divertente. Alla fine sono arrivato a laurearmi in Disegno industriale, ma comunque durante tutto il corso della triennale sentivo sempre più che quello che mi interessava in assoluto era la fotografia. Essendo abbastanza testardo, ho finito la mia triennale per portare a termine un percorso che non volevo andasse perso, con la consapevolezza che però poi mi sarei voluto dedicare solo ed esclusiamente al mio vero interesse. Infatti proprio qualche settimana dopo la proclamazione ho iniziato un corso di specializzazione in fotografia presso lo IED di Roma e a lavorare alla costruzione del mio portfolio.
Quali sono i tuoi riferimenti in campo fotografico, ci sono degli autori a cui ti ispiri particolarmente?
Il mio idolo in assoluto è Giampaolo Sgura, da diversi punti di vista: sia stilisticamente parlando, che per quanto riguarda la sua carriera in generale. Anche lui inizialmente era uno studente di architettura ed oggi è uno dei più ricercati fotografi italiani di moda in tutto il mondo con base tra Milano e New York, la città dei miei sogni. Per questo mi ci rispecchio molto ed è un grande punto di riferimento, molto probabilmente anche uno dei motivi che mi hanno spronato a scegliere questa professione! Mi innamoro di ogni sua immagine: per come è composta, per le luci, i toni e colori, l’eleganza, la cura dei dettagli. Spero anche io di riuscire prima o poi a raggiungere quel livello nei miei scatti! Ovviamente poi c’è una vasta gamma di altri fotografi che ammiro, seguo sempre molto e da cui prendo spunti tra cui Steven Meisel, Mert&Marcus, Mario Testino, Alasdair McLellan, Patrick Demarchielier, Luigi&Iango e Inez&Vinhood.
Dal tuo sito si legge che sei particolarmente indirizzato verso la fotografia di moda, da dove viene la tua propensione per questo genere?
Anche questo lato è nato prevalentemente durante gli anni del liceo. C’è stato un periodo in cui per divertimento scattavo foto a delle amiche, rendendomi conto sempre di più che il soggetto che preferivo in assoluto per le mie fotografie erano le persone. Come dicevo prima, detesto la monotonia e con le persone si creano sempre delle dinamiche diverse, si fanno conoscenze nuove e trovo anche molto più stimolante il lavoro di postproduzione che ne segue. A questo si univa poi la mia passione per la moda: ho sempre avuto molto interesse per vestiti, scarpe accessori, ma soprattutto per i grandi brand e per il settore della moda in generale, probabilmente anche prima che capissi di voler lavorare con la fotografia. E cosi è venuto a crearsi questo connubio perfetto!
Guardando i tuoi lavori si nota spesso un’attenzione particolare riguardo la gestione dei colori, in che modo questi influenzano la tua estetica?
Più che influenzare la mia estetica, penso ne siano parte integrante! Creo prevalentemente immagini piuttosto essenziali senza troppe sovrastrutture e allora cerco sempre di inserire qualche elemento di contrasto che possa spiccare e dare più carattere e molto spesso è proprio un tocco di colore! Ma sono assolutamente anche un grande fan del bianco e nero!!
The WalkMan ha come obiettivo quello di scovare e mettere in luce giovani talenti ed artisti che credono nelle proprie idee. Cosa consigli a chi, come te, ha deciso di investire la propria vita nella creatività?
Consigli è una parola grande, non credo di essere ancora nella posizione di poterne dare, anzi! Anche io ho molta strada da fare ancora e cerco sempre di milgiorarmi ad ogni lavoro che faccio! Posso però dire che lavorare in questo settore molto competitivo è sicuramente difficile e richiede molto tempo e dedizione, quindi alla base di tutto deve esserci la convinzione in quello che si fa, e tanta voglia senza abbattersi ed arrendersi al primo “no” che si riceve!