Pool House – Un sogno, un equilibrio. Progetti di forte identità e grande licenza poetica, sospesi sul filo dei contrasti, dei dettagli e della forza espressiva.
Nell’immaginario collettivo la Pool House è molto vicina alla casa dei sogni e la piscina rappresenta il culmine onirico. Non sempre la presenza dell’acqua garantisce però la buona riuscita di un progetto. Fondamentale è l’inserimento nello spazio, la coerenza espressiva, il dettaglio che definisce un’identità forte e che permette non solo di essere immersi nell’acqua ma nello spazio stesso.
Lasciamoci trasportare attraverso gli spazi di design che culminano la loro espressione nella materia dell’acqua.
Pool House/ Casa Chaatun, Tescala Architect – Merida, Messico
Un progetto espressivo, primitivo e moderno nel cuore dello Yucatan. Materiali naturali, marmi, pietre legno, convivono con viste semplici, essenziali e spettacolari allo stesso tempo. Tutto è autentico ma di grande efficacia scenica, lo spazio dedicato alla piscina è un filtro tra interno ed esterno, un ambiente che lascia la percezione di essere ancora accolti nelle mura domestiche. Mura solide, eppure effimere nei punti di giuntura che lasciano penetrare la luce e la natura negli interni. Un’area piscina viva, intima, un salotto accogliente, spensierato.
Pool House/ Tropical Box House, WHBC Architects – Kuala Lumpur, Malesia
Una poesia di equilibri. La natura vitale e il cemento vibrante, ruvido, plastico. Un filo comune: il materiale grezzo, l’idea di primitivo che si fonde con l’architettura che fa da cornice al panorama. Ed è qui che le origini si evolvono con eleganza ed essenzialità dando vita allo spazio. La piscina è una scheggia in questo avvenire, un gesto deciso che conduce il mondo colonizzato, umano, all’interno di un ventre verde e ultraterreno.
Pool House/ Jungle House, Studio MK27 – Marcio Kogan+Samanta Cafardo – Garujà, Brasile
Un nome, una dimensione oltre ogni realtà. Una casa immersa in un fluido più che in un contesto. Un fluido vivo, che respira. Una foresta tropicale il cui essere è rispettato in ogni scelta progettuale di questo edificio che silenziosamente ed elegantemente si sovrappone alla natura come un layer non invasivo. Crea dialogo, lascia che sia vissuto lo spazio naturale. La terrazza ha questa funzione, ristabilire un contatto. La piscina rappresenta questo ideale, non vuole spettacolarizzare, perché è all’interno di uno stesso spettacolo. Una vasca senza sbavature, che non ha bisogno di finzione.
Pool House/ Casa dell’inifinito, Alberto Campo Baeza – Cadice, Spagna
Non si tratta di un progetto. Ma di un pensiero espresso nella magia della realizzazione. Un’ideale, un sogno, il disegno della linea dell’orizzonte, un ricordo che attraversa il mare e guarda oltre la distesa d’acqua, danza leggero. Ed è qui, su questo pensiero, che troviamo la nostra piscina. Immersa nella materia, immersa nel mare, immersa in un sogno.
Pool House/ Casa MP, Studio Arthur Casas – Quinta da Baronessa, Brasile
Una casa camaleontica, in mimesi con il paesaggio. Sfruttando il dislivello, il progetto si propone coe un continuo susseguirsi di episodi che definiscono sempre nuovi spazi ed espressioni, animati dall’uso eterogenero dei materiali. In questa evoluzione temporale, da attraversare e scoprire, si inserisce la piscina. Una sorpresa finale, in armonia con il paesaggio, scompare tra le linee morbide e verdi. Una conclusione da intercettare dall’esterno, e da ammirare dalla cornice del soggiorno. Un’immagine che attrae totalmente a sé.
Pool House/ Domus Aurea, Alberto Campo Baeza – Monterrey, Messico
Semplicità, essenzialità. Il tratto inconfondibile di Baeza ha una filosofia chiara, eppure produce di volta in volta esperienze architettoniche differenti, di grande identità. Viene qui inserito un nuovo equilibrio. Non più solo materico e plastico, ma anche cromatico. Il gioco non avviene più sul limite dell’orizzonte ma guizza agli occhi, emozionando, catturando. In questo progetto la piscina non è incastonata nella materia, ma emerge con i suoi colori, attraverso inaspettati accostamenti che liberano leggere le immagini.
