Classe 1977. Nasce a Gerusalemme, studia ad Eindhoven e si stabilisce a Parigi. Cosmopolita e indipendente, Raphael Navot è un designer con la passione per l’estetica non industriale.
Nel nuovo scenario creativo internazionale, i prodotti di serie hanno ceduto la loro fetta di ammiratori in favore di chi, come Raphael Navot, ha fatto del metodo artigianale il fulcro del proprio lavoro.
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Legno tantissimo, ma anche vetro, metallo e tessuto; volumi e superfici modellati secondo un estetica monumentale, visivamente sorprendente, ma raramente fuori contesto rispetto all’ambiente per cui sono stati immaginati. Non avendo un rapporto con la grande industria, infatti, la carriera di Raphael Navot è sempre stata rivolta alla progettazione “custom made”. Quel su misura che tuttavia, a volte, implica che l’estetica stessa di un creativo possa deviare verso mondi differenti dalla propria comfort-zone. Lui stesso, intervistato da Domus, ha dichiarato:
” […] non sono sicuro che la mia estetica sia facilmente identificabile con una materia o una forma. Metto “la persona” al centro del mio lavoro, quindi i pezzi o gli spazi devono essere in relazione con il corpo […] “
Ci si potrebbe allora chiedere se sarà possibile in futuro identificare dei masterpiece nella storia del design contemporaneo. La risposta è affermativa se chi si occupa di progettazione capirà, come Raphael Navot, che il nuovo know-how risiede nella capacità di plasmare l’idea del singolo su un’idea di estetica riconoscibile, seppur complessa.
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