Spazi Altri è un lavoro fotografico di Federico Cianciaruso, Cristiano Di Nicola e Simone Galli. Il loro progetto sarà in mostra al festival Fotografia Europea, a Reggio Emilia, dal 20 Aprile al 17 Giugno.
Fotografia Europea è uno dei festival di fotografia più importanti in Italia, in due mesi di esposizioni riunisce un numero vastissimo di realtà e fotografi a Reggio Emilia e provincia.
Uno dei circuiti del festival è il Circuito Off, pensato per fotografi emergenti, qui i 3 fotografi romani porteranno il loro lavoro comune nello spazio di Casa Ferrari, dal 20 Aprile al 17 Giugno 2018. I tre fotografi romani porteranno qui il loro progetto Spazi Altri.
Cosa è Spazi Altri? Come nasce l’idea di lavorare insieme?
Spazi Altri è un progetto fotografico di Federico Cianciaruso, Simone Galli e Cristiano Di Nicola. L’idea nasce dalla volontà di riunire tre sguardi fotograficamente molto simili, oltre che dalla vicinanza emotiva e artistica che ci caratterizza: siamo infatti amici da molto tempo e la fotografia ha spesso rappresentato per noi elemento di condivisione e stimolo.
Negli ultimi anni abbiamo trovato interesse nelle stesse cose, in vari campi, influenzandoci costantemente. Spesso i nostri gusti si incontrano negli stessi fotografi e mettendo in parallelo i nostri scatti abbiamo trovato delle linee di connessione e un’interazione che ha creato una possibilità di dialogo; così abbiamo deciso di raccogliere le nostre foto e di fare fronte comune.
Cosa s’intende con Spazi Altri?
Il nome deriva da una raccolta di scritti e conferenze di Michel Foucault (Des espaces autres) dove il filosofo francese indaga lo spazio con particolare attenzione alle eterotopie, neologismo che vuole indicare quei luoghi che giustappongono al loro interno altri spazi in apparenza incompatibili. Le teorie sullo spazio di Focault sono state rielaborate fotograficamente alla ricerca di un trait d’union visivo, andando a costituire un punto fermo della ricerca: un testo filosofico come presupposto per catalogare quegli spazi e, di conseguenza, quelle immagini che vogliono avere la particolare caratteristica di sovvertire, anche nella loro ordinarietà, le gerarchie degli spazi stessi, offrendo un immaginario nuovo, un’utopia quotidiana e per questo reale. Il testo del filosofo francese si è rivelato particolarmente stimolante poiché siamo convinti che incontri – e abbia, in qualche modo, formato – il nostro modo di guardare attraverso la macchina fotografica. Ciò che ha spesso mosso il nostro sguardo è la convinzione che la fotografia abbia il potere di agire sì sul tempo, ma anche sullo spazio, che grazie ad una scelta compositiva arbitraria può essere stravolto e, da i suoi elementi, è possibile ricavare nuove relazioni, non ordinarie, appunto.
È dunque un progetto, per così dire, a posteriori?
Le volontà dietro ad ogni scatto non sono compatibili con una progettualità dell’opera fotografica; Spazi Altri è, e vuole essere, una dichiarazione d’intenti, o meglio ancora, di sguardi. Stiamo ancora cercando di capire, infatti, se può essere definito un progetto fotografico a tutti gli effetti o, più precisamente, un modo di elaborare dei soggetti attraverso lo strumento fotografico, mantenendoli in continua evoluzione. Le fotografie che lo compongono oggi potrebbero essere diverse da quelle che lo comporranno in futuro, tuttavia esse sono unite dallo stesso intento. Forse non esiste una definizione giusta per questo tipo di approccio, quello che ci interessa è proporre un lavoro composto da immagini che sentiamo appartenerci in quanto scaturite da una ricerca costante sul linguaggio fotografico.
Che occasione è Fotografia Europea?
Fotografia Europea è un festival fotografico che si tiene ogni anno a Reggio Emilia. Accanto ad eventi e mostre che raccolgono i più importanti nomi della fotografia internazionale, ogni anno vengono organizzate altre esposizioni dedicate alla fotografia emergente: il cosiddetto Circuito OFF.
È all’interno di quest’ultimo che Spazi Altri verrà presentato: dal 20 al 22 Aprile Coress ci offrirà l’opportunità di essere ospitati presso Casa Ferrari, a Reggio Emilia, e lì rimarrà in mostra fino al 17 Giugno.
Siamo particolarmente felici di poterci calare in un ambiente ricco di fotografia a 360 gradi, la città sarà invasa da eventi legati alla fotografia per due mesi ed avremo la possibilità di trovarci vicino a nomi importantissimi della fotografia internazionale. Purtroppo riusciremo ad esserci solo nella prima settimana, non possiamo rimanere in Emilia per due mesi, altrimenti l’avremmo fatto più che volentieri!
Qual è la vostra formazione come fotografi?
Tutti e tre iniziamo a scattare da autodidatti e probabilmente sulla nostra formazione ha influito un iniziale approccio alla fotografia tramite la pellicola, un po’ per caso, un po’ perché è una via, almeno nel breve termine, più economica rispetto all’acquisto di una reflex digitale.
Federico, si è laureato in architettura nell’Ottobre 2017, Simone è laureando ad un passo dalla conclusione degli studi, anche lui in architettura, mentre Cristiano si forma studiando Direzione della fotografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, oltre ad alcune scuole riguardanti il mondo del cinema; ma ciò che ha contato veramente nella nostra formazione è stato farci le ossa sui libri dei grandi fotografi, per allenare lo sguardo e sviluppare un nostro gusto e una nostra sensibilità.
Cosa consigliate a chi vuole iniziare a fotografare?
Domanda difficile, probabilmente gli diremmo di comprare una macchina fotografica e guardarsi intorno con più attenzione di quanto già non faccia, di indossare scarpe comode per andare alla scoperta di soggetti nuovi. Detto ciò, un consiglio che ci sentiamo di dare è di guardare fotografie e immagini, studiare i grandi maestri e i nuovi autori contemporanei, così da formare un proprio gusto e, infine, di scattare tantissimo, riguardare i vecchi scatti e cercare di individuare le criticità e i punti di forza sui quali lavorare.