Pool House/ W Houses, Barclay & Crousse – Baia dell’Escondida, Perù
Un progetto onirico, eppure concreto. Elementi preziosi che hanno contribuito a dar vita a queste residenze che si affacciano sulla baia, l’architettura precolombiana caratterizzante l’area e la sua astrazione. Questa gioca un ruolo fondamentale, alleggerisce e conferisce un nuovo significato al cemento, che come un fossile viene scavato, diviene trasparente, colorato, torna opaco. La streometria e la plasticità lasciano spazio alla fantasia, all’aria, all’acqua. E lo spazio si appropria di questa licenza, fondendosi con l’architettura. Un’architettura viva, attraversata, a nuoto.
Pool House/ Jesolo Pool Villa, JM Architecture – Jesolo, Italia
Nessuna sbavatura. Ogni dettaglio, ogni fuga è studiata per aspirare alla scenografia candida e perfetta. Interni studiati nel dettaglio, aperture totali fanno esplodere l’abitazione e la aprono filtrando l’esterno. Dettagli a filo, dettagli a contrasto. La chiave di questo gioco è anche la tipologia costruttiva: si tratta di una casa prefabbricata, realizzata in appena sei mesi. Attenta all’ambiente, aperta ma raccolta nelle accortezze nelle soluzioni di schermo, la villa confluisce nell’immagine della piscina a filo, che sembra appena poggiata a terra, sostenuta in un disegno delicato ma forte nella sua precisione convergente.
Pool House/ Wabi House, Tadao Ando – Oxaca, Puerto Escondido, Messico
Il maestro dell’Oriente fa suo l’Ovest ideale. Senza perdere la sua sorprendente identità, accogliendo la genetica del deserto, Ando da vita a uno spazio di fusione che genera un linguaggio rinnovato. La costruzione non è una semplice abitazione, ma un luogo dove gli artisti possono scambiare le proprie idee e convivere in sinergia creativa. Da questo concetto, lo spazio accoglie la vita, si fa sempre più essenziale ed autentico. Cemento ruvido, studiato ma imperfetto, a contrasto con il calore vegetale della copertura, degli arredi, delle attività che abitano gli ambienti. La materia non invade la natura ma conduce ad apprezzarla da nuovi punti di vista. In questo racconto, appare la piscina, ad unire il costruito con la visione dell’oceano. Doppio specchio d’acqua, essenziale, corredato da arredi accennati ed estremamente efficaci. Un quadro compositivo che lascia esprimere lo spazio che ci circonda.
Pool House/ James Goldstein House, John Lautner – Los Angeles, Stati Uniti
Probabilmente l’abitazione più fotografata di Los Angeles. Vista sulla città degli angeli, immersione totale nella vegetazione, alto tasso di design. Uno scenario tipico del luogo, eppure questa residenza ha quel quid architettonico che la rende degna di nota. L’estro e il gusto vengono accolti in uno spazio materico e strutturale, la costruzione e la composizione convivono con l’espressività. Come un origami di casseforme di cemento che sembrano piegarsi all’aria, lo spazio si piega all’esterno e si rivolge sulla sua piscina, proteggendola in parte e cercandone la corrispondenza ideale nello spazio sospeso sull’acqua.
Pool House/ House in Montalcino, Marco Pignattai – Montalcino, Italia
L’autenticità delle origini si esprime nei materiali che, accostati con grande sensibilità, creano nuovi linguaggi, nuove interpretazioni. Una ri-scoperta di un’Italia antica e nuova che appassiona. Un connubio riuscito con una modernità delicata e con l’uso delle luci, sapientemente modulate dal progetto di Davide Groppi. Il classico italiano muta nei passaggi fino ai dettagli. In questo progetto, la piscina non è all’esterno ma si racconta negli spazi interni. Si svela con eleganza e diventa cuore fluido all’interno della materia pura.