La musica è uno dei principali mezzi di comunicazione che ha attraversato le epoche e gli anni trattando da vicino anche tematiche sociali, politiche, culturali e non solo. Uno strumento che ha avvicinato le popolazioni mondiali caratterizzandone la vita quotidiana. Infatti, ancora oggi, è un elemento imprescindibile per tante persone, che ascoltano musica nel tempo libero, o mentre si recano a lavoro, o ancora per rilassarsi prima di dormire. Uno strumento che quindi si predispone a diverse finalità, e che ha connotazione specifica per ciascuna epoca d’origine. Quella degli anni 90’ è stata una produzione musicale importante, per molti oggi ha una incidenza perfino maggiore del Festival di Sanremo – che ha permeato anche le annate successive ed il nuovo Millennio. Esaminiamola più da vicino cercando di capire se in tal senso si prova nostalgia emotiva verso la musica anni 90’, o verso la sua qualità più elevata rispetto alla produzione odierna.
Che genere di musica si ascoltava negli anni 90?
La musica degli anni 90’ è stata particolarmente influenzata da quella del decennio precedente: quindi tanto rock e sfumature diverse di quest’ultimo. Dal new wave e metal si è passati al rock industriale, britpop, grunge e rock alternativo. Una rinnovata connotazione di questo genere musicale prese il sopravvento in quegli anni, soverchiando ben presto la musica degli anni 80’. Quindi i Depeche Mode, i Nirvana, i The Cure, Radiohead, Oasis, e via dicendo, hanno segnato questa particolare parentesi musicale, che ancora oggi è presente nella mente e nel cuore non solo dei nostalgici ma anche delle nuove generazioni. Ciò a dimostrazione di quanto la qualità della produzione musicale anni 90’ sia stata elevata, per non dire inarrivabile in alcuni casi. Band, cantanti e cantautori davvero incredibili, dalle abilità di scrittura e doti compositive uniche.
Le canzoni tematiche: il ‘caso’ di Poker Face
Non mancavano, inoltre, canzoni ‘a tema’ dedicate a ogni videogioco o anche nelle occasioni particolari, che hanno fatto davvero la storia. Per tanti appassionati, infatti, il decennio musicale anni ’90 può essere prolungato anche fino al 2010 poiché, effettivamente, ci sono state delle hit di successo niente male. A proposito di canzoni ‘tematiche’, non può mancare uno dei più grandi successi di Lady Gaga: ‘Poker Face’. Dal nome, si intuisce subito di quale argomento tratti e basta digitare su YouTube il titolo della canzone che il portale mostrerà tantissimi video con in sottofondo il successo della popstar americana.
Stando a chi la ascolta, genera una carica incredibile da parte dei giocatori e, non a caso, viene usata dai giocatori per prepararsi a sfide importanti, come durante la demo della roulette francese o per allenarsi a tornei importanti, dandosi la carica con una canzone che, oggettivamente, è davvero molto bella.
Cosa si ballava negli anni 90?
Parlando di musica degli anni 90’ non ci si riferisce unicamente alle canzoni ascoltate, ma anche a quelle ballate. Infatti tale strumento di intrattenimento pervade differenti sfere di applicazione: quindi non solo concerti e performance live, ma anche musica quale elemento di sottofondo per il ballo e la danza. In quegli anni si ballavano molto “Barbie Girl” degli Aqua, o “Blue” degli Eiffel 65, “Better Off Alone” degli Alice Deejay, “L’amour tjours” di Gigi D’Agostino (anche se è uscita nel 2000, giusto per collegarci al discorso precedente) per citare alcuni esempi. Musica dance ed elettronica che ha invaso i locali e le sale da ballo facendo da base per l’espressione artistica ed emotiva più bella insieme alla performance canora, appunto la danza. Movimenti del copro che hanno da sempre incarnato uno stato d’animo o una volontà di tirar fuori emozioni inespresse.
Quale genere musicale influenzò la moda degli anni 90?
Il genere musicale che più di tutti ha influenzato la moda degli anni 90’ è stato sicuramente il grunge. Nato a Seattle nel decennio precedente agli anni in questione, il grunge ha conquistato un successo planetario proprio negli anni 90’. Un genere che per definizione è “sporco” (il termine “grungy” sta proprio ad indicare qualcosa di sudicio). Tuttavia tale termine non deve essere visto nella sua accezione negativa, ma bensì con risvolti positivi: sporco in questo caso vuol dire tanto altro. Tale genere identificava band e cantanti dalla musica primitiva, selvaggia, piena di odio. Un odio dilagante nella quotidianità di quegli anni, e che dunque risultava fedele all’epoca che poi ha conferito al grunge il successo di pubblico. Quest’ultimo ha influenzato poi società e cultura degli anni 90’ per il semplice fatto che ha unito gente proveniente da contesti sociali variegati. Borghesia, ceti bassi e poveri a quelli medio alti: musica che ha funto quindi da très d’union socio-culturale. D’altronde il disagio culturale figlio degli anni in questione era dilagante in tutte le latitudini e sfere sociali. Una sorta di mal comune mezzo gaudio in salsa musicale. Così il grunge ha espanso il proprio raggio d’azione non limitandosi alla sola musica, ma invadendo anche altri settori quali la moda e l’abbigliamento. Qui jeans strappati, t-shirt sdrucite e camicie di flanella rappresentano lo stile “sporco” proveniente dal campo musicale. Anche il look personale trasuda quindi l’ideologia grunge, con i capelli lunghi a farla da padrone.
Che canzoni c’erano negli anni 90?
Come anticipato sopra, diverse band e cantanti hanno caratterizzato gli anni 90’ sul piano musicale. Le canzoni maggiormente ascoltate in questo periodo sono state quelle ad opera dei Depeche Mode, Nirvana, Spice Girls, The Cure, Fools Garden. Insomma brani quali “Lemon Tree”, “Live Forever”, “Wannabe”, “Creep”, “Friday I’m in love”, “Smells like ten spirits” e così via, hanno risuonato in locali, strade e case dell’epoca citata. Fino a travalicare questo periodo storico per raggiungere il nuovo Millennio. Infatti le canzoni menzionate, a cui se ne potrebbero aggiungere molte altre, sono tutt’oggi ascoltate da giovani e giovanissimi. Aspetto, questo, che fa intuire la portata, il valore ed il calibro di testi e musica elaborati da menti geniali per dar vita a brani senza tempo. Degli autentici evergreen, intramontabili per fascino e melodia.
Musica anni 90: le migliori canzoni italiane
La musica degli anni 90’ non è stata però solo produzione estera, ma anche italiana. Sebbene la prima sia ancora oggi presente, a dispetto magari della concorrente nostrana, anche lo stivale della musica si è saputo difendere negli anni precedenti ai 2000. I Lunapop, Raf, Vasco Rossi, gli 883, Luciano Ligabue, gli Articolo 31, i Litfiba, Laura Pausini, Giorgia e moltissimi altri artisti del palcoscenico musicale hanno sostanziato il periodo Novanta italiano. Cantanti e band che parimenti alla controparte straniera ha riscosso un enorme successo di pubblico, sopravvivendo al passare del tempo. Infatti canzoni quali “Sei un mito”, “Gli spari sopra”, “Certe notti”, “50 Special”, “Il battito animale”, “La solitudine”, sono ben impresse anche nelle generazioni odierne. Quindi quando si parla di musica degli anni 90’ sarebbe riduttivo limitarsi alla menzione delle sole produzioni esterofile. Anche il nostro Paese è stato in grado di sviluppare testi e musiche degne di nota e meritevoli di attenzione, nonostante una predilezione generale per brani storici di matrice spesso anglofona.