Il Romaeuropa Festival apre le danze con la presentazione del 18 Settembre. Le novità sono molte, ma la domanda è una: dove siamo, ora?
“Where are we now?” è la domanda che si affaccia su tutte le locandine, i dépliant, i flyer del Romaeuropa Festival 2017. Il festival, che ha preso inizio il 20 Settembre e terminerà il 2 Dicembre 2017, mette al centro della sua programmazione proprio quest’interrogativo perché – sostiene il direttore della fondazione Romaeuropa Fabrizio Grifasi – “interrogarsi, in questo momento, ci sembra la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo”.
Dove siamo ora come artisti, come popolo, come cultura, come spettatori, come persone? Forse una risposta univoca ad un quesito di così ampio respiro non può esistere, ma i sessanta spettacoli del Romaeuropa Festival 2017 – senza contare mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione – offrono le risposte di oltre trecento artisti provenienti da trentadue paesi differenti.
La trentaduesima edizione del festival si basa dunque proprio sulle differenze di sensibilità, di pensiero, di linguaggio e soprattutto di luogo, al fine di attraversare la città percorrendo alcuni degli spazi di maggior rilevanza artistica e culturale della capitale. Proprio per questo profondo bisogno di sviluppare un senso condiviso tra artisti, pubblico e professionisti dei vari settori, viene sviluppata la Sezione Community, rivolta direttamente alla comunità romana, pulsante di incontri e opportunità di confronto. Inoltre verranno dedicate tre settimane al teatro ragazzi nella Sezione Kids, con incontri dedicati non solo alle famiglie ma anche ai bambini stessi, con il desiderio di formare gli spettatori del futuro.
Dove siamo? Ci risponde la coreografa tedesca Sasha Waltz con il suo Kreatur, specchio della creatura umana e delle ansie inconsce di quest’ultima; o Jan Fabre con il satirico e in parte autobiografico Belgian Rules/Belgium Rules; o ancora Celestini nella dimensione di povertà e periferia del suo PUEBLO.
Il Romaeuropa Festival 2017 inizia a colonizzare Roma di risposte contemporanee ad antiche domande.