Pasa ha la gola colorata di blu è stati d’animo e modi di dire ritratti in esseri umani sotto forma di matrioska. Colori vivaci per esprimere un mondo visionario e distratto.

Pasa ha la gola colorata di blu è Giulia Frascari, artista 24enne della provincia di Bologna, che disegna tutto ciò che pensa e vede nella sua quotidianità. Il suo tratto deciso e incisivo ruba l’attenzione di chi non si ferma mai al primo sguardo.

"chi dorme non piglia pesci" ecoline e china
"trovare la via del cuore" ecoline e china
"perdere la faccia" ecoline e china
Autoritratto stellato
Autoritratto stellato
"avere gli scheletri nell'armadio" ecoline e china
il ballerino
il ballerino
illustrazione realizzata per la call for artists della rivista indipendente Rapsodia
illustrazione realizzata per la call for artists della rivista indipendente Rapsodia

Sei illustratrice e pittrice: qual è stata la tua formazione e da cosa hai più tratto ispirazione?

Ho frequentato l’Istituto d’arte “Dosso Dossi a Ferrara e dopo il diploma mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti di Bologna. In pochi mesi ho capito che quel luogo non faceva per me, avevo bisogno di un ambiente totalmente diverso. Così ho deciso di abbandonare il corso di grafica d’arte e passare ad un corso annuale d’illustrazione alla Nuova Eloisa a Bologna. Dopo vari dubbi decisi di terminare i miei studi alla Scuola Internazionale di Comics a Firenze. Vivo in un piccolo paese di provincia e non ho mai pensato di trasferirmi per raggiungere più facilmente le lezioni. Le ore di treno e la musica ascoltata in viaggio mi hanno sempre dato molto materiale su cui lavorare. Le persone, le canzoni, a metà fra i discorsi della gente e la confusione generale, sono le cose da cui ho tratto più ispirazione.

 

Pasa ha la gola colorata di blu: cosa significa il nome che hai scelto? Come nascono i soggetti che rappresenti?

Mi capita di disegnare in continuazione, il più delle volte in maniera distratta mentre parlo con gli amici o ascolto musica. I soggetti che rappresento nascono principalmente da soli e quando ne trovo uno che funziona lo porto avanti fino allo sfinimento. Ho avuto un periodo lunghissimo in cui disegnavo solo elefanti e meduse. Ora ne sono uscita per entrare nel tunnel degli esseri umani sotto forma di matrioska.
Il nome Pasa nasce in terza media: affascinata dai murales, anch’io avevo bisogno di una tag per firmare i miei disegni. Pasa è la sintesi di Giulia Frascari. La mia immaginazione mi portò a leggere quel nome e a farlo mio. La gola colorata di blu arriva con Facebook. Non mi sentivo ancora illustratrice e Pasa non diceva abbastanza. L’amore per quel colore mi portò a fare diverse ricerche fino ad arrivare a Shiva. Si dice avesse la gola colorata di blu per aver ingerito veleno che, per assurdo, non lo uccise. Questa storia creò in me un’immagine talmente bella da decidere di estendere il mio nome in quello che è ora.

 

Alcune tue illustrazioni rappresentano modi di dire: perdere la faccia, trovare la via del cuore. Come ti è venuta questa idea? Prendi spunto da momenti della tua quotidianità?

In questo caso sì. I modi di dire sono parte integrante della quotidianità, in un certo senso credo che la rappresentino. Molte di queste frasi, a prima vista, non hanno un significato preciso. Ciò che le rende interessanti è la facilità con cui chiunque riesce a farle proprie, contestualizzandole e adattandole alla propria vita o al periodo che si sta vivendo. Il progetto relativo ai modi di dire nasce dalla mia curiosità, volevo conoscerli meglio e cercando l’origine di alcuni ne ho scoperti altri. Mi sembrava divertente l’idea di realizzarli in maniera semplice, così come sono. Durante l’esposizione dei lavori ho avuto la possibilità di confrontarmi con il pubblico, grazie al quale ho capito di aver creato un percorso di facile comprensione, in cui potersi rivedere.

 

Sei molto giovane e sei già stata selezionata per diversi lavori. Collezioni numerosi riconoscimenti e una mostra personale: come ti poni nei confronti dei tuoi obiettivi?

Sono molto determinata e competitiva, quando inizio un progetto mi dedico a quello giorno e notte. Se non mi soddisfa, se non lo sento vicino o sento che non mi trasmette abbastanza, non riesco a prendere sonno. Questo non è un problema perché tendo ad iniziare un progetto solo pochi giorni prima della scadenza e si sa, chi dorme…

 

Quanto c’è di Giulia in pasa ha la gola colorata di blu? Immagineresti la tua vita senza esprimere la tua creatività?

Non ce la farei. Ho avuto periodi più o meno lunghi in cui facevo solo quello che mi chiedevano di fare, non riuscivo a disegnare per me. Questa mancanza mi ha portato a sfogare la mia creatività in altri modi. Sono passata dalla decorazione di scatole alla creazioni di anelli, fino alle collane fatte con i cucchiaini trovati in casa. Giulia è la parte di me che alle 5 di notte mi impedisce di usare il martello sul camino per piegare gli anelli o che alle 7 del mattino cerca di mandarmi a letto. Con il passare degli anni è diventata sempre meno presente.

 

The WalkMan ha come obiettivo quello di scovare e mettere in luce giovani talenti ed artisti che credono nelle proprie idee. Cosa consigli a chi, come te, ha deciso di investire la propria vita nella creatività?

Consiglio di avere molta pazienza e molto coraggio, di non farsi mai scappare un’ occasione e di non farsi abbattere dai rifiuti e dalle critiche. Consiglio anche di non tralasciare la vita sociale, serviranno spalle su cui piangere e persone a cui chiedere prestiti.