Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c’è elettricità nell’aria che puoi quasi sentirla… mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me. […] è stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita, dietro a ogni cosa. […] e vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare. A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla… il mio cuore sta per franare.
Impossibile non aprire questo articolo senza citare Ricky Fitts in “American Beauty”, in fondo non ha ragione? Come possiamo catturare la bellezza dei movimenti, del passare del tempo su di noi e sul paesaggio se non riprendendolo? Nei film una delle cose fondamentali è la scenografia.
Esistono ambientazioni così perfette ed eteree da sembrare innaturali, il più delle volte perché fatte al computer, ma le ambientazioni migliori alla fine sono quelle che riescono a cogliere la bellezza del mondo in cui viviamo senza alterarla e utilizzando veri paesaggi come fece Federico Fellini in “La dolce vita”, scenografia a cura di Piero Gherardi, che volle catturare la bellezza della Roma tra gli anni cinquanta e sessanta. Un capolavoro in tutto e per tutto.
A volte, però, la scenografia può essere più semplice ma fondamentale come in “Cena tra amici” di Alexandre de La Patellièr e Matthieu Delaporte, dove tutto avviene nella sala da pranzo di una delle coppie protagoniste. Forse questo genere di ambientazione è tra le più complicate dal momento in cui non deve mai risultare opprimente e ansiogeno; l’occhio dello spettatore deve poter vedere i particolari di una casa comune, ma non deve accorgersi della disposizione voluta degli oggetti scenici.
Esistono, invece, scenografie a metà tra finzione e realtà, come per “Il signore degli Anelli” dove il regista Peter Jackson, insignito “Sir” dalla regina Elisabetta II “per aver prestato i suo servigi al cinema”, ha voluto creare in natura un posto come la contea; un mondo perfetto. Costruita in modo eccezionale e, diventata luogo turistico, la contea si trova in Nuova Zelanda ed è naturale al 100%.
Un’altra scenografia simile è quella della serie più famosa nell’ultimo decennio, “Harry Potter”, Hogwarts è un castello veramente esistente situato nella città di Alnwick, da cui prende il nome, e alcune delle stanze interne sono state girate a Oxford. La sola vista di questo castello tira fuori in noi quella fantasia e la speranza che la magia esista veramente: rimarrà per sempre un luogo magico e senza tempo.
Diversa da tutte le scenografie di cui abbiamo parlato è la ricostruzione scenica di “Mad Max: Fury Road”, film girato tutto ed esclusivamente in un deserto con delle chicche volute esplicitamente dal regista George Miller, come la chitarra lanciafiamme suonata dal vivo. Questo lungometraggio ha vinto il premio Oscar per il miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, migliori costumi, miglior trucco e, ovviamente, miglior sceneggiatura nel 2016